Pagelle Juventus: Vidal l’uomo in più, Conte il vero Leader

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Arturo Vidal | © Claudio Villa / Getty Images

Diamo i voti ai protagonisti della cavalcata trionfale dei bianconeri che hanno conquistato il 29esimo scudetto della loro storia (il 31esimo sul campo, come ricordano i tifosi e la società).

Pagelle Juventus stagione 2012/2013

Vidal 10: Dieci come i gol segnati in campionato, il “guerriero” e’ il simbolo di questa rinascita della Juve targata Conte, l’uomo che non molla mai, corre, lotta, pressa, segna e fa segnare gli altri. Questa Juve è imprescindibile dal cileno, il vero top player della squadra, prelevato per 10 milioni di euro dal Bayer Leverkusen nell’estate del 2011 ed ora corteggiato da tutte le big d’Europa. La ferocia che il tecnico salentino chiede alla squadra lui la incarna perfettamente, e la facilità con cui prende per mano i compagni nei momenti decisivi del match (vedi gol con Chelsea e Torino) è impressionante. Il migliore della strepitosa annata juventina è sicuramente lui!

Barzagli 9: E’ il pilastro della retroguardia bianconera, sempre pronto ad ogni intervento, mai una sbavatura in partita. E pensare che dopo il Mondiale del 2006 vinto dagli azzurri lui era sparito dai radar delle squadre più importanti d’Europa, nonostante una Bundesliga vinta col Wolfsburg. Marotta lo ha riportato in Italia pagandolo “2 lire” e lui ha ripagato alla grande chi ha creduto in lui e nelle sue potenzialità, dimostrando di essere il difensore italiano più forte in circolazione.

Buffon 8: Nella sua prima stagione da Capitano dopo 12 anni di Juve e la partenza di Del Piero, il portierone della nazionale dimostra che a 35 anni riesce ancora a fare la differenza. Sfodera parate decisive, comanda abilmente la sua difesa che rimane ancora una volta  la meno perforata da 2 anni a questa parte. Qualcuno ha proposto il suo pensionamento dopo due errori commessi contro il Bayern in Champions, ma Super Gigi rimane tuttora il portiere più forte al mondo e sarebbe un sacrilegio dargli del bollito.

Chiellini 8: Solito difensore roccioso, che insieme a Bonucci e Barzagli forma il muro della difesa juventina e della nazionale italiana. Durante la stagione è rimasto ai box per guai fisici e la sua assenza non è passata inosservata (vedi Juve-Samp) ma quando è in campo il numero 3 bianconero è un vero gladiatore. Un gol in stagione per lui, proprio a Napoli nella sfida scudetto e proprio dopo il suo rientro dall’infortunio, questa Juve non può fare a meno di lui.

Marchisio 8: Il principino è diventato re, conquista il suo secondo scudetto di fila dopo una vita passata con la maglia bianconera addosso. Segna 6 gol in campionato, tra cui 3 nel derby di Torino, forse la sfida più sentita dal numero 8 bianconero, che si adatta a qualsiasi posizione nel modulo di Conte, che sia interno di centrocampo o  trequartista fa poca differenza: l’unico neo della stagione quel tap-in fallito a porta vuota al 96esimo in semifinale di Coppa Italia contro la Lazio, che sarebbe valsa la finale ed un possibile doblete per la corazzata bianconera.

Pirlo 8,5: E’ lui il cuore pulsante della manovra bianconera, quell’Andrea Pirlo che a Milanello davano per bollito e che senza troppi complimenti ha ricevuto il benservito. Alla Juve hanno deciso di puntare su di lui per la rinascita della Vecchia Signora e scelta più azzeccata non poteva esserci, perchè uno dei migliori di questo biennio targato Juve è proprio lui che alla soglia dei 34 anni corre come un dannato, detta i tempi di gioco e danza sul pallone come pochi sanno fare. Due scudetti vinti in 2 anni di Juve, il terzo di fila dopo quello conquistato nell’ultimo anno di Milan e per le cui prestazioni offerte in campo è stato un serio candidato alla conquista del Pallone d’Oro.

Vucinic 7: Quando è in giornata sfodera giocate deliziose e di altissimo tasso tecnico, un po’ meno quando scende in campo svogliato e poco convinto. Alterna prestazioni super ad altre opache e nulle, in cui si nota la mancanza del famoso “top player” in attacco. Risulta comunque decisivo in diverse partite (quella contro il Cagliari in primis) e resta sempre lui l’attaccante più forte e con maggior tecnica in rosa. Conte non si priverebbe mai di lui perchè fa un lavoro sporco importantissimo ed efficace per il sistema di gioco juventino.

Lichtsteiner 7,5: Il “treno” svizzero gioca la sua migliore stagione fin qui in Serie A, condita da 4 gol e da un immenso lavoro sulla  fascia destra, tra galoppate, cross e inserimenti, che spesso lo hanno portato a tu per tu davanti al portiere. Importantissimo nello scacchiere del tecnico salentino, su di lui hanno messo gli occhi alcuni club d’Europa che starebbero pensando di strapparlo alla Juventus. Ma difficilmente Conte si priverà di lui.

Bonucci 7,5: La metamorfosi subìta in poco più di un anno dal giovane difensore ex Bari lo ha portato ad essere uno dei difensori più forti e completi del panorama internazionale. Merito di Conte che ha lavorato incessantemente su di lui, facendolo diventare un leader sotto tutti i punti di vista. Dai suoi piedi partono sovente anche le azioni bianconere, specie quando Pirlo viene ingabbiato dagli avversari.

