Premier, Cisse espulso al suo secondo match con il Qpr

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djibril cisse | © Clive Rose/Getty Images

Cisse ne ha combinato un’altra delle sue. Nel match di ieri contro il Wolves l’attaccante francese è stato espulso al 34′ minuto del primo tempo dopo aver afferrato al collo un suo avversario, che poco prima lo aveva violentemente steso a terra con un infortunio al limite della censura. Con ogni probabilità la mannaia della Federazione inglese si abbatterà sul neo acquisto del Qpr, che rischia oltre 3 giornate di squalifica.

C’è infatti un precedente abbastanza recente che ha visto coinvolto Balotelli, il quale aveva scalciato un giocatore del Totthenam durante la partita di campionato fra il suo Manchester City e la squadra di Redknapp (vinta dagli uomini di Mancini proprio grazie al rigore siglato da Supermario nei minuti finali). L’attaccante dei Citizen è stato squalificato per 4 giornate. La condanna da parte della Federazione inglese aveva suscitato un vespaio di polemiche in Inghilterra e anche in Italia, dove Mino Raiola (procuratore di Balotteli ndr) aveva denunciato di allontanare il proprio assistito dalla Premier qualora fosse giunta la squalifica.

 

Per Cisse si trattava della seconda partita di campionato con la maglia del club londinese, dopo il suo arrivo in Inghilterra negli ultimi giorni del calciomercato di gennaio, quando l’attaccante francese lasciò la Lazio dove ormai non aveva più gli stimoli per fare bene, essendo stato privato della maglia da titolare dal proprio allenatore.

L’espulsione è costata cara al Qpr, il quale si trovava in vantaggio per 1-0 grazie alla rete di Zamora nei minuti iniziali del match. Nel secondo tempo è arrivata inesorabile la rimonta degli avversari, i quali hanno espugnato il campo della squadra londinese per 2-1, sfruttando così l’inferiorità numerica dei padroni di casa.

Nella serata sono arrivate le scuse da parte dell’ex biancoceleste, che tramite Twitter si è scusato con i propri compagni di squadra per la stupida espulsione di cui si è macchiato, “giustificandosi” di aver reagito in quel modo per via dell’intervento oltre il limite da parte del suo avversario, che avrebbe potuto rompergli una gamba.

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