Troppi infortuni in serie A: il menisco è quello più comune, la Juventus è la perseguitata

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Francesco TottiIl menisco colpisce ancora. Ieri la “vittoria” 2-1 ai danni dello stiramento al bicipite femorale. Totti e Iaquinta i “marcatori”, ha accorciato Sneijder per i malanni muscolari. La metafora nasconde una verità: nell’Italia pallonara i riflettori si sono ormai spostati dal terreno di gioco alle infermerie e alle sale operatorie. Un calendario esasperato che toglie spazio all’allenamento, la sindrome da vittoria che spesso produce rientri post infortunio frettolosi con l’incombente rischio ricaduta – oltre a campi di gara non all’altezza – spiegano la striscia dilagante di infortuni nel nostro campionato. Uno stress psicofisico che i seppur rodati motori dei calciatori ormai riescono poco a sopportare. E il ricorso al bisturi è sempre più frequente. Ecco la settimana tipo di una big. Domenica: campionato, lunedì seduta di scarico, martedì rifinitura, il giorno a seguire Coppe europee. Il giovedì nuovamente lavoro di alleggerimento, venerdì allenamento, sabato con una manciata di minuti dedicata alle ultime indicazioni sull’avversario di turno, domenica è di nuovo A. Poi ci sono le Nazionali in giro per il mondo con voli intercontinentali e jet leg. Terreni di gioco con il trucco mettono le olive nel Martini su una situazione che seriamente a repentaglio la salute degli atleti.

TRE IN UN GIORNO — Il destino del ginocchio destro di Totti si è consumato in meno di 24 ore: ieri mattina allenamento a Trigoria, noie al menisco interno del ginocchio destro lesionatosi tre settimane fa, ecografia e consulto medico con il professor Mariani, intervento chirurgico in artroscopia e poi di corsa, si fa per dire, a casa a riposare in vista della seduta di potenziamento del giorno successivo al centro sportivo giallorosso. E’stato invece operato oggi al menisco esterno Iaquinta. L’attaccante bianconero si era infortunato nell’allenamento precedente alla trasferta della Juve a Siena nel corso di un contrasto di gioco. Quaranta giorni di prognosi. L’olandese dell’Inter Sneijder si è dovuto fermare invece per uno stiramento al bicipite femorale della gamba destra. Salterà Palermo e Livorno e con ogni probabilità la trasferta decisiva per il futuro in Champions League dei nerazzurri tra 10 giorni a Kiev.

LA SIGNORA DEGLI INFORTUNI
— La Juve pare essere il club che ha patito il numero maggiore di infortuni dall’inizio del precampionato a oggi. Questo nonostante i preparatori atletici bianconeri abbiano reso noto alla Gazzetta sabato 24 ottobre che il club è sotto la soglia europea di infortunati ogni mille ore di attività. Il primo è stato il neo acquisto Diego. Appena arrivato a Torino, a fine luglio, il brasiliano è stato vittima di un affaticamento muscolare alla coscia destra. Guarisce ma si ferma di nuovo in campionato a Roma contro la Lazio per un affaticamento al muscolo semimembranoso. Ad agosto si fanno male anche Camoranesi (distorsione alla caviglia destra in maglia azzurra), Giovinco (stiramento al flessore della coscia sinistra), Zebina (tendinite), Salihamidzic (doppia distorsione caviglia-ginocchio sinistro) e Tiago (problemi ai flessori della coscia destra nei minuti finali di Bayern-Juve). Poi Del Piero. Il capitano si ferma per una botta con infiammazione alla schiena durante l’amichevole agostana in famiglia di Villar Perosa. Gioca 10 minuti nel finale di Juve-Bologna ma il 1 ottobre è di nuovo out per una distrazione dell’adduttore. Poi a settembre tocca a Grygera, Cannavaro e Felipe Melo. Per non parlare dei menischi: il 4 ottobre a Marchisio viene riscontrata una meniscopatia del ginocchio destro dal medico della Nazionale Castellacci: intervento chirurgico. Due giorni dopo Buffon annuncia che ha il menisco esterno del ginocchio sinistro rotto e spera di potersi operare durante la pausa natalizia nell’agitazione del tifo juventino. Poi si fa male anche Iaquinta.

CASA INTER
— Leader in classifica, la squadra nerazzurra si segnala tra le prime anche in termini di infortuni: prima Cambiasso, infortunatosi nel corso del trofeo Tim contro la Juventus e subito operato al solito sospetto menisco, stavolta la parte esterna. Il 20 settembre è stata la volta dell’ex genoano Thiago Motta che a Cagliari i cui esami hanno rivelato la lesione al muscolo semitendinoso della coscia destra. Prognosi: un mese di stop. Poi Milito, due volte: nei primi giorni di ottobre, stiramento di primo grado al bicipite femorale della gamba destra nel match vinto contro l’Udinese a San Siro nell’anticipo della settima giornata di A. L’argentino aveva già avvertito un risentimento all’altra gamba al termine di Sampdoria-Inter e che gli aveva impedito di essere a disposizione per la gara di Champions League a Kazan.

TOP TEN MENISCO
— Totti e i tre juventini, Cambiasso, Santacroce del Napoli, Liverani del Palermo, Castillo della Fiorentina, Asamoah e Sforzini del Bari. Tutti operati al menisco, cartilagine molto sollecitata dall’articolazione. I tempi di recupero in genere non superano vanno oltre il mese. Baresi addirittura, in occasione della finale mondiale di Usa ’94 tra gli azzurri e il Brasile di Romario, riuscì a rientrare dopo una settimana dopo un’operazione lampo in una clinica di Manhattan. Nello sci lo svizzero Pirmin Zurbriggen nel 1985 vinse due mondiali a Bormio con uno rifatto a distanza di 21 giorni.

SPERANZA MILANISTA
— Si chiama Alessandro Nesta. Fino a pochi mesi fa, c’erano molti dubbi che potesse tornare a giocare a pieno ritmo. Oggi li ha spazzati via tutti: dall’intervento alla schiena che lo ha tenuto fuori l’intera scorsa stagione è tornato in piena forma, in grado anche di essere decisivo per questo Milan in piena fase di ripresa: non solo con i suoi tackle ma, come domenica sera a Verona, perfino con i suoi gol.
[via: calciomercato.com]

1 COMMENTO

  1. Troppi infortuni in serie A: il menisco quello pi comune, la Juventus la perseguitata…

    Il menisco colpisce ancora. Ieri la vittoria 2-1 ai danni dello stiramento al bicipite femorale. Totti e Iaquinta i marcatori, ha accorciato Sneijder per i malanni muscolari…

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