Omicidio a Napoli, ucciso cugino di Salvatore Masiello

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Salvatore Masiello © Maurizio Lagana/Getty Images

A dover fare i conti con la malavita napoletana questa volta è toccato a Vincenzo Masiello, vittima di neanche 23 anni che è stato ucciso da sette proiettili: il giovane ragazzo è infatti finito nel mirino di un killer che, a bordo di una moto, si è dileguato tra i Quartieri Spagnoli freddando con un’intera carica il cugino del calciatore del Torino Salvatore Masiello. Un dramma che porta a quota 44 il numero di omicidi avvenuti dall’inizio del 2012 solamente nella città campana, anche se ancora non si è capito se l’uccisione di Vincenzo è stata arte della camorra o di altri problemi tra il ragazzo e i vertici napoletani.

Si dice che tutto questo sia avvenuto a causa di un evento avvenuto poche ore prima: secondo quanto è stato dichiarato Vincenzo Masiello nei giorni scorsi avrebbe avuto un confronto molto acceso con una donna del Quartiere e alla fine sarebbe addirittura arrivato alle mani, sferrandole uno schiaffo in viso. Sfortunatamente per lui la donna sarebbe la compagna di un noto malvivente della zona che non ci ha messo tanto a decidere su come punire il giovane sprovveduto.

Salvatore Masiello © Maurizio Lagana/Getty Images

A rafforzare questa ipotesi è il fatto che il cugino di Salvatore Masiello non ha avuto precedenti con la malavita di Napoli ma aveva solamente qualche denuncia per furti e rapine messe a segno durante gli anni dell’adolescenza, cosa abbastanza frequente tra i giovani ragazzi del luogo. Nonostante questo però i dubbi sono tanti: nessuno ha ancora capito il vero perché di questa cattiveria nell’eseguire l’omicidio visto che il killer ha sparato fino alla fine dei colpi a disposizione facendo finire a terra Vincenzo che non ha avuto nemmeno il tempo di difendersi o scappare. Il tutto sembra quindi essere stato organizzato alla perfezione e, quanto successo nei minuti successivi lascia davvero a bocca aperta.

Durante i pochi frangenti che la polizia ha impiegato per arrivare sul posto i complici hanno infatti avuto il tempo per far sparire tutte le tracce utili a indagare sul caso: non sono infatti stati trovati tutti i bossoli, ed il sangue era stato in parte pulito. Ora chi di dovere cercherà di mettere fine a questo caso anche se non sarà di certo facile imporsi contro la malavita di Napoli.

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