Mourinho grida al complotto: “C’è un regolamento per me e uno per gli altri”

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Manita e squalifica non hanno scalfito il carattere combattivo di Josè Mourinho che in conferenza stampa tuona contro chi lo accusa di esser antisportivo di usar due pesi e due misure. Il tecnico portoghese si dice contento della squalifica perchè mostra ancora una volta la differenza tra il suo modo di agire e chi si sente migliore a prescindere.

“Se c’era un sacco di gente che mi aspettava al varco? Mia nonna è morta molti anni fa ma io ricordo tante cose che mi diceva da bambino. Una suonava più o meno così: “Se la gente ti invidia devi essere molto contento e non preoccupato”. E io sono contento”. Poi una riflessione: “C’è un regolamento per José Mourinho e un regolamento per gli altri allenatori. Ciò che possono fare loro a me non è permesso”. “Secondo la linea di pensiero della nonna queste non sono sanzioni ma medaglie: io non posso uscire dall’area tecnica e altri si. Io non posso raccogliere un pallone destinato a un avversario e altri si. Io non posso parlare al quarto arbitro e altri si. Tutte queste per me sono medaglie, va bene così”. “Io sono io, nel bene e nel male. Non puoi cambiare la tua identità, devi restarle fedele“.

Sul ko con il Barcellona si dimsotra ancora lucido non evitando qualche velata stoccata ai cugini “Se io mi fossi ritirato dopo aver vinto la Champions non avrei avuto problemi. Ma visto che sono qui e che voglio continuare ad allenare certe sconfitte possono arrivare. Il calcio è così: se io ho fatto 3-4 gol al Barcellona in passato può succedere che loro me ne facciano 5. Loro sono stati con le orecchie bassissime dopo l’eliminazione dalla Champions, ora le hanno rialzate. Il calcio è come un boomerang, va e torna”.

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