Sampdoria, festa promozione rovinata dagli scontri con i tifosi genoani

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Tifosi Sampdoria © Marco Luzzani/Getty Images

I festeggiamenti da parte dei tifosi della Sampdoria per le vie di Genova dopo la promozione in Serie A ottenuta sul campo del Varese sono stati rovinati da alcuni episodi di violenza. Ciò a causa della violenta aggressione, ai danni di supporters doriani, da parte presumibilmente di tifosi del Genoa che però non avevano addosso sciarpe o altro materiale della propria squadra, avvenuta in via Geirano nel quartiere di Molassana. Il bilancio è pesante: cinque tifosi blucerchiati feriti, tre dei quali in gravi condizioni.

Un agguato secondo la squadra mobile della questura di Genova e a farne le spese sono stati L.S. di 18 anni, di Sestri Ponente, attualmente ricoverato in rianimazione all’ospedale San Martino per ferite all’addome e al fegato; M. S. di 20 anni, anche lui nello stesso reparto a causa di colpi al torace e un polmone perforato; P. R. di 21 anni, con ferite alle gambe, all’addome e ad un polso. Sebbene tutti e tre non sono in pericolo di vita hanno riportato brutte conseguenze. Ferite più lievi per altri due tifosi che se la sono cavata con prognosi di 10 e 7 giorni.

Secondo quanto si è appreso l’episodio di violenza sarebbe avvenuto nei giardinetti pubblici vicino al club doriano “Irish Clan”, allorquando una trentina di tifosi si era riversato in strada per festeggiare la promozione della propria squadra del cuore, trovando però altrettante persone con volti coperti da caschi, con coltelli, cocci di bottiglia e catene ad aspettarli. Scoppia cosi una violenta rissa con l’allarme dato poi da una coppia di passanti in macchina. Nel momento in cui le prime volanti sono accorso sul posto c’è stato un fuggi fuggi generale con la Polizia che ha fermato i cinque feriti e altre sei persone, due delle quale denunciate per resistenza a pubblico ufficiale. Nessuno ha collaborato.

Tifosi Sampdoria © Marco Luzzani/Getty Images

Uno dei feriti, tra l’altro, era stato colpito da Daspo appena l’anno scorso dopo aver staccato alcuni seggiolini dello stadio Ferraris. Intanto i capi ultras del Genoa, nel corso di un’intervista a La Repubblica, dicono di aver “perso il controllo dei più giovani”. Il timore è che queste frange violente del tifo diano adito ad ulteriori scontri, e la paura è che ci siano conseguenze ancora più gravi. Tanto che le due fazioni si sarebbero incontrate in un bar, a serrande abbassate, per discutere della situazione, lasciandosi con la promessa di riportare un po’ di ordine all’interno delle rispettive tifoserie.

Quelli che hanno tirato fuori le lame sono dei ragazzini. Cani sciolti. Cattivi, imbottiti di droghe chimiche, pieni di rabbia. Senza controllo. Due volte stupidi, e pericolosi. Per questa loro porcata rischia di scatenarsi un gran casino” dicono a La Repubblica i capi ultras genoani. “È una cosa che non ha niente a che vedere con il nostro mondo. Noi non rifiutiamo la violenza: ho passato una vita a battermi negli stadi di tutta ltalia. Ma rischiare di morire a diciott’anni per una coltellata è una cosa che mi fa venire il voltastomaco” continuano. Ci sarà finalmente un po’ di tranquillità che permetterà di ritrovare i veri valori dello sport?

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