Palazzi ironizza su Conte, i tifosi si infuriano. La Figc smentisce

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Stefano Palazzi © Valerio Pennicino/Getty Images

Un brutto episodio avrebbe caratterizzato le vacanze estive di Stefano Palazzi, procuratore federale della FIGC, il quale avrebbe subito una sorta di aggressione da parte di un gruppo di tifosi juventini. I fatti sarebbero accaduti a Maiori, in Costiera Amalfitana, dove Palazzi starebbe trascorrendo delle mini vacanze in compagnia della famiglia in attesa che riprenda il processo sportivo legato allo scandalo del Calcioscommesse.

Secondo una ricostruzione fornita da un giornale locale il Procuratore federale si intratteneva comodamente in un bar con amici quando la conversazione sarebbe finita sul polverone calcioscommesse. Alla domanda sulla situazione di Conte nel processo e i rischi a cui andava incontro l’allenatore della Juventus, Palazzi avrebbe risposto ironicamente ai suoi amici che il tecnico avrebbe preso almeno sei mesi di squalifica. Il comportamento poco professionale e i toni spiritosi e ironici tenuti da Palazzi avrebbero fatto esplodere la rabbia di alcuni tifosi bianconeri che erano presenti e hanno assistito alla scena, accusando pesantemente il Procuratore di accanirsi “in nome e per conto di terzi” verso la Juve colpendo l’allenatore della rinascita bianconera, sulla base delle contraddittorie dichiarazioni del pentito Filippo Carobbio.

Stefano Palazzi © Valerio Pennicino/Getty Images

Le contestazioni, secondo i racconti, sarebbero quasi sfociati in vera e propria rissa tanto che è dovuta intervenire la Polizia scortando Palazzi fino alla sua residenza privata, e a questo punto i contestatori si sarebbero radunati e spostati per continuare a lanciare insulti all’indirizzo del malcapitato sotto la sua abitazione, la contestazione è proseguita per un paio di ore prima che gli animi si calmassero.

Tuttavia, dopo che la notizia si era largamente diffusa sul web, la Figc ha precisato l’infondetezza dei fatti riportati. Così come è del tutto non vero il riferimento all’intervento di forze dell’ordine chiamate per scortare il Procuratore, così come smentito ufficialmente da parte del comando dei Carabinieri di Maiori.

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