Adriano addio Roma. L’Imperatore torna in Brasile

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Come si rende noto sul sito ufficiale della AS Roma in un comunicato il giocatore brasiliano ha rescisso il contratto:

A.S. ROMA S.P.A. ed il calciatore ADRIANO RIBEIRO LEITE rendono noto di aver raggiunto, in data odierna, l’accordo per la risoluzione consensuale anticipata del contratto economico per le prestazioni sportive dello stesso, la cui naturale scadenza era prevista al 30 giugno 2013″. 

Così finisce nel modo peggiore il ritorno in Italia dell’Imperatore, senza nemmeno un gol segnato e soprattutto per aver lasciato il segno solo fuori dal campo con le innumerevoli polemiche e situazioni al limite della decenza che l’hanno riguardato e coinvolto direttamente. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata l’assenza ingiustificata alla visita di controllo fissata a Trigoria dopo il periodo di recupero personalizzato a Rio.

Le notti brave brasiliane, l’alcool, le donne e la vita spericolata che ha condotto fin’ora hanno rovinato uno dei talenti più esplosivi che il calcio abbia mai avuto. Basta ricordare gli inizi della sua carriera al Parma, quando in coppia con Gila era devastante, o quando arrivò nell’Inter e fece impazzire i tifosi con il suo gol più bello, in una serpentina di dribbling da centrocampo in un’azione uno contro tutti nella partita con l’Udinese. Forte fisicamente, devastante con la palla al piede, e con un sinistro capace di piegare le mani a qualsiasi portiere. Memorabile la sua prima partita in maglia nerazzurra in un’amichevole contro il Real Madrid, quando segnò su punizione a più di 170 km/h all’incrocio dei pali. Da Sconosciuto divenne l’Imperatore. Il giocatore interista con più gol nelle competizione europee, un idolo per i tifosi nerazzurri. Inesorabilmente qualcosa iniziò a cambiare, prima il rapporto con Roberto Mancini di amore e odio, poi sfortunatamente la morte del padre, a cui seguirono la depressione e la caduta nell’alcool.

Un giocatore che non si è più ripreso, e che nonostante abbia avuto una seconda opportunità con la squadra giallorossa, non è riuscito a scrollarsi di dosso l’etichetta di Bidone d’oro. Perdendo così, di nuovo la possibilità di dimostrare di non essere una scommessa.

Ha perso  ufficialmente il titolo di imperatore, ma non lo stipendio per la sua “carica istituzionale”: ha guadagnato più di un imperatore con 3,5 milioni di euro l’anno!

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