Palermo-Inter, le pagelle. Pubblico voto 10

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Che il calcio sia lo sport più amato e più seguito nel nostro paese è cosa risaputa e forse, molto spesso, data un po’ troppo per scontata. Gli interessi economici e l’eccessiva speculazione del prodotto hanno sporcato questo fantastico gioco, a volte però succede l’imponderabile, succede che 35mila siciliani, orgogliosi e innamorati della loro squadra si mobilitino in massa e seguano i propri beniamini alla volta di Roma, sperando nella conquista della vittoria in una “semplice” finale di Coppa Italia.

Succede che nonostante i rosanero meritino molto di più dei blasonati campioni in carica, la partita finisce con un netto 3-1 a favore dei nerazzurri, succede che nonostante la sconfitta il pubblico applauda incondizionatamente i proprio giocatori e succede che un giocatore della squadra avversaria, che ha appena siglato una doppietta in quella partita, vada di sua spontanea volontà a consolare i tifosi palermitani e a ringraziarli dello spettacolo meraviglioso fatto vedere durante i 90 minuti della gara; ebbene si, succede tutto questo e la finale di una tanto bistrattata coppetta nazionale, diventa grazie ai siciliani uno spettacolo da Champions League.

Eto’o 9: Il leone d’Africa oltre a siglare una doppietta che regala il terzo “titulo” dell’anno ai suoi e a colpire una traversa, raggiunge quota 37 reti stagionali, battendo il suo precedente record e si dimostra ancora una volta un attaccante di razza purissima. Un voto in più per il bellissimo gesto che compie a fine partita, lui si che sa cosa vuol dire sport.

Snejder 7: Due assist al bacio ad Eto’o, tanta qualità è tutto quello che si può chiedere ad un giocatore che non ha vissuto la sua stagione più esaltante, ma che negli appuntamenti che contano non manca mai.

Difesa dell’Inter 5: Escluso Julio Cesar che compie qualche mezzo miracolo, i dietro dell’Inter danno poca tranquillità ai deboli di cuore, se il Palermo non vince la colpa è soprattutto dei suoi attaccanti che non concretizzano al meglio le occasioni che il reparto difensivo nerazzurro concede con troppa leggerezza.

Pazzini 5: Insieme a Thiago Motta è quello della squadra a non metterci le mani, non si rende mai pericoloso e troppo distante dal gioco, anche se c’è da dire a sua discolpa che non è servito quasi mai a dovere dai suoi compagni di reparto.

Leonardo 6,5: Ossessionato dalla brama di conquista di un titolo, il tecnico brasiliano è più fortunato che bravo, in questa occasione deve il suo successo soprattutto alla vena realizzativa di Eto’o, più che al gioco corale della sua squadra.

Pastore-Ilicic 6,5: Provano ad illuminare la serata con giocate d’alta scuola, il primo però fallisce una facile occasione, il secondo non arriva mai in zona pericolosa. Nel complesso però dimostrano che saranno l’arma in più, qualora venissero confermati per il prossim’anno.

Miccoli 8: Il voto è per tutto quello che ha fatto per il Palermo in questi anni, più che per la prestazione di ieri sera. Le sue lacrime d’addio sono la sintesi di quanto il Romario del Salento sia attaccato ai colori rosanero, avrebbe voluto regalare un trofeo alla squadra siciliana e ci prova anche con un colpo di testa ben angolato, ma Julio Cesar si oppone magistralmente e gli strozza l’urlo in gola.

Delio Rossi 7: Creare un ambiente sereno alla corte di Zamparini e come cercare il sacro Graal, il tecnico ex laziale ci riesce e con la cultura del lavoro e dell’abnegazione è riuscito a portare i suoi ad una storica finale, che ha perso solo a causa della maggiore cinicità ed esperienza dei nerazzurri di questi ultimi anni.

Tifosi del Palermo 10: Un’accoglienza da grande occasioni per l’undici rosanero, neanche fosse la Champions, 35000 borbonici in terra romana non si vedevano dai tempi del Risorgimento, un’invasione pacifica che ha reso l’Olimpico una bolgia come il Camp Nou degli ultimi tempi; Tifosi pronti a sottolineare con un ooooh o con uuuuuuh qualsiasi tocco di palla o azione dei loro gladiatori, aspettavano il colpo ferale alla bestia nerazzurra sono stati sconfitti dalle zampate del Leone, ma questo non li ha scoraggiati e loro imperterriti hanno continuato ad applaudire e incoraggiare i loro mai domi undici gladiatori.

Morganti 4,5: Una pessima uscita di scena quella dell’arbitro ascolano, che canna molte decisioni che potevano risultare decisive ai fini del risultato, da uno che ha avuto la finale come merito alla carriera ci si aspettava molto di più.

foto: quotidiano.net

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