NBA: Stanotte il ritorno del “traditore” LeBron James a Cleveland

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E’, forse, la notte più attesa del campionato NBA, quanto meno della regular season 2010-2011.
Questa notte, ore 2.00 italiane, il gran ritorno dell’ex, King LeBron James, nella sua Cleveland dopo l’abbandono della squadra nell’ultima Estate quando ha deciso di firmare per i Miami Heat.
E’, dunque, la prima volta che James tornerà da avversario nella sua terra (visto che è nativo di Akron, 40 miglia da Cleveland).
Da tenere d’occhio la reazione dei tifosi che ancora non hanno fatto trapelare nulla ma l’atmosfera si preannuncia veramente caldissima.
Basti ricordare ciò che successe il giorno dell’annuncio (fatto in diretta nazionale) di lasciare Cleveland per giocare a Miami: i tifosi della Quicken Loans Arena sentendosi traditi avevano bruciato le maglie numero 23 dell’ormai ex idolo. 5 mesi di separazione non hanno placato il dolore di Cleveland, che nello sport professionistico non vince un titolo dal 1964 (ci riuscirono i Browns, franchigia NFL) e che sperava tanto con LeBron di interrompere il digiuno.
C’è anche un po’ di apprensione all’interno della Lega per i possibili problemi di ordine pubblico ed infatti, a questo proposito, gli Heat non hanno rivelato (come invece è consuetudine per ogni trasferta) il loro programma. James e compagni dovrebbero comunque alloggiare in un albergo fuori da Cleveland ed andranno in città solamente per giocare la partita, tornando probabilmente subito a Miami.

Numerose le dichiarazioni che si sono susseguite nelle ultime ore. Charles Barkley, uno dei più grandi della storia della NBA ed ora commentatore ed opinionista televisivo per la ESPN, ha detto:

  • Non gli vorrei stare vicino. Spero che non capiti nulla, ma non si può mai sapere“.

Il diretto interessato ha invece commentato così:

  • Sarà un ambiente difficile, ma andrò a Cleveland per vincere una partita di pallacanestro. Conosco bene la passione che questa città ha per lo sport, e sono pronto a qualsiasi accoglienza mi verrà riservata. So che sarà una serata molto emotiva. Ho grandi ricordi di Cleveland, devo molto a questa città, sia nel bene sia nel male. E voglio comunque ringraziare tutti i tifosi che mi hanno dato la possibilità non soltanto di mettere in mostra il mio talento, ma anche di maturare, e di diventare un uomo vero da quel ragazzino che ero“.

E ci tiene a ribadire a più riprese:

  • E’ soltanto una partita. So che c’è stato costruito attorno un grandissimo vespaio. Ma è soltanto una partita

Ed anche il suo compagno agli Heat Dwyane Wade sente il caldissimo clima partita:

  • Ci troveremo davanti a qualcosa che non abbiamo mai visto prima e se potessi, guarderei la partita da spettatore, come un tifoso, davanti alla televisione. Ma non potrò farlo, perché dovrò giocare. Ma credo che sarà una partita molto divertente da vedere. Ho un consiglio da dare a LeBron: ed è quello di non scendere in campo con l’idea di segnare 100 punti. Deve soltanto giocare a basket nel modo in cui sa. Sa che vorrà fare una grande partita, ma a volte è rischioso cercare di forzare le cose. Dovrà soltanto giocare a basket come LeBron James.”

E la terza stella di Miami, Chris Bosh, è dello stesso avviso:

  • “Penso che vedremo qualcosa mai accaduto prima ma siamo preparati e dobbiamo pensare solo a giocare a basket.”

Ha parlato anche l’ex compagno (e fido scudiero di James ai Cavaliers) Mo Wiiliams:

  • Questa partita non è solo per noi. Ci saranno ventimila fan e milioni di tifosi davanti alla televisione che faranno il tifo per noi, anche chi non è fan dei Cavaliers. E’ certamente più di una partita: c’è un’atmosfera da playoff e il mondo intero ci guarda“.

A rischio anche il solito rituale di James (che prima di ogni partita lancia il talco in aria dopo essersi sfregato le mani) ed in questo caso è proprio il compagno Wade ad andargli in soccorso, spiegando che casomai ce ne fosse bisogno potrebbe anche sostituirlo nella “cerimonia”.

Insomma un appuntamento da non perdere, con la polizia che lascia trapelare che le misure di sicurezza adottate sono da visita presidenziale, con le forze dell’ordine che renderanno inavvicinabile panchina degli Heat e tunnel che porta in campo. Dopo 7 anni anni in maglia Cavs, condite da 349 vittorie (2 titoli di M.V.P. stagionale a livello personale) ed un titolo di vincitori della Eastern Conference (con finale NBA persa contro i San Antonio Spurs) il ritorno di James nella sua città sarà bollente. Da “Prescelto” a “Regina James” il passo è stato breve per i tifosi Cavaliers, e questo è uno degli epitati più delicati per definire il grande ex, gli altri, molto più pittoreschi ed offensivi, è meglio non citarli, tanto basterà vedere questa notte la partita per rendersi conto di cosa veramente si tratta.

A gettare benzina sul fuoco poi la nuova iniziativa della dirigenza Cavs che ha fatto causa agli Heat.
Gilbert, proprietario della squadra (che non ha digerito la scelta del suo ex gioiello), ha dato mandato ad un quotato studio di avvocati del Midwest di indagare se i Miami Heat hanno violato le ferree regole NBA che disciplinano le trattative tra un free agent ed un club che desidera metterlo sotto contratto. La scorsa Estate infatti LeBron aveva esaurito il suo accordo con i Cavs, che nel 2003 l’avevano ingaggiato come prima scelta assoluta rendendolo oltre che campione annunciato anche eroe di casa essendo nativo di Akron.
In base alle norme vigenti in NBA, James a luglio ha dovuto valutare anche la proposta dei “Cavalieri”, però, come molti dicono, in cuor suo aveva già deciso di andarsene (la leggenda metropolitana è che ai Giochi di Pechino 2008 programmò con gli amici Wade e Bosh di ritrovarsi entro 2 anni a giocare assieme a Miami).
Gilbert, forse sapendo di questa cosa, in buona sostanza, ha chiesto a questo pool di legali, ai quali ha già versato centinaia di migliaia di dollari come acconto sulle competenze, di verificare se gli Heat si sono intromessi nelle trattative prima che fosse loro possibile contattare il giocatore. Il suo obiettivo sarebbe quello di presentarsi dal commissioner David Stern con la violazione. Infatti se questa verrà provata, pioverebbero inevitabili e pesanti sanzioni su franchigia (Heat) e giocatore (James). I Cavaliers tuttavia si sono rifiutati di commentare questo nuovo atto della guerra contro l’ex eroe. LeBron invece si è dichiarato del tutto tranquillo e sicuro che la questione si risolverà in una bolla di sapore. Vedremo come andrà a finire questo ennesimo capitolo della guerra Cleveland-James.
Intanto stanotte la parola passa al campo ed al basket giocato.

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