NBA Western Conference, Thunder e Lakers davanti a tutti

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Nba | foto tratta dal web

Dopo aver esaminato la Eastern Conference, passiamo in rassegna i team della Western Conference che da molti anni ormai si rivela molto più competitiva ed equilibrata rispetto a quella delle squadre poste ad Est della NBA. Questa l’analisi delle Division e delle franchigie che si apprestano a giocare nel campionato 2012/2013.

SOUTHWEST DIVISION

Dallas Mavericks: Gli ex campioni NBA si apprestano a disputare una stagione completamente (o quasi) rinnovati. Squadra più giovane ed inserimenti mirati come Darren Collison in regia, Kaman al centro dell’area, Elton Brand lungo di lusso dalla panchina e O.J. Mayo nel ruolo di guardia sperando che possa esplodere. L’avvio non sarà facile visto che i Mavs dovranno fare a meno per un pò di tempo del leader tedesco Nowitzki per alcuni problemi al ginocchio. Tuttavia Dallas può essere tranquillamente annoverata tra le squadre che parteciperanno ai playoff.

Houston Rockets: Chi farà più fatica a conquistare un posto per la post season è Houston che al momento pare meno attrezzata per raggiungere questo obiettivo. Le fortune dei Rockets passeranno dalle mani di Jeremy Lin, fantastico nella scorsa annata ai Knicks fino a quando non si è infortunato. Ma il resto del team è troppo giovane ed inesperto per poter puntare in alto. Forse sarebbe meglio perdere qualche partita in più e puntare ai primi posti della Draft Lottery per poter continuare il processo di costruzione.

Memphis Grizzlies: Squadra come al solito molto interessante e completa, che però potrebbe pagare la cessione di Mayo che dalla panchina portava sempre il suo discreto contributo (un pò come Harden ai Thunder). Memphis ha un grande settore lunghi e un back court completo e con la giusta dose di fortuna nessun traguardo pare vietato preventivamente. Rudy Gay è chiamato alla stagione della sua definitiva consacrazione.

New Orleans Hornets: Gli Hornets sono in piena ricostruzione e tutto pare andare a gonfie vele visto che in un Draft ricco di talenti come quello del 2012 il team della Louisiana ha scelto davvero bene: Anthony Davis (il giocatore più simile a Dwight Howard) come prima scelta assoluta, a completare l’opera è arrivato Austin Rivers, figlio di Doc (coach di Boston) che ha già fatto intravedere lampi del suo talento. Anche il resto della squadra non è male e già in questo primo anno di rilancio si potranno avere buoni risultati. Ovviamente i playoff appaiono lontani ma gli Hornets, mattone dopo mattone, cercheranno di rientrare nei piani alti del basket NBA.

San Antonio Spurs: Ultima grande occasione per i texani che proveranno ancora una volta l’assalto al titolo. Le potenzialità per vincere ci sono tutte ma vista l’alta età media dei giocatori chiave ci sarà bisogno del contributo di tutti per dare modo a Ginobili, Duncan e Parker di poter riposare ed essere più freschi al momento della post season. La squadra è molto competitiva e possiede una panchina profonda e lunga, vedremo molto presto cosa riusciranno a fare i neroargento.

PACIFIC DIVISION

Golden State Warriors: Team molto interessante questi Warriors, il quintetto titolare è di gran livello con Curry in regia, Thompson guardia tiratrice (atteso a progressi notevoli), il rookie Barnes come ala piccola (che se trova la mano dalla distanza diventa inarrestabile) e la coppia di lunghi David Lee-Andrew Bogut che potenzialmente appare devastante. Non c’è molto talento in panchina (a parte 2/3 cambi) e per questo Golden State probabilmente non potrà ambire ai playoff. Ma il futuro sorride a questa squadra dopo qualche anno al di sotto delle previsioni.

Los Angeles Clippers: La squadra meno blasonata di Los Angeles dovrà provare ad alzare l’asticella degli obiettivi. Lo scorso anno fu semifinale di Conference ad Ovest con conseguente sconfitta pesante contro gli Spurs. Ora Chris Paul, Blake Griffin e compagni dovranno cercare di ottenere un risultato migliore ma non sarà facile nell’agguerrita Western Conference. Il talento c’è per poter puntare in alto, esperienza e gioventù si fondono in un bel mix ma servirà anche avere i nervi saldi nei momenti di difficoltà. Solo così si potrà arrivare in alto.

Los Angeles Lakers: I gialloviola dopo la grande campagna acquisti del mercato estivo sono la più seria candidata della Western Conference (assieme ai Thunder ovviamente) alla Finale NBA: sono arrivati in rapida sequenza uno dei migliori playmaker del momento e della storia NBA come Steve Nash, un grande ricambio in panchina come Jamison ed il centro più forte della lega, ovvero Dwight Howard. Questi giocatori vanno a rinforzare un gruppo che già può contare sul fenomeno indiscusso Kobe Bryant, su Pau Gasol (una delle ali grandi più forti della NBA) e su World Peace (alias Ron Artest) rendendo il roster dei Lakers uno dei miglior e più competitivi. Non sarà facile battere Oklahoma City nel testa a testa che si svilupperà nella stagione ma Los Angeles ha dato un segnale forte alla NBA, chi vorrà vincere dovrà fare i conti (necessariamente) con questi Lakers che puntano decisamente al titolo dopo un paio di stagioni non all’altezza del loro blasone.

