Pagelle Roma – Inter, Stankovic e Lucio sugli scudi

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Pagelle Roma

Doni 5,5 Non è che dia proprio sicurezza alla retroguardia giallorossa. Nell’azione del gol di Stankovic è assolutamente incolpevole, perché il pallone finisce direttamente nell’angolino sotto la traversa. Nel secondo tempo pasticcia su un’uscita regalando il pallone a Sneijder, e non viene punito solo per l’inefficacia dell’attacco nerazzurro. Si riscatta nel finale evitando il 2 a 0 su Pazzini.

Pizzarro 5,5 Non è il solito giocatore decisivo che si carica il peso del centrocampo giallorosso sulle spalle e detta i tempi alla manovra di gioco. Stasera si spegne lentamente come tutto il resto della squadra, a volte intestardendosi con dribbling al limite del legale vicino la propria difesa, favorendo in caso di palla persa la superiorità numerica avversaria.

Vucinic 4,5 Se qualcuno avesse detto “non è possibile sbagliare un gol più facile di quello di Vucinic contro il Palermo” stasera avrà avuto modo di ricredersi. Servito nell’area piccola dal cross di Borriello deve solo toccare il pallone per portare i suoi in vantaggio, e invece ‘ciabatta’ colpendo la palla senza forza e indirizzandola lontano dai pali. Non passa mai dalle parti di Maicon e sbaglia moltissimi palloni, non riuscendo a reggere il peso dell’attacco dopo l’uscita di Borriello. Rischia anche senza motivo il rosso per una gomitata a Lucio. Quanto è mancato Totti.

Menez 5 Il francese entrato nella ripresa dovrebbe essere il giocatore utile a scardinare le maglie della difesa nerazzurra, e creare quella superiorità numerica utile a mettere in difficoltà l’Inter. Dovrebbe. Praticamente è un fantasma, perché tocca il suo primo pallone 5 minuti dopo il suo ingresso. Si muove molto ma viene neutralizzato con facilità dalla retroguardia interista. Non lascia il segno

Borriello 5 Trova sulla sua strada un monumentale Lucio che gli chiude la porta in faccia in ogni occasione. È bravo nei primi minuti a servire una palla d’oro a Vucinic, ma il montenegrino sbaglia l’impossibile. Lotta con determinazione ma non riesce mai a trovare lo spunto vincente. Esce per un colpo alla tempia.


Pagelle Inter


Lucio 7
è tornato ai suoi livelli. Dopo le amnesie difensive prima contro lo Schalke e poi con il Parma, torna all’Olimpico con una voglia di fare pazzesca. Chiude praticamente ogni spazio a Borriello e agli altri giocatori giallorossi, giocando una partita perfetta, costellata di anticipi e giocate che fanno impazzire i tifosi. Meno felice l’allenatore che gli ricorda di non provare sempre quelle serpentine tanto rischiose. Pianta il cartello rosso STOP davanti alla difesa. Stasera non si passa.

Stankovic 7,5 Che dire? Sfortunato a Parma dove su una punizione simile a quella di Roberto Carlos di esterno colpisce l’incrocio dei pali. Stasera ci riprova con palla in movimento aggiusta la mira e sempre d’esterno replica il gol di Maicon contro la Juve, mettendo la palla sotto l’incrocio facendo impazzire i tifosi e ricordando come lui in queste partite ci metta sempre il cuore e la grinta. Determinante

Milito 5,5 Ancora non ci siamo, la condizione fisica non lo aiuta, perché la lontananza dai campi di gioco si fa sentire. Viene servito poco dai compagni, ma troppo spesso si fa trovare spalle alla porta, in situazioni dove marcarlo non è affatto difficile. Poco movimento e pochi inserimenti decisivi. Il suo recupero a questo punto della stagione diventa fondamentale, poiché con Eto’o fuori uso e Pazzini che si è inceppato l’Inter non può permettersi il lusso di rinunciare al Principe.

Maicon 6,5 L’esclusione di Parma sembra avergli fatto bene. Forse era solo un problema di stanchezza, perché stasera torna a correre su quella fascia e quando può riesce anche a saltare l’uomo e a rendersi pericoloso. Da aggiustare la mira sui cross, perché spesso sono fuori misura. Certamente positiva nel complesso la sua prestazione.

Sneijder 6,5
La montagna di critiche che gli stanno piovendo addosso l’hanno sicuramente invogliato a fare bene. Stasera lotta come un leone correndo a tutto campo e cercando di innescare i suoi compagni. Gli manca la precisione nel passaggio finale,(la sua specialità) che l’anno scorso lo rese uno dei papabili al Pallone d’oro. Poco preciso anche con le conclusioni dalla distanza. Va premiata l’intensità con cui ha giocato la partita e il numero di palloni toccati.

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