Stadio Is Arenas, il Cagliari ancora senza pubblico?

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Massimo Cellino, presidente del Cagliari © Enrico Locci/Getty Images

Non c’è pace per il Cagliari Calcio che dopo ben tre giornate si ritrova ancora senza stadio e senza pubblico. Un vero dramma per la società rossoblu che ha già dovuto affrontare l’Atalanta a porte chiuse in un clima surreale, con la tribuna centrale in costruzione e un faro posizionato proprio in mezzo al cantiere per migliorare la visibilità notturna del campo. La sosta per gli impegni con le nazionali ha portato tempo utile agli operai per completare la costruzione dello stadio Is Arenas e per fornire l’impianto di ogni garanzia sul piano della sicurezza. Ma, ieri sera c’è stata la doccia gelata. Infatti, il campo di Quartu Sant’Elena non è risultato idoneo e la commissione provinciale di vigilanza ha invitato la società sarda a chiudere immediatamente la vendita dei biglietti per la sfida Cagliari-Roma.

LE ORIGINI – Vista l’inagibilità del Sant’Elia, il Cagliari ha dovuto disputare le ultime partite casalinghe della stagione 2010-2011 a Trieste, subendo una forte perdita sia dal punto di vista economico che di immagine. Per questi motivi, il presidente Cellino, onde evitare spiacevoli sorprese per l’anno successivo, si accordò con il sindaco di Quartu Sant’Elena, Mauro Contini, per la concessione dello stadio Is Arenasper minimo 3 anni. Fin lì tutto bene, iniziano i lavori e a tempo di record (3 mesi di lavoro giorno e notte, festivi compresi) viene terminato parzialmente l’impianto che dovrebbe (il condizionale a questo punto è d’obbligo) ospitare i rossoblu per le partite in casa.

Massimo Cellino, presidente del Cagliari © Enrico Locci/Getty Images

I PRIMI PROBLEMI – Cellino si sa, non ha un carattere semplice e nel corso degli anni si è fatto parecchi nemici che non vedono l’ora di ostacolarlo. E quale miglior momento se non questo? Gli operai continuano nella costruzione del nuovo impianto ma iniziano a qualche settimana dall’inizio del campionato, iniziano a circolare voci pessimistiche da prefettura e Lega Calcio, con questi ultimi che confermano lo stadio triestino come “casa” dei rossoblu. I distinti e le curve vengono montate (stessi tubi innocenti presenti al Sant’Elia) e il Cagliari chiede di poter disputare la prima partita in Sardegna con l’utilizzo parziale della capienza.

INIZIO DEL CAMPIONATO – Per Cagliari-Atalanta, la società rossoblu ottiene il permesso di poter disputare la gara nello stadio Is Arenas ma a porte chiuse, nella speranza che il tutto si possa concludere per la sfida contro la Roma. E invece, niente. La prefettura ha rilasciato il seguente comunicato: “la commissione ha espresso un parere di non conformità al progetto, mancando alcuni elementi di rilievo per la sicurezza e la tutela della pubblica incolumità che riguardano in particolare gli impianti antincendio, le strutture in cemento armato e in metallo e la sicurezza delle aree esterne” mettendo a rischio addirittura la disputa della partita a porte chiuse.

TUTTI CONTRO – Una decina di giorni fa era stato il WWF a chiedere addirittura la chiusura del campo perché l’illuminazione recava danni ai fenicotteri presenti nello stagno di Molentargius, a pochi passi dallo stadio. Non calcolando che l’impianto è costruito al centro della città e che non saranno solo le luci di Is Arenas a disturbare gli animali.

Il presidente rossoblu Massimo Cellino, è pronto a rimborsare tutti i tifosi che hanno acquistato il biglietto per Cagliari-Roma però, resta un dubbio. Come è stato possibile far disputare la sfida contro i bergamaschi 20 giorni fa a porte chiuse e ora mettere in dubbio (nonostante l’avanzamento dei lavori intorno allo stadio) lo svolgimento anche senza pubblico della partita contro la formazione di Zeman?

Conti e compagni aspettano e sperano che questa situazione possa concludersi a breve.

4 COMMENTI

  1. Come tifoso del Cagliari mi sento umiliato, sono tutti contro il nostro presidente, ma che vogliono certi signori? Cellino mette di tasca i soldini per tenere la squdra in serie A,costruisce lo stadio senza chiedere nulla..o forse da fastidio a qualcuno che lui non abbassi lo sguardo? Consiglio a Cellino di comprare la squdra di Malta cosi puo anche giocare in copa campioni..dai Massimo non mollare!