Phoenix Suns: Restyling in casa Suns con i viola-arancio che si presentano ai nastri di partenza come una delle possibili sorprese della stagione. La squadra non ha delle vere e proprie “Stelle” considerando l’addio di Nash, ma un gruppo solido e valido in ogni reparto che potrà dare molto fastidio a tutti. L’obiettivo è quello di arrivare ai playoff, cosa non così sicura ma neanche impossibile. Beasley dovrà far vedere il suo vero potenziale, finora molto nascosto. Attenzione al rookie Marshall, playmaker che potrà diventare uno dei migliori della Lega.

Sacramento Kings: La mina vagante della Western Conference. Finalmente, dopo una decina di anni di Draft Lottery, a Sacramento ci sono le basi per far bene.  La squadra è molto interessante ma soprattutto giovane e futuribile. A dare man forte sotto canestro ad un potenziale fenomeno come Cousins è arrivato Thomas Robinson dal Draft. In cabina di regia gran colpo con l’acquisto di Aaron Brooks che assieme ad Evans e Thornton promette scintille. Fredette dovrà elevare il suo rendimento, per completare questa squadra e renderla perfetta per l’approdo ai playoff serve un’ala piccola di livello, capace di segnare e difendere al tempo stesso. Ma a Sacramento possono guardare con fiducia al futuro, anche se il rischio di perdere la franchigia incombe sempre, dato che i Maloof (i proprietari dei Kings) non vogliono sborsare molti soldi per i rinnovi dei giocatori e per la costruzione della nuova Arena e da Seattle premono forte per acquistare una squadra talentuosa ed in rampa di lancio per ricreare i tanto rimpianti SuperSonics.

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NORTHWEST DIVISION

Denver Nuggets: Il team di Danilo Gallinari punta deciso ai traguardi più alti ed in effetti nulla pare precluso a priori. Il “Gallo” ha attorno a sè compagni di alto livello come il play Ty Lawson, l’ala grande Faried (la vera sorpresa della scorsa stagione), il centro McGee (dal potenziale enorme ma dalla testa deficitaria), in più dai Sixers è arrivato un top player come Andre Iguodala (sacrificando un onesto comprimario come Afflalo ora ad Orlando). Chiaro dunque che le potenzialità dei Nuggets appaiono illimitate, considerando anche la panchina lunga, da sempre punto di forza della franchigia del Colorado. Per Denver sarebbe possibile anche l’approdo alla Finale di Conference se tutto procederà nel verso giusto.

Minnesota Timberwolves: Reduci da una buona stagione nello scorso torneo, i Timberwolves sono chiamati a migliorarsi ed a centrare (dopo molti anni) la post season. L’obiettivo non pare poi così irraggiungibile anche se a Minneapolis la partenza sarà ad handicap visto l’infortunio alla mano di Kevin Love (che salterà sicuramente il primo mese di regular season) e la degenza di Rubio (che sta recuperando dall’infortunio al ginocchio che lo ha messo KO nello scorso campionato con i Timberwolves in lotta per un posto playoff). I loro recuperi saranno fondamentali per le fortune di Minnesota che in Estate ha completato il roster con le acquisizioni di Kirilenko e Brandon Roy, tornato nel grande basket dopo aver annunciato solo 12 mesi fa il suo ritiro dalla scena a soli 27 anni.

Oklahoma City Thunder: Assieme ai Lakers la grande favorita dell’Ovest. Squadra giovanissima ma già vincente, assetto collaudato, talento a bizzeffe, a questi Thunder non manca proprio nulla per aggiudicarsi il titolo di campioni NBA. E’ cambiato poco rispetto all’ultima (quasi) trionfale annata (vista la sconfitta in Finale contro i Miami Heat di LeBron James), è arrivato Perry Jones III dal Draft, giocatore molto simile a Jeff Green, l’unico pezzo importante perso per strada del progetto vincente partito da Seattle nel 2007. Il gruppo è rimasto intatto e si sente unito e pronto a togliersi finalmente grandi soddisfazioni. Con un asso come Kevin Durant, al momento il secondo giocatore più forte della lega dopo James, nulla è precluso. Ibaka ha rinnovato il contratto ed a centro area dispenserà ancora una volta le sue stoppate, l’incognita è Harden che invece ha il contratto in scadenza e per esigenze di salary cap potrebbe essere piazzato a qualche altra squadra anche in corso di campionato per non perderlo a zero a luglio. Ma per il resto la corazzata Thunder è pronta a (ri)scrivere la storia.

Portland Trail Blazers: Portland è in una fase delicata, di ricostruzione, e per questo non ci si potrà aspettare molto dai giovani Blazers. Tutto ciò che arriverà in questo campionato sarà solo un guadagno, in attesa di vedere una squadra vincente nell’immediato futuro. Attenzione al rookie Damian Lillard, un playmaker moderno dalle capacità illimitate.

Utah Jazz: I progressi dei Jazz sono evidenti, la forza della squadra è indubbiamente il settore lunghi, con Jefferson, Millsap, Kanter e Favors che rappresentano quasi il meglio che si può trovare sotto canestro. Meno completo il back court. Ma le fortune della squadra dello Utah dovranno essere costruite nelle gare in trasferta, da sempre punto debole di questa franchigia, vista invece la difficoltà degli altri team a giocare a Salt Lake City, parquet quasi inespugnabile. Lotteranno per aggiudicarsi l’ultimo posto playoff.

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