90° Derby della Lanterna tra polemiche e sfottò

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La Gradinata Nord del Genoa | © Marco Luzzani / Getty Images

Domenica 2 febbraio 2014, si giocherà il 90° Derby della Lanterna, tra Genoa e Sampdoria.
Per la prima volta si giocherà al mattino, ovvero alle 12:30, infatti in 68 anni se ne erano viste di tutti i colori, sia in campo che fuori, ma mai si era giocato all’ ora si pranzo, il motivo di questa decisione? Le Pay Tv, che ormai sempre di più ci stanno abituando ad un calcio “spezzatino” che richiede una partita per fascia oraria in tutto il weekend: anticipi e posticipi da venerdì a lunedì più pranzo, pomeriggio e sera della domenica per avere sempre audience, pubblico.
C’è anche chi ha avallato l’ ipotesi di un risvolto economico/commerciale, perché gli sponsor “nostrani” sarebbero alla ricerca di nuovi mercati e un derby alle 12:30, era già successo per il derby di Torino, corrisponde alla sfida serale nel palinsesto cinese e orientale.

Questo orario non va giù ai tifosi delle due squadre, da sempre critici nei confronti del “calcio-spezzatino”,  ma nemmeno alle forze dell’ordine che, in una realtà difficile come lo stadio Luigi  Ferraris di Marassi, dovranno quel giorno gestire in contemporanea partita di calcio e Fiera di Sant’Agata (Fiera importante per la città di Genova, che ogni anno accoglie molti visitatori e che viene svolta in una zona limitrofa alla stadio).

Sulla vicenda si è avuta anche la dura reazione dell’assessore regionale allo Sport Matteo Rossi, che definisce la decisione della Lega “incomprensibile”.

Per di più – sottolinea Rossi – la partita sarà in concomitanza con la Fiera di Sant’Agata, proprio nei quartieri di San Fruttuoso e Marassi. Tutto ciò è una evidente mancanza di rispetto nei confronti dei tifosi rossoblucerchiati e della stracittadina più bella d’Italia. La partita si sarebbe potuta fissare, senza problemi, sabato 1 febbraio alle 20,30. In più, la concomitanza con la Fiera di Sant’agata, tradizionale appuntamento con centinaia di bancarelle nelle strade e nelle piazze dei due quartieri di San fruttuoso e Marassi, che richiama gente da tutto il Genovesato e dal Basso Piemonte, causerà solo disagi a cittadini, tifosi e operatori commerciali”.

Ma d’altronde – è la velenosa conclusione di Rossi – da una Lega Calcio che non aveva neppure rinviato la partita Sampdoria-Catania in occasione della tragedia cittadina del Molo Giano, non ci si può aspettare comprensione e attenzione alle esigenze del territorio. Paradossalmente il continuo piegarsi a ragioni commerciali invece che arricchire il nostro calcio lo sta impoverendo“.

Ma torniamo ai tifosi, il derby all’ora di pranzo è un fatto che i genovesi non riescono proprio a digerire. Sia dalla sponda blucerchiata che da quella rossoblu continuano ad arrivare messaggi di dissenso per questa decisione della Lega Calcio e in questi giorni si stanno consultando per trovare il modo migliore di contestare questa decisione: non fare coreografie, ritardarle fino ad arrivare addirittura alla minaccia di non entrare allo stadio, per quello che riguarda almeno le due gradinate (Nord per i rossoblù e Sud per i Blucerchiati).

La Gradinata Nord del Genoa | © Marco Luzzani / Getty Images
La Gradinata Nord del Genoa | © Marco Luzzani / Getty Images

Se realmente le due tifoserie riuscissero a mettersi d’ accordo e mantenessero quelle che sono le premesse, sarebbe un vero peccato,  perché il derby a Genova è vissuto con notevole passione dalle tifoserie, che preparano l’evento settimane prima e lo ricordano per settimane dopo. Lo spettacolo di colori e suoni solitamente proposto dalle due gradinate di tifoserie opposte regala all’atmosfera della partita un contributo raramente imitabile. Ricordiamo che il derby tra Genoa e Sampdoria è ai primi posti della classifica dei derby più sentiti del mondo, ed è la prima stracittadina italiana che sia stata giocata sia in serie A, che in serie B (similmente al derby di Verona) e anche in Coppa Italia.

La gradinata Sud della Sampdoria | © Marco Luzzani / Getty Images
La gradinata Sud della Sampdoria | © Marco Luzzani / Getty Images

Fatte tutte le premesse di cui sopra, in città si è già cominciato a vedere quanto i tifosi sentono il derby, ed in città sono già spuntate le prime “provocazioni”, come ad esempio nei giardini di Piazza Manin, ecco che qualche bontempone blucerchiato ha pensato bene di pitturare una panchina di blucerchiato e a fianco ha fatto la stessa cosa con il bidone della spazzatura, colorandolo però di rossoblù (vedi foto sotto).

Il derby a Genova è anche questo...
Il derby a Genova è anche questo…

Questo è soltanto l’ inizio e considerando che mancano ancora più di 10 giorni alla partita, non mancheranno sicuramente le risposte da parte dei rossoblù. Genovesi preparatevi, se ne vedranno delle belle!

 

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