Rivoluzione: 12 riserve! Panchina lunga in Serie A

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una panchina di successo | ©Jasper Junien/Getty Images

Nuova rivoluzione in Serie A, arriva la “panchina lunga“. Vi starete chiedendo: che diavoleria è mai questa? Niente di speciale d’accordo, ma forse è la prima volta che siamo noi ad anticipare la “moda” calcistica. Quest’anno la Figc ha deciso di aggiungere cinque posti a tavola in più. Fuori massaggiatori, fuori addetti stampa, via amuleti porta fortuna e similia varie: è tempo di calciatori. A molti sembrerà una sciocchezza, un semplice stretching  di una panchina posta su di un manto erboso che da le spalle, nella migliore delle ipotesi, a 10 mila persone. Invece la novità è piuttosto rivelante. Saranno tre le categorie coinvolte in questa sorta di rivoluzione culturale sportiva: allenatori, giocatori, società. Insomma, ce n’è per tutti i gusti.

La panchina lunga in Serie A

1) ALLENATORI: Finalmente potranno tirare un sospiro di sollievo. Già, perché ogni volta avere addosso la pressione di scegliere quello oppure quell’altro, per poi essere bersagliati da tutta la stampa il giorno dopo la partita, non era certamente salutare per la salute dei tecnici. Avere tutta la rosa a disposizione forse non fungerà da deterrente definitivo, ma offrirà agli allenatori qualche ora in più per dormire. In fondo, la notte prima degli esami è sempre stata quella più traumatica, e se nel calcio come nella vita gli esami non finiscono mai, è evidente come la panchina lungapossa (relativamente al rettangolo di gioco più famoso al mondo) cambiare le carte in tavola.

una panchina di successo | ©Jasper Junien/Getty Images

2) CALCIATORI: Ci sono poi loro, i giocatori. Le tribune sono solo un lontano ricordo da oggi, a meno che la rosa della squadra non conti più di 23 giocatori (in effetti in squadre come Juve, Inter e Milan forse qualche scontento continuerà ad esserci). Avere 12 riserve in panchina significa poter chiamare anche i giovani (finalmente), che potranno avere più possibilità di debuttare nel campionato più bello del mondo (siamo di parte, lo confessiamo giuria), a meno che non ti chiami Insigne o De Sciglio (loro non hanno di questi problemi).

3) SOCIETÀ’: Il cerchio si chiude con i club, la piramide è così completata. Non a caso siamo partiti dall’anello più debole per arrivare al maestro dell’orchestra. Chi decide gli acquisti? Chi parla il politichese? Chi manda avanti la baracca? Esatto: presidente, direttore generale, ds. Finalmente ciascun acquisto avrà un senso, dal momento che non marcirà sempre in tribuna. Certo, magari marcirà in panchina, nessuno può dirlo. Da quest’anno anche i famosi doppioni potranno sedere al fianco del proprio allenatore, svolgendo così il proprio ruolo per cui sono stati cercati. E magari chissà, incrociare il suo sguardo e convincerlo a puntare su di lui.

POSTILLA: Non l’abbiamo detto prima perché pensiamo sia un concetto scontato, però per onor di cronaca ci sentiamo ugualmente in dovere di aggiungere un’ultima postilla per completare l’articolo. In campo continueranno a scendere 11 calciatori e il numero di cambi consentiti durante l’arco dei 90′ minuti sarà sempre tre. Il caldo di questi giorni potrebbe giocare brutti scherzi. Tutto chiaro?

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