“Arbitri nel giro di M” il contenuto del memoriale di Facchetti

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Giacinto Facchetti aveva scoperto la cupola. Stando alle indiscrezioni del contenuto del memoriale consegnato ai pm napoletanti da Gianfelice Facchetti l’allora presidente nerazzurro aveva scoperto le alleanze che consentivano alla Juve e al Milan l’egemonia in campionato.

Facchetti aveva annotato le circostanze che gli erano state confidate da Danilo Nucini, arbitro fino al 2005, circa i