Palazzi, disparità di trattamento tra Conte e Moratti?

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Stefano Palazzi| © Marco Luzzani/Getty Images

Che sia una calda estate per il calcio italiano, l’ennesima della propria storia, lo si sapeva da un po’, ma come se non bastassero le notizie di mercato, con le grandi fughe dei top player dal nostro campionato (vedi Ibra e Thiago Silva), ci si mette anche il fenomeno tutto nostrano dello scandalo calcioscommesse, che ormai da mesi intasa ogni mezzo di comunicazione sportivo. Il grande accusatore, del filone romano dell’inchiesta, Carobbio ha tirato in ballo un nome pesante quello del tecnico juventino Antonio Conte, non appena il nome dell’allenatore campione d’Italia è stato tirato in ballo il tam tam mediatico si è scatenato e ovviamente, come tradizione vuole, i diversi filoni hanno cominciato la loro personale crociata, colpevolisti che vorrebbero la radiazione del salentino e gli innocentisti, quasi tutti di fede bianconera che gridano al complotto anti-Vecchia Signora e non perdono occasione per rinfrescare la memoria dei loro avversari con rimandi alla madre di tutti gli scandali sportivi italiani, Calciopoli.

Stefano Palazzi| © Marco Luzzani/Getty Images

Come in ogni scandalo che si rispetti il grande inquisitore è Stefano Palazzi, l’uomo che potrebbe decidere le fortune o le sfortune del tecnico bianconero, l’uomo che per i redattori del sito ju29ro.com, godrebbe di scarsa memoria nel caso decidesse di deferire Conte. Perchè vi chiederete? Semplice perchè “Conte non è chiamato in causa in prima persona, perché il pentito Carobbio chiama in causa solo Cristian Stellini, il vice di Conte;” e già in passato nello specifico durante il ciclone Calciopoli, il teorema del “Non poteva, non sapere” fu chiamato in causa, ma subito accantonato, quando numerose carte avrebbero potuto cambiare le sorti del processo, ma che non si sa come non furono prese in considerazione.

Il sito bianconero ricorda ponendosi delle domande, come mai, se pure “il 4 ottobre 2006 Borrelli interroga Moratti che attribuisce a Facchetti il ruolo di protagonista”, non fu contestato nulla a Moratti perché, all’epoca, pensarono che “poteva non sapere”?

Nonostante tutto, ricorda ancora ju29vero.com, Palazzi il 22 giugno 2007 archiviava il caso con un comunicato criptico per la gran massa dei tifosi: “…dispone l’archiviazione del procedimento, non essendo emerse fattispecie di rilievo disciplinari procedibili, ovvero non prescritte”. Un comunicato strano che sempre citando fonti autrevoli, quali la Gazzetta, non giustificano la scelta di Palazzi, allora, infatti, quei fatti non erano prescritti, anche per il Codice di giustizia sportiva allora in vigore (4 anni per la prescrizione dei singoli tesserati; Nucini dice che andò dalla Boccassini nei primi mesi del 2004), ma Palazzi archiviò.

Perché Palazzi dovrebbe usare un diverso metro di valutazione per Conte, rispetto a Moratti?
E quanti giornali e giornalisti ricordate aver martellato il SuperProcuratore per mesi fornendogli suggerimenti per evitare quell’archiviazione, come avviene con Conte?

Queste le domande pesanti che il sito si pone e che attendono risposta non appena il Procuratore emetterà le prima sentenze.

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