Antonio Conte e l’ingiustizia chiamata Filippo “Pippo” Carobbio

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Conte, tornerà in panchina a Palermo il 9 dicembre © Filippo Alfero/Getty Images

Che gli organi di giustizia sportiva abbiano in questi anni fornito delle “prestazioni” giuridiche alquanto discutibili è oramai evidente a tutti, ma quello che sta succedendo in merito alla ben nota vicenda del calcio scommesse in cui si vede come protagonista principale ed accusatore l’ex giocatore del Siena Filippo Carobbio, è veramente incredibile.

I più importanti media nazionali hanno dato ovviamente risalto alla ben nota sentenza del Tnas con cui veniva ribadita la “colpevolezza” di Antonio Conte in merito alla presunta combine di Albinoleffe – Siena dove il tecnico della Juventus, allora allenatore dei senesi, non avrebbe denunciato la presunta combine.

Sappiamo anche tutti come nessuno dei giocatori del Siena sia stato perseguito in questi mesi per omessa denuncia mentre uno solo, il pentito più famoso del calcio italiano, Filippo per la procura federale confidenzialmente “Pippo” Carobbio, abbia collaborato con l’accusa che ha sempre ritenuto le sue dichiarazioni altamente vicine alla realtà rasentando una credibilità che nemmeno il Tommaso Buscetta dei bei tempi era riuscito a tanto.

Antonio Conte
Antonio Conte © Filippo Alfero/Getty Images

Ebbene, giorno dopo giorno sembra che questa credibilità del pentito Filippo “Pippo” Carobbio venga notevolmente ridimensionata anche a seguito della recente pronuncia del Tnas che ha scagionato l’ex giocatore del Novara Mavino Gheller dall’accusa di combine della partita Novara – Siena. Ma la nostra attenzione si pone ultima frase della sentenza  del Tnas su Gheller: “Secondo consolidata giurisprudenza della stessa Corte federale, quando non emerge un quadro sufficientemente definito di riscontro in ordine alle dichiarazioni di incolpazione, il prevenuto va prosciolto (così – e proprio in riferimento alla partita Novara-Siena dell’1 maggio 2011 – è, ad esempio, il c.u. n. 029/CGF del 20 agosto 2012, che contiene sia la decisione relativa al ricorso Conte, sia la decisione relativa al ricorso Alessio)”.

Ed allora ci chiediamo, come mai la stessa condotta interpretativa che ha portato all’assoluzione di Gheller non ha funzionato con Antonio Conte? Come mai tutti hanno parlato della condanna di Conte e nessuno, se non in pochi, ha parlato dell’assoluzione di Gheller? E soprattutto, è possibile che la credibilità di un pentito in merito a dichiarazioni analoghe possa valere in alcune situazioni ed in altre no?

Ovviamente avremo poche risposte a queste domande che chiedono semplicemente se su Antonio Conte sia stata fatta giustizia o meno, noi abbiamo una nostra opinione e voi cari lettori, fatevene una vostra.

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