Nubifragio a Roma rinvia presentazione Baldini ma parla Sabatini

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Franco Baldini | © Michael Regan/Getty Images

Il nubifragio che dall’alba di stamattina si è abbattuto su Roma ha fatto slittare la presentazione ufficiale del nuovo dirigente giallorosso Franco Baldini. La conferenza di insediamento dell’ex general manager della Nazionale inglese di Fabio Capello è prevista per domani. Al posto del nuovo direttore generale della Roma ha parlato il ds in carica Walter Sabatini.

Franco Baldini | © Michael Regan/Getty Images
Il dirigente umbro ha ammesso che la Roma è ancora un cantiere aperto ed “il progetto tecnico-tattico è solo al 50%” della sua evoluzione. Preferisce non parlare più di progetto o rivoluzione culturale, ma di quello che queste due parole stanno diventando concretamente nel team giallorosso. E in primis l’elemento innovativo sembra essere la cultura del lavoro impressa da Luis Enrique. A questo proposito racconta un piccolo esempio e cioè di come entrando negli spogliatoio assieme a Franco Baldini abbia trovato i giocatori a disposizione alle ore 9.40 quando dovevano esserlo alle 10.30. E questo dimostra come “le abitudini e i comportamenti ormai sono vicini alla perfezione”  di quello che c’era nella mente a inizio stagione. A proposito di novità Sabatini parla anche degli innesti di uno dei mercati più prolifici degli ultimi anni. Il calciatore che finora si è adattato meglio secondo il ds è Miralem Pjanic. Perchè “è entrato con tranquillità ed autorevolezza negli schemi della Roma.  E’ arrivato e non è mai uscito dal campo ed è questa la serenità che serve per giocare nella Roma. Parole di stima anche nei confronti  Kjaer molto criticato nel derby, ma che avrebbe dato dei segnali importanti di crescita allo stesso livello di Fernando Gago. Una menzione particolare poi per Osvaldo che per il ds è un giocatore “generoso che regala gol” uno che ci mette sempre “cuore, forza e massima disponibilità. Poi sul capitolo scontenti Sabatini parla di Borriello dicendo che il calciatore sta solo aspettando il momento buono per farsi valere e anche se nel frattempo potrebbe deprimersi è una “malattia” che curerà a Roma. Su Juan invece sottolinea come sia soltanto un problema di ritardo di aggregamento al gruppo. Per questo motivo Luis Enrique deve ancora metterlo a fuoco e lo stato di forma di Heinze e Burdisso lo fanno stare in panchina. Sabatini osserva comunque che il centrale brasiliano è una persona leale e un professionista serio. Infatti non si è mai lamentato e non ha mai dato segnali di insubordinazione.

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