Ambizione, ricchezza e vivaio. Ecco perché Guardiola ha scelto il Bayern

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Guardiola al Bayern Monaco, perché? © OLIVIER MORIN/AFP/Getty Images

Con un contratto da 8 milioni di euro per tre anni, non può essere considerata una seconda scelta eppure farà discutere parecchio nelle prossime ore. Naturalmente parliamo della nuova avventura di Pep Guardiola al Bayern Monaco a partire dalla prossima stagione. Una volta messo nero su bianco e ufficializzato il tutto si possono andare a cercare le motivazioni che potrebbero aver spinto l’ex tecnico del Barcellona verso la Germania, in una squadra che nelle ultime stagioni ha raggiunto per due volte la finale di Champions League senza vincerla e conquista il titolo della Bundesliga un anno si e uno no. Il Chelsea e il Manchester City sono rimaste al palo, convinte di poter convincere lo spagnolo attraverso la faraonica offerta da 12 milioni annui e la ricchezza estrema dei due presidenti. Ma Pep non ha guardato il portafoglio (e comunque in Germania andrà a guadagnare 8 milioni…) e ha esaminato attentamente progetti, ambizioni e pazienza del club.

Infatti, la paura più grande di Guardiola è quella di fallire al primo campionato lontano dalla sua amata Barcellona. I media non lo risparmieranno e ritrovarsi con due patron che mettono il risultato immediato prima di tutto, sarebbe stato davvero traumatico per l’ex centrocampista di Barcellona e Brescia.

Guardiola al Bayern Monaco, perché? © OLIVIER MORIN/AFP/Getty Images
Guardiola al Bayern Monaco, perché? © OLIVIER MORIN/AFP/Getty Images

Il vivaio – Uno dei punti che hanno pesato maggiormente per la scelta del Bayern è sicuramente le strutture a livello giovanile di un club che sforna periodicamente, giocatori che successivamente si affacciano alla prima squadra con ottimi risultati. Probabilmente non sarà ricco tecnicamente come quello blaugrana ma sarà compito proprio di Pep seguire attentamente la crescita dei giovani bavaresi.

Ricchezza del club – La squadra tedesca, nonostante un prestito dalla banca ancora in corso per la costruzione del nuovo stadio (sempre sold out), vanta ogni anno un ritorno economico di circa 12 milioni di euro. Tanta roba per un club che non fa parte di un campionato importante come quello spagnolo o inglese. Secondo le ultime statistiche è in quarta posizione in tutta Europa tra le società più ricche (dietro Manchester United, Real Madrid e Barcellona). Grande attenzione ai particolari, oculatezza negli investimenti e nelle spese ed infine ottima gestione manageriale sono le caratteristiche principali dell’esponenziale crescita della squadra tedesca. Se poi, analizzando la situazione vediamo che i 160 milioni di euro spesi annualmente per gli ingaggi, corrispondono solamente al 45% del fatturato del club, è facile capire che ci ritroviamo davanti ad un club dagli enormi margini di miglioramento.

Bundesliga – Vogliamo parlare del campionato tedesco? Il Bayern, tranne in alcuni casi, non ha rivali. Proprio questo permetterebbe a Guardiola di poter far crescere la squadra con calma secondo il suo credo tattico. Certo, non sarà una passeggiata, ma la pressione mediatica e di risultati sarà minore rispetto alla Premier, dove Chelsea e City l’avrebbe ingaggiato pretendendo da subito vittorie importanti. Il vero obiettivo dei bavaresi è sollevare la Champions League e il compito di Guardiola sarà di guidarli con un calcio spumeggiante e pratico.

Tiki Taki – Osserviamo le statistiche e notiamo che il Bayern Monaco è la seconda squadra, dopo il Barcellona per numero di passaggi completati e percentuale di possesso palla. Un buon punto a favore per la scelta dei tedeschi, che possono contare su giocatori tecnici come Muller, Ribery, Robben (infortuni permettendo), Schweinsteigen e Kroos, in grado di garantire tanto palleggio, se poi aggiungiamo la presenza di Javi Martinez, pagato 40 milioni sei mesi fa che può occupare la posizione che fu di Busquets al Barça, ci ritroviamo una formazione dalle potenzialità immense. Guardiola dovrà inculcare da subito la sua mentalità. L’unica posizione a rischio è quella di Mario Gomez. Infatti, lo spagnolo non ama tanto gli attaccanti di stazza importante (vedi conflitto con Ibrahimovic in Spagna) e preferirebbe giocatori rapidi e tecnici pronti a buttarsi negli spazi. C’è tempo per pensarci…

Guardiola può garantire 14 titoli vinti sulla panchina del Barcellona e la capacità di superare al meglio le pesanti eredità, come è capitato proprio al Barça subentrando a Rijkaard. Stavolta dovrà prendere il posto di Jupp Heynckes, tecnico con contratto in scadenza a fine anno e pronto a ritirarsi. Lo spagnolo, dedicherà questi mesi prima del suo arrivo in Germania allo studio del tedesco, e conoscendo la sua precisione e la cura dei dettagli, siamo sicuri che in estate avrà imparato la lingua. Adesso non resta che attendere luglio, e la prima tappa italiana del buon Pep che effettuerà il ritiro estivo in Trentino.

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