Novara Milan 0-3, ci pensa il mago Ibra

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Zlatan Ibrahimovic | © Claudio Villa/Getty Images

Doveva essere vittoria e vittoria è stata, non senza affanni, ma alla fine, soprattutto grazie ad un grande Ibrahimovic, i tre punti sono arrivati e il Milan si è confermato, almeno per il momento, seconda forza del campionato.

Zlatan Ibrahimovic | © Claudio Villa/Getty Images

Il primo tempo non è stato certo dei più esaltanti, i pochi spazi concessi da un ordinato Novara agli avanti milanisti, hanno frenato molto lo spettacolo, le uniche occasioni da gol sono, infatti, arrivate soprattutto da palle da fermo, con lo stesso copione a ripetersi più volte, botta da fuori da parte di Ibra e il portiere Ujkani, bravo e fortunato, a respingere tutti i tentativi del bomber svedese. Quando non ci pensa il numero uno piemontese, tocca a Caracciolo, nella strana veste di ultimo difensore, salvare la baracca con due interventi decisivi su tiri a botta sicura di Mexes e soprattutto di Thiago Silva, che da due passi di testa colpisce a botta sicura, ma trova la respinta da parte dell’attaccante ex-genoano. Il primo tempo di fatto si chiude con poche emozioni, il Milan a fare pressione e il Novara a difendere ordinatamente senza mai mettere il muso fuori dalla trequarti campo.

Al rientro in campo ti aspetti una pressione ancora più rabbiosa da parte degli ospiti, anche e soprattutto per l’ingresso in campo del giovane El Shaarawy al posto di uno spaesato Antonini. Modulo a tre punte quindi per cercare di allargare il gioco e le maglie della stressa difesa novarese.  Ma in realtà la prima vera occasione di spezzare l’equilibrio capita sui piedi di Caracciolo, che ben servito da Rigoni, cerca da dentro l’area di piazzare il tiro a giro sul palo lungo, ma Amelia, sostituto dell’infortunato Abbiati, si fa trovare pronto e devia in angolo. La partita dei padroni di casa di fatto finisce qui, perchè professor Ibra sale in cattedra e decide di chiudere la pratica Novara, prima sfruttando, a dir la verità molto facilmente, uno splendido assist di Ambrosini, dato in panchina alla vigilia, che lo mette a tu per tu con il portiere e da lì lo svedese non può sbagliare.

Rotto l’equilibrio ecco che si comincia a vedere un’altra partita, Tesser, prova a rimettere le cose in pari, rinunciando ad un difensore (Garcia) ed inserendo un altro attaccante (Rubino), ma così facendo si apre alle sortite degli avanti milanisti che trovano terreno fertile per le loro incursioni. Proprio El Shaarawy prova a sfruttare questo spazio arrivando a saltare il portiere ma concludendo in precario equilibrio e non riuscendo ad inquadrare la porta. Passano solo due minuti e il Milan chiude la partita, palla dentro di Ibra, sempre lui, per Nocerino che controlla non bene e con un tocco fortuito di mano tiene la palla vicino a sè e girandosi mette in mezzo per il Faraone milanista che tira ma cicca un po’, la conclusione si trasforma in un assist per Robinho che in scivolata non può sbagliare a due passi dalla linea di porta. Gioco, partita, incontro. Ma quando il risultato pare avviato alla conclusione fisso sul 2-0, ecco il colpo del genio che delizia la platea, e chi potrebbe farlo se non il Mago di Malmoe che sfruttando una corta respinta della difesa novarese, batte di tacco l’estremo difensore. Chapeau e sipario che cala sullo stadio Silvio Piola.

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