A1 maschile: Sori, era l’ora. Altro pari per Bogliasco, crisi Lazio

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Cambia la fisionomia della classifica, soprattutto in coda, dove il Sori trova i suoi primi tre punti della stagione andando ad espugnare Firenze e relegando la Florentia ai bassifondi, in coabitazione proprio con i granata. La Lazio, con l’ennesima sconfitta, stavolta a Siracusa con l’Ortigia, viene risucchiata dal ” mucchione ” di squadre che lotteranno fino alla fine per la salvezza mentre, sia Vis Nova che Trieste, appaiate a 9 punti, perdono ma con onore nelle loro sfide casalinghe contro Acquachiara e Brescia. La Bpm Sport Management ha la meglio sul Posillipo e prova a staccare proprio i campani in classifica, Pro Recco sul velluto, mentre l’anticipo del venerdì tra Canottieri Napoli e Bogliasco termina in parità.

R.N Sori
R.N Sori

E’ un Bogliasco perfetto quello che nei primi due tempi della gara giocata venerdì alla Scandone concede un solo gol alla Canottieri Napoli. Non c’è Velotto tra le fila giallorosse, la sua assenza un pò si fa sentire, a volte agli uomini di Zizza manca la tranquillità di manovra necessaria che porta alla scelta dell’ultimo passaggio, quello vincente. I padroni di casa forzano alcune situazioni in superiorità, sbattendo su una difesa organizzata e che può contare in questa stagione su un Prian formato nazionale. Ancora una volta l’estremo difensore risulta tra i migliori in vasca, diverse le parate decisive, alcune di reattività sotto porta, altre sui tiri dalla distanza, ma con un comune denominatore, la sicurezza trasmessa alla squadra. Il Bogliasco di Bettini gioca con calma, non affretta davanti, sa sfruttare le opportunità a uomo in più e difende bene. All’intervallo lungo il doppio vantaggio è meritato, ma i napoletani non ci stanno e provano a rientrare in partita. E’ una gara con tanti ribaltamenti di fronte, causati anche dai falli contro comminati dalla coppia arbitrale, si nuota, si tentano giocate di bella fattura, ma l’incontro rimane in equilibrio fino alla fine quando, una volta raggiunto il pareggio, i napoletani rischiano di essere beffati nel finale. Una bella gara, con il Bogliasco incapace di chiuderla nell’ultima frazione; è il secondo pareggio consecutivo per i liguri dopo quello con la Bpm. Due punti persi? Forse sì, ma la Canottieri ha avuto il merito di lottare fino all’ultimo nonostante lo svantaggio.

Il Recco strapazza il Savona nel derby ligure. 16 a 2 il risultato alla fine di una gara senza storia, in cui c’è ben poco da raccontare. Sembrerebbe una stranezza, dopo un passivo così ampio, vedere l’allenatore soddisfatto della prestazione dei suoi, invece è proprio così. Alberto Angelini ha visto una squadra presente, con il giusto atteggiamento; nessun timore reverenziale, tanto pressing nonostante di fronte ci fossero dei fior fior di giocatori, uniti alla ricerca di un gioco che andasse oltre le difficoltà, normali contro dei mostri sacri. Nulla importa che i gol alla fine siano stati solo due, peraltro messi a segno da un unico interprete, ovvero Milakovic; pareva impensabile, se si considerano le sfide del passato tra i due team, ma è stato un bel test per Savona in vista di partite dove i tre punti saranno fondamentali. Dall’altra parte c’è stata una squadra veramente fortissima in ogni parte della vasca, di cui ha colpito oltre allo strapotere fisico, non una novità per il tredici di Pomilio, l’intensità di ogni singola giocata, l’esplosività nei gesti atletici, negli spostamenti, e la determinazione dal primo all’ultimo minuto, indicatori di come i Campioni d’Italia e d’Europa non sottovalutino nessuno. C’è spazio per tutti sul tabellino, eccetto Fondelli e Bodegas, gli unici rimasti a secco, ma ciò che ha impressionato è stata la forza del gruppo, la miglior partita fatta dalla Pro Recco finora, una prova di compattezza, solidità difensiva e lucidità.

Risponde colpo su colpo il Brescia. I ragazzi di Bovo tornano con i tre punti dalla Bruno Bianchi al termine di una prestazione molto positiva e contro un avversaro come il Trieste che sta dimostrando di crescere partita dopo partita. Il pubblico giuliano è il solito uomo in più, la gara è in equilibrio anche se alla fine i valori in acqua emergono e decretano il passivo tra le due formazioni. I padroni di casa hanno carattere, un’anima che li sta portando ad affrontare tutti con la stessa intensità e determinazione, figlie del rispetto nutrito da Piccardo nei confronti di Bovo. Tanto Molina in vasca, lo spagnolo è tra i migliori, regala giocate spettacolari ed è il top scorer con tre reti. Il Brescia ha una difesa che non concede nulla, quasi perfetta la prova dei lombardi dietro dove è llo spirito di sacrificio a farla da padrone. Capitolo attacco, tanti errori, soprattutto nelle prime frazioni, dove la fortuna non ha certo aiutato gli ospiti, che nei momenti decisivi hanno saputo però sfruttare le occasioni. Percentuale in superiorità numerica quasi perfetta e il 7 su 8 è abbastanza indicativo. Troppo lo spazio concesso da Trieste agli esterni, scegliendo di stare chiusi, forse lì dovranno migliorare gli alabardati, di cui rimane però la prestazione contro una formazione molto forte, capace di imporsi per 9 a 5.