  2. Uno dei fatti importanti è che si sta cercando di costruire uno stadio in un’ubicazione non idonea, a ridosso (circa 6 metri) delle abitazioni, comprese villette basse e muri di cinta alla portata di tutti.
    Cellino ha sbagliato tutto, primo perchè ha preso accordi con l’amministrazione comunale senza che vi fossero tutte le autorizzazioni, secondo quando si è presentato alla commissione la prima volta per avere l’idoneità nello stadio non esisteva neppure una recinzione.Inoltre, come può uno stadio serie “A” con il pubblico che richiama migliaia di persone non avere neppure un piano della viabilità o se c’è l’unica soluzione pare che sia la chiusura e divieto di transito di diverse vie?? e poi??? l’unica prospettiva è il blocco totale della circolazione.
    Oltre al WWF sta insorgendo anche il sindacato dei funzionari di polizia proprio perchè è una sistuazione insostenibile e pericolosa. E poi ci si lamenta quando accadono le disgrazie?? Anche la vendita dei biglietti è un vero azzardo vista la mancata agibilità.
    Alla domanda del motivo per cui si è giocato Cagliari-Atalanta a porte chiuse e non si prevede la partita Cagliari-Roma è proprio perchè con l’avanzare dei lavori lo stadio si presenta come un enorme cantiere dove all’interno sono visibili betoniere, gru e quant’altro serva per la costruzione, con tutte le conseguenze che ne possono derivare.Oltre a questo c’è il fatto che coloro che hanno acquistato il biglietto, incautamente venduti dalla società e che al momento credo che non siano stati rimborsati, vorranno e cercheranno probabilmente di entrare forzatamente allo stadio.Cosa facile visto che non sono stati predisposti servizi di vigilanza. Insomma diventa un vero problema di ordine pubblico.
    Per favore finiamola di scrivere che tutti ce l’hanno con Cellino o la società. Se Cellino, come qualsiasi altro presidente segue le regole, nessuno ha niente da ridire. Uno stadio non è la casa di Barbie che si smonta e si rimonta in un battere di ciglia.

  3. rispondo al commento di giulia .. sei mai stata al bernabeu? hai mai visto dove è situato? si parla di periferia,ebbene tra metropolitana e due strade grandi il doppio di via sonnino ci sono decine di palazzi ,negozi e centinaia di persone che passano… e mi parli di ubicazione non idonea.. marassi ,lo stadio di bergamo e firenze ?mai visti?son anche peggio di quello del cagliari di adesso.. ma di che ti lamenti ?? hai visto per caso il molentargius in che condizioni è? con discariche a cielo aperto che inquinano molto più di un faro che viene acceso si è o no due volte a settimana.. aprite bocche solo per contestare.. anche il fatto della presenza di gru e tribune in costruzione,mamma mia quante cazzat.. ,se guardi i vecchi video di zola ,quando giocava al chealsea noterai che nello stadio che ospitava le partite in casa, c’era una tribuna in costruzione.. eppure si giocava.. per cui,i dubbi e i perchè del fatto che non si giochi si devono cercare nella burocrazia, e in quello che si chiama sistema italiano.. ci son sempre problemi,per qualsiasi cosa,sopratutto quando si parla di opere,sia pubbliche che private..

  4. Caro Giacomo, vedi voi fanatici (da non confondere con i tifosi quale posso essere io) vedete solo la sfera del pallone e non riuscite ad andare oltre. Prendiamo l’esempio del Bernabeu. Come fai a paragonare una realtà come quella con la nostra?? Con sistemi organizzativi completamente diversi? A partire dalla viabilità, rete di trasporti, dai parcheggi e dalle strutture interne è tutto ben organizzato. Mi fa solamente ridere che paragoni il Bernabeu allo stadio (??) di Is Arenas. I lavori di costruzione del Bernabeu iniziarono nel 1944 ove intorno regnava il deserto. Chi è andato a vivere lì successivamente era pienamente cosciente di che cosa lo aspettava.Non puoi fare il contrario.Cioè costringere gli abitanti del quartiere considerato un oasi di pace a stravolgere le proprie abitudini in nome del dio pallone. A prescindere che con tutte le aree libere questo stadio si sarebbe potuto costruire in un’altra zona.A Quartu non porterà alcun beneficio economico se non la vendita dei biglietti in qualche bar ed il proliferare di paninari, oltre agli extracomunitari che chiederanno il pizzo per un parcheggio.
    Insomma non esistono spiazzi per il parcheggio.Non esiste una rete di trasporti efficiente.La viabiltà è seguita da un comandante dei vigili e (forse) una decina di vigili, (tra l’altro non armati)coadiuvati nelle grandi occasioni da ausiliari che il più giovane avrà 80 anni. Le uniche vie di uscita partendo dallo stadio, risultano essere 2 che non potrà mai sopportare il flusso d’uscita dallo stadio. Il Sant’Elia, da questo punto di vista, era centomila volte meglio. E secondo te questi da soli non sarebbero motivi sufficienti??
    Oltre a tutto ciò manca la conformità dell’impianto elettrico, del cemento armato (vuoi rimanere fulminato o preferisci spiaccicarti al suolo?? scegli!) E poi……mille altri motivi.

    Scusa..poi sarei io che sparo cazzat….? o tu..che hai il prosciutto sugli occhi?

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