NBA: Derrick Rose è l’M.V.P. della stagione, record per il play dei Bulls

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Derrick Rose, playmaker dei Chicago, è stato eletto M.V.P. della stagione NBA, premio attribuito al “most valuable player” ovvero al migliore giocatore della regular season. Il numero 1 dei Bulls stabilisce anche un nuovo record per la Lega, diventando a soli 22 anni il più giovane atleta della storia del basket americano a riuscire nell’impresa.

E’ il secondo riconoscimento in poche ore per la franchigia dell’Illinois dopo che il coach Tom Thibodeau è stato eletto allenatore dell’anno. E’ la 12esima volta nella storia della NBA che i premi di allenatore dell’anno e di miglior giocatore della stagione finiscono per essere attribuiti a 2 componenti della medesima squadra.

Rose succede a LeBron James che aveva vinto il premio nelle 2 ultime stagioni. Ha viaggiato alla media di 25 punti, 4 rimbalzi, 1 recupero e quasi 8 assist a partita in 81 match disputati sugli 82 previsti.
Era dai tempi di Michael Jordan (stagione 1998) che i Bulls non potevano fregiarsi di avere l’M.V.P. stagionale. Nella sua carriera NBA il playmaker ha anche conquistato un titolo di matricola dell’anno (rookie of the year) nella stagione 2008-2009, ovviamente la sua prima in NBA.
E’ grazie a lui ed a coach Thibodeau se i Bulls hanno raggiunto il prestigioso traguardo di squadra con il miglior record della Lega (62 vinte e 20 perse) superando all’ultima giornata i San Antonio Spurs che guidavano il campionato fin dal primo turno, traguardo neanche lontanamente immaginabile ad inizio regular season dato che la squadra dell’Illinois aveva una buona squadra ma non contemplata tra le “Big” migliorando considerevolmente il record dell’anno precedente che era di 41 vittorie ed altrettante sconfitte raggiunto sotto la guida di coach Vinny Del Negro (incremento di 21 vittorie!).

Rose ha superato di gran lunga tutti i top player NBA, da James a Bryant, da Howard a Durant, quest’ultimo pronosticato da molti addetti ai lavori come possibile favorito per la conquista del premio (si è accontentato invece di essere per il secondo anno di fila il cannoniere del torneo) e reduce dallo strepitoso Mondiale disputato in Turchia dove ha letteralmente trascinato gli Stati Uniti al gradino più alto del podio e votato alla fine come migliore giocatore della manifestazione. Di quella formazione faceva parte anche Rose che però non ha brillato, cosa che non è successa invece da ottobre in poi quando ha letteralmente fatto faville nel campionato NBA con i suoi Bulls.
I suoi sforzi e le sue giocate gli sono valse anche la prima convocazione per l’All Star Game di Los Angeles.
I miglioramenti del prodotto di Memphis University, ma nativo proprio di Chicago (e che quindi il pubblico adora proprio perchè da sempre tifoso Bulls), sono tutti nelle percentuali da 3 punti: lo scorso anno furono solo 32 le bombe messe a referto contro le 128 di quest’anno, ma sono state un pò tutte le caratteristiche principali di questo splendido atleta ad essere progredite, prime fra tutte velocità ed equilibrio mentre cerca il tiro a canestro.

Tanti gli attestati di stima alla notizia, da allenatori, a compagni di squadra e anche dagli avversari. Il primo fra tutti è proprio il suo coach Tom Thibodeau:

  • Il fatto che abbia talento è piuttosto ovvio. Ma a meno che non lo vediate ogni giorno, è impossibile capire quanto sia umile, è impossibile capire il modo con cui si comporta con i compagni, l’esempio che dà loro. Non si accontenta mai, vuole sempre migliorare e mette la squadra al primo posto in ogni situazione. E fa sempre quello che gli viene chiesto“.

Ecco perchè, almeno per quest’anno, Rose è il numero 1 della Lega!

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