
Tragedia nello sport italiano: è morto il grande portiere - Ilpallonaro.com (Pixabay)
Negli ultimi giorni, il mondo dello sport ha vissuto una nuova, dura raffica di lutti. Un dolore che attraversa discipline, categorie, generazioni.
Dopo la recente scomparsa di Alberto Sommovigo, figura storica della pallavolo spezzina, e il commosso addio a Gian Franco Carloia, ex direttore di gara della Superbike internazionale, la comunità sportiva italiana si era già trovata a fare i conti con un senso di vuoto difficile da riempire. A sconvolgere ancora di più gli animi è stata poi la tragedia che ha colpito il calcio giovanile sudamericano: Helar Gonzáles Altamirano, calciatore peruviano di appena 21 anni, è morto a seguito della rottura di un’arteria cranica durante una partita ufficiale. Un evento assurdo, inspiegabile, che ha riacceso con forza il dibattito sulla tutela medica negli sport di base e sull’importanza dei controlli preventivi.
Parallelamente, il dolore non ha risparmiato neppure le tribune popolari: basti pensare all’incidente in Copa Libertadores, con giovani tifosi coinvolti in una tragedia sugli spalti, o ai numerosi drammi individuali che si intrecciano con lo sport vissuto sul filo dell’emozione. Ma oggi, ancora una volta, è un’altra disciplina a essere colpita da una notizia devastante. Stavolta, è l’hockey a dover dire addio a una delle sue figure più rappresentative.
Muore a 41 anni, addio a Thomas Commisso
Il mondo dell’hockey italiano piange la scomparsa improvvisa di Thomas Commisso, ex portiere classe 1983, morto all’età di soli 41 anni. Una notizia che ha scosso profondamente l’ambiente sportivo altoatesino e nazionale, lasciando sgomenti ex compagni di squadra, tifosi e dirigenti dei club in cui ha militato. Originario di Bolzano, Commisso aveva mosso i primi passi nel settore giovanile dell’HCB Alto Adige Alperia, con cui aveva esordito in prima squadra giocando complessivamente 30 partite tra il 2002 e il 2013. Con la maglia biancorossa aveva conquistato anche una Coppa Italia e due Supercoppe italiane, ricoprendo il ruolo di backup ma risultando sempre fondamentale all’interno dello spogliatoio.

La sua carriera si era poi snodata tra diverse squadre storiche dell’hockey tricolore: Caldaro, Merano, Val di Fiemme e Pergine, dove aveva lasciato un ricordo indelebile non solo come atleta, ma anche come uomo. Il suo carisma, la sua passione e la sua generosità fuori dal ghiaccio sono stati ricordati con commozione da tutti i club in cui ha militato. Sui social, l’HCB Bolzano ha espresso il proprio cordoglio con parole toccanti: “Una di quelle notizie che mai vorresti ricevere. Siamo affranti”. Anche il Valdifiemme HC, gli Asiago Vipers e l’HC Merano hanno voluto omaggiare pubblicamente il portiere scomparso, ricordandone le qualità umane oltre che sportive. Una perdita dolorosa per tutto il movimento hockeystico italiano, che saluta uno dei suoi protagonisti più amati.