Totti e Ranieri firmano la tregua. Il capitano: “Non ammaino la bandiera”

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C’è stato il tanto atteso incontro al quartier generale della Roma a Trigoria tra Totti e Ranieri, i due protagonisti del caso scoppiato al termine della gara persa poi con la Sampdoria per 2-1 quando il tecnico decise di giocarsi la carta Totti solo al 91′, scelta questa considerata irrispettosa dalla gran parte della stampa nazionale e degli addetti ai lavori verso un giocatore che ha fatto la storia della società giallorossa e che per rimanere a giocare nella squadra della sua città ha rifiutato ponti d’oro che tempo fa il Real Madrid gli aveva proposto.

Totti ha avuto un colloquio preliminare prima con i dirigenti Conti, Pradè e Montali alla presenza della presidente Rosella Sensi e poi ha avuto il faccia a faccia con Ranieri. Al termine del confronto si è avuta come l’impressione che i due litiganti avessero firmato una tregua visti i visi sorridenti durante l’allenamento per non condizionare negativamente il gruppo e continuare nel cammino comune verso gli obiettivi prefissati ad inizo stagione.
Nonostante ciò i dissapori tra tecnico e capitano giallorosso non possono essere cancellati con un colpo di spugna così all’improvviso come se nulla fosse accaduto. Ragion per cui al momento sia Totti che Ranieri hanno deciso al momento di seppellire l’ascia di guerra e tornare a confrontarsi a fine stagione quando Unicredit troverà un nuovo acquirente che poi dovrà decidere le sorti di uno dei due perchè, appare chiaro, che la permanenza di uno non implicherà quella dell’altro.

Queste le parole del capitano giallorosso sul suo sito ufficiale:

  • La mia tristezza di questi giorni è dovuta al non riuscire a dare in ogni momento il massimo contributo per raggiungere i risultati che tutti noi desideriamo. Non è certo rivolta al nostro Presidente: siamo accomunati da un rapporto di stima, affetto e amore per la Roma, un legame profondo che dura da quando è cominciata la mia carriera. Rosella Sensi va ringraziata per tutto quello che ha fatto e che farà per i nostri colori. Nè è indirizzata all’allenatore, alle cui decisioni tecniche mi sono sempre rimesso con massima disponibilità, o ai dirigenti con cui mi confronto quotidianamente, e nemmeno ai miei compagni che hanno tutta la mia stima. Semplicemente sono triste perchè questa rosa deve ambire assolutamente ai massimi risultati. Questo è il nostro comune obiettivo. Il Capitano non ammaina mai la bandiera

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