La Juve sul pulman in festa | © Claudio Villa  / Getty Images
La Juve sul pulman in festa | © Claudio Villa / Getty Images

Pogba 9: Nemmeno nelle più rosee previsioni ad inizio anno ci si sarebbe aspettati un’esplosione del genere di questo 19enne alla sua prima avventura in maglia bianconera. Un talento cristallino, un futuro campione, Paul Pogba ha sbalordito tutti con la sua personalità e la sua forza che hanno ammaliato, oltre ai milioni di tifosi juventini, anche gli addetti ai lavori e i tifosi avversari. La prima perla sfoderata il 20 ottobre allo Stadium contro il Napoli ha fatto subito pensare a una futura carriera più che luminosa del talentino francese, che ha messo a segno 5 gol tutti di rara bellezza e precisione, tra cui quello più bello della stagione messo alle spalle di Padelli nella vittoria della Juventus contro l’Udinese. Perfino Conte, sbalordito dalle sue superbe prestazioni, ha cambiato modulo per inserirlo nella formazione titolare. Per chi non lo sapesse è costato zero…

Giovinco 6,5: Ritornato alla base dopo 2 anni trascorsi a fare faville al Parma, parte col piede giusto sfoderando gol e assist importanti. A lungo andare soffre il sistema di gioco bianconero che lo tiene spesso lontano dalla porta e il suo rendimento cala, provocandone i fischi da parte dei tifosi e a suo tempo l’esclusione dall’undici titolare dopo l’infortunio patito contro il Pescara.

Asamoah 6,5: Parte come un turbo, segnando un eurogol nella Supercoppa Italiana contro il Napoli, e nella prima parte di stagione è devastante sulla sua corsia di preferenza, quasi implacabile per gli avversari. Dopo la partecipazione alla Coppa d’Africa a gennaio torna stanco e spesso Conte gli preferisce Peluso.

Quagliarella 7: Quando è chiamato in causa si fa trovare sempre pronto ed è l’attaccante più prolifico dei 6 attualmente in rosa con ben 9 gol. Sarebbero potuti essere di più se avesse avuto un più fortuna sottoporta, ma il grandioso gol segnato all’Inter gli ha permesso di guadagnare posizioni nelle gerarchie di Conte.

Caceres 6,5: Viene spesso chiamato in causa a sostituire Chiellini o Lichtsteiner e il difensore uruguayano risponde sempre brillantemente. Importantissimo il gol segnato al Napoli a un quarto d’ora dalla fine del match d’andata, nel quale era appena subentrato, poi un incidente stradale lo ha tenuto fermo negli ultimi 2 mesi. Un vero peccato che non sia titolare

Isla 5,5: L’infortunio che si trascina dietro dalla scorsa stagione lo ha penalizzato molto ed il cileno non è riuscito a recitare un ruolo importante in questa splendida annata. Per le sue potenzialità meriterebbe un’altra chance.

Giaccherini 7: Il “soldatino” di Antonio Conte mette la firma decisiva sullo scudetto siglando l’allungo definitivo sul Napoli con il gol all’ultimo respiro contro il Catania che ha fatto esplodere i milioni di tifosi bianconeri in un pomeriggio per lui da incorniciare.

Matri 6: Inizio di stagione molto travagliato per il bomber lodigiano, condito da un solo gol messo a segno contro la Roma, poi si sveglia improvvisamente dal letargo rifilando una doppietta al Cagliari in una partita vinta sul filo del rasoio. Segna altri gol importanti, poi per lui poco minutaggio.

Marrone 6,5: Pallino di Conte, sebbene abbia giocato poco ha dimostrato di essere da Juve e di avere qualità importanti, oltre che essere bravo e duttile in ogni ruolo che il mister gli ha assegnato, ovvero vice-Pirlo e centrale di difesa.

Peluso 6,5: Dopo il debutto da incubo contro la Sampdoria, il terzino arrivato dall’Atalanta si è ben ambientato nel nuovo mondo juventino e, complice l’assenza di Asamoah durante la Coppa d’Africa, ha contribuito in maniera notevole al ruolino vincente della squadra.

De Ceglie 5,5: Per lui poche presenze e molte sbavature. Dopo l’errore contro il Bologna non ha giocato praticamente mai.

Padoin 6: Conte gli ha regalato più spazio e le sue prestazioni sono sempre positive.

Storari 6: Grande uomo spogliatoio, colleziona poche presenze ma davanti a un mostro sacro come Buffon…

Bendtner 5: Oggetto misterioso della campagna acquisti bianconera, resta a secco per poi infortunarsi.

Anelka 5: Soltanto 20 minuti per lui contro la Roma e scampoli di partita contro il Celtic, poi non si è visto più

Pepe sv: Una sola presenza per via di un lungo infortunio per uno dei protagonisti della scorsa annata. Fondamentale nello spogliatoio bianconero, i compagni spesso e volentieri gli dedicano gol e vittorie.

Conte 10: Riesce nell’impresa di “Rivincere”e quest’anno la squadra partiva da una difficoltà ancora maggiore rispetto allo scorso anno, ovvero quella di privarsi del suo motivatore per buona parte d’inizio campionato. E’ la vera anima della Juventus e lo dimostra anche nella conferenza stampa che precede l’importante incontro contro il Palermo che da li a poche ore avrebbe portato il tricolore in casa bianconera, quando invece di pensare ai futuri festeggiamenti non perde tempo nel chiedere chiarezza per il futuro da disegnare insieme. Leader

 

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