NBA: Far West a Washington, Arenas e Crittenton si puntano le pistole

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A Washington, e più precisamente nello spogliatoio dei Wizards, la situazione sta precipitando e assumendo connotati sempre più da cronaca nera.
I fatti: la Vigilia di Natale un duro confronto tra Gilbert Arenas e Javaris Crittenton all’interno dello spogliatoio si sarebbe concluso con i due giocatori a puntarsi una pistola l’uno contro l’altro, secondo quanto raccontato al quotidiano New York Post da una fonte all’interno dell’Nba. “E’ un episodio che non ha precedenti nella storia dello sport” ha commentato Billy Hunter, direttore esecutivo dell’associazione giocatori.
Arenas è già sotto inchiesta dalla lega perchè pochi giorni prima sono state rinvenute armi nel suo armadietto al Verizon Center. Proprio il numero 0 sarebbe stato il primo ad estrarre l’arma, secondo alcune testimonianze, contro Javaris Crittenton, reo di essere stato troppo fastidioso nella richiesta di poter aver azzerato un debito di gioco che pendeva nei confronti di Gilbert Arenas. Crittenton alla vista dell’arma avrebbe fatto altrettanto puntando la propria contro il “compagno-nemico”.
E sarebbe stato, secondo molte indiscrezioni, proprio questo episodio a portare al rinvenimento delle armi nell’armadietto di “Agent Zero”. La guardia dei Wizards aveva dichiarato anche di aver portato le armi al Verizon Center per non tenerle più a casa dopo la nascita del suo terzo figlio, aveva negato il confronto con Crittenton, scherzando sulla questione armi: “L’unico a cui le ho mostrate all’interno dello spogliatoio è l’addetto alla sicurezza a cui le ho date perché le consegnasse alla polizia – ha detto Arenas, già dichiaratosi colpevole di possesso illegale di arma da fuoco nel 2003, quando giocava a San Francisco con i Golden State Warriors  -. In realtà tutte quelle pistole mi servivano per rapinare banche nel fine settimana”. Dopo questo episodio oltre alla lega che ha l’indagine interna tuttora in corso, sta indagando anche l’FBI interessata alla scommessa che ha dato origine allo scontro. I Federali sono molto sensibili al tema dopo lo scandalo Tim Donaghy, l’ex arbitro che ammise di scommettere sulle partite e fornire informazioni agli allibratori. Per Quanto riguarda la questione dei giocatori, la lega molto probabilmente multerà e squalificherà sia Crittenton che Arenas per svariate partite, dato che il regolamento vieta nel modo più categorico di introdurre armi da fuoco nei palazzetti e di portarle con sè nelle trasferte di squadra.
Al filone di indagini potrebbe aggiungersi anche la polizia metropolitana di Washington le cui leggi consentono il trasporto di un’arma da fuoco ai privati cittadini in circostanze molto limitate, come per andare a registrarle o al poligono di tiro. Ne sa qualcosa Lonny Baxter, 30enne ex Montepaschi Siena che nel 2006 scontò 60 giorni di prigione per aver estratto una pistola calibro 40 a pochi isolati dalla Casa Bianca. Il giocatore era arrivato ad un accordo con la pubblica accusa, ma il giudice lo rifiutò inasprendo la pena. L’allergia della capitale degli Stati Uniti alle armi è confermata anche dal nome che porta la sua squadra: fino al 1997 i Wizards si chiamavano Bullets, letteralmente proiettili, ma Abe Pollin, proprietario della franchigia, scelse di cambiare nome per evitare gli echi di violenza richiamati dal nome originale. Per Washington quello tra Arenas e Crittenton è solo l’ultimo episodio da cancellare di una stagione complicata: la morte dello storico patron a novembre, i problemi di Gilbert Arenas (tornato a pieno servizio dopo due anni travagliati) con compagni e staff tecnico, hanno portato ad una partenza con 20 sconfitte nelle prime 30 partite e ad un probabilissimo addio anticipato (a meno che non avvenga un vero e proprio miracolo sportivo) ai sogni di rilancio.

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