Sudafrica 2010: favorite ed ousiders

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Mancano poche ore al via della rassegna iridata di calcio in Sudafrica che decreterà la squadra che scriverà il proprio nome dopo quello dell’Italia in qualità di Campione del Mondo, ma già da mesi addetti ai lavori e tifosi stilano le proprie griglie di selezioni nazionali favorite alla vittoria finale.

Le principali squadre che ambiscono ad alzare al cielo africano il massimo trofeo sono le tradizionali rappresentative che in ogni torneo di livello vengono indicate come “potenziali vincitrici”. Innanzitutto Brasile ed Argentina, team che vantano una straordinaria tradizione calcistica e che anche nel 2010 contano di lasciare un indelebile segno. Entrambe accompagnate da qualche polemica circa le convocazioni (i rispettivi C.T. Dunga e Maradona hanno lasciato a casa elementi del calibro di Zanetti, Cambiasso, Pato e Ronaldinho in favore di carneadi o personaggi di caratura infinitamente inferiore come il viola Bolatti o la punta Grafite), sono accomunate dal grandissimo potenziale offensivo (addirittura spaventoso quello della Seleccion che può annoverare bocche da fuoco come Messi, Aguero, Milito, Tevez, Higuain e Palermo) e da qualche perplessità sul pacchetto arretrato nonostante in tal senso Dunga appare meglio attrezzato data la presenza di elementi come Julio Cesar, Maicon, Thiago Silva, Juan e Lucio.

Zona centrale del campo in ambedue i casi muscolare, imperniata su Mascherano e Felipe Melo, e libertà di inventare ai funamboli in avanti guidati da Messi e Kakà. Sarà proprio la sfida a distanza tra il madrilista ed il blaugrana uno dei leit motiv della rassegna sudafricana: l’ex milanista è chiamato a trascinare i gialloverdi al loro sesto titolo mondiale con la sua classe mentre la pulce argentina deve cogliere l’occasione per dimostrare al mondo di essere per davvero il nuovo Maradona.

Vietato fallire per entrambi così come è vietato fallire per i due allenatori, non da tutti ritenuti all’altezza del proprio delicato ruolo. In seconda battuta si posiziona l’Inghilterra di Fabio Capello che, nonostante gli infortuni di Ferdinand e Beckham, sembra essere ben attrezzata: l’allenatore italiano può contare su un grande centrocampo dopo aver risolto favorevolmente i problemi di convivenza tra Gerrard e Lampard e può contare su un Rooney in versione deluxe.

Che sia l’anno propizio per i sudditi della Regina Elisabetta? Chi crede fermamente nella vittoria finale è la Spagna Campione d’Europa che riesce a coniugare gioco spettacolare e redditizio sulla falsariga di quello del Barcellona: Torres e Villa saranno chiamati a finalizzare le trame di centrocampo costruite da Iniesta,Xavi,Fabregas e Xabi Alonso. Attenzione massima alle Furie Rosse, dunque, che a differenza del passato sembrano possedere anche rincalzi ottimi.

E l’Italia? Gli Azzurri, come spesso accade, partono con qualche polemica di troppo e sembrano essere accompagnati da molto scetticismo, ma nei momenti che contano riescono a tirare sempre fuori quel quid pluris motivazionale in grado di fare la differenza. Mister Lippi ha puntato sullo zoccolo duro del suo gruppo di pretoriani ma la paura dei tifosi è quella di dover pagar dazio all’assenza di uomini di grande spessore tecnico (Pirlo e Camoranesi in dubbio; non convocati, per diversi motivi, Balotelli, Cassano e Totti).

Francia e Germania sembrano invece accomunate da un difficile ricambio generazionale che penalizza le velleità di vittoria finale dei due teams, anche se i tedeschi ci hanno abituato ad andare sempre ben oltre le aspettative iniziali (ricordate il 2002 ad esempio?). Infine l’Olanda, l’emblema del calcio spettacolo, il cui nome è assente dall’albo d’oro nonostante abbia disputato due finali consecutive e sia la patria del cosiddetto ‘calcio totale’. Grande talento ma fragilità difensiva e mancanza di un centravanti di livello assoluto le caratteristiche della squadra orange (un po’ come il Portogallo).

Grande curiosità desta la Costa D’Avorio che potrebbe essere la vera sorpresa: grande fisicità, ottimo collettivo, incoraggianti progressi tattici e buonissime individualità. Attenzione ai fratellini di Drogba, dunque. Buon Mondiale a tutti!

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