Tanto equilibrio anche a Busto dove il Posillipo aveva la possibilità di superare la Bpm Sport Management piazzandosi al terzo posto da solo. Non è accaduto perchè, dopo i primi due tempi all’insegna dell’equilibrio, i padroni di casa hanno avuto quella forza necessaria e l’energia per far pendere il risultato dalla propria parte. 13 a 10 il punteggio alla fine dei quattro tempi regolamentari. Tre punti che servivano molto dopo la mezza battuta d’arresto a Bogliasco e se Baldineti voleva vedere una reazione quella c’è stata. Il Posillipo non era un avversario semplice da  affrontare, come è stato ampiamente dimostrato durante l’incontro, dove i rossoverdi di Occhiello, privati subito del loro vicecapitano Saccoia, hanno giocato a testa alta e a tratti condotto, salvo concedere nel finale l’arma del contropiede agli avversari, trascinati da un super Deserti, autore di un poker. Davvero una bella partita, in cui c’è stato il modo di assistere a l’avvicendamento tra i pali tra secondo e terzo tempo di Lazovic con Oliva, da un pò di gare relegato in panchina, ma capace di sfoderare un’ottima prestazione. E’ terzo posto per la Bpm, in attesa delle sfide con Brescia e Canottieri Napoli.

Vince ancora l’Acquachiara; non si ferma la squadra di De Crescenzo che sembra aver acquisito definitivamente la fiducia che le era mancata nelle prime giornate, dove i punti regalati sono stati davvero troppi. Scala posizioni la compagine acquachiarina, con la vittoria sul Vis Nova è arrivato l’aggancio alla Canottieri e il Posillipo è a una sola lunghezza. Niente è impossibile, le qualità della squadra non erano mai state messe in discussione, erano i risultati altalenanti a destare qualche perplessità. E’ l’ultimo tempo a regalare il successo agli ospiti che partono bene ma si fanno raggiungere dai romani ma hanno la forza di aspettare e la capacità di sfruttare le occasioni nella fase clou del match. Una vittoria del collettivo, nonostantela prestazione di Valentino, al di là dei tre gol segnati, sia stata superiore rispetto a quella degli altri giocatori in vasca. Eppure il Vis nova la possibilità di portare a casa il risultato lha avuta, tre superiorità numeriche mal sfruttate nell’ultima frazione sono valse l’8 a 6 in favore dell’Acquachiara, dopodichè riportare la gara sui binari giusti senza Innocenzi, Pappacena e Bernardo Gomes, espulsi per tre falli anzi tempo, non sarebbe stato fattibile. Altri tre punti che infondono consapevolezza alla squadra campana, perchè vincere al Foro non era semplice.

Brancola nel buio la Lazio. Sono sei le sconfitte consecutive per la banda di Vittorioso piombata in una crisi nera. Non entrano con la giusta concentrazione le aquile, colpite invece dall’atteggiamento dell’Ortigia, più consapevole dei propri mezzi dopo la vittoria sul campo del Sori. Difficile per chiunque rimontare un parziale di 4 a 1, peraltro alla Caldarella, dove gli uomini di Gino Leone hanno difeso con le unghie e con i denti il vantaggio acquisito e prendendosi tre punti d’oro in ottica salvezza, anche se la strada da fare è ancora lunga. Camilleri e Casasola sono i mattatori di giornata, a nulla sono valse le triplette di Cannella e Leporale sponda Lazio, di cui, se si vuole guardare il bicchiere mezzo pieno, si potrebbe salvare solo la voglia di rimontare. Continua la striscia positiva della formazione siracusana, capace di inanellare due vittorie consecutive, per i capitolini l’unico obiettivo è uscire dalla crisi e farlo il prima possibile perchè i quattro punti conquistati finora sono davvero pochi contando il fatto che adesso bisogna guardarsi dietro con più attenzione.

Una vittoria che mette a tacere le voci su chi dava per morto il Sori. Contavano i tre punti per tutte e due le squadre ma alla fine il carattere ha premiato i granata capaci di andare a Bellariva e stendere la Florentia con il risultato di 7 a 6 e a una rete decisiva di Manzi nell’ultimo tempo. Una settimana complicata per il Sori, con il nervosismo dovuto anche alle vicende legate all’ormai ex allenatore Cavallini, cui subenterà Temellini proprio all’inizio di questa settimana. Vogliamo dare il merito anche all’ex tecnico, perchè se è vero che è la squadra ad andare in acqua, è stato lui in questo periodo, aggiungendo anche la promozione raggiunta nello scorso anno, a guidare negli allenamenti la formazione ligure. La grinta e la cattiveria sportiva del Sori ha prevalso su quella della Florentia, risultato in bilico fino alla fine quando il mancino sorese ha regalato una vittoria fondamentale ai suoi. Avevano raccolto meno di quanto avrebbero meritato forse finora, anche se la prestazione con l’Ortigia aveva davvero fatto riflettere, ma il calendario non aveva nemmeno aiutato la neopromossa. Che il campionato del Sori non sia definitivamente iniziato sabato? Per la Florentia di Vannini adesso inizia a fare caldo, visto che quella patita è stata l’ennesima sconfitta contro formazioni che lotteranno per la salvezza, tra le quali l’unica su cui ha avuto la meglio la compagine toscana è stata l’Ortigiga.

 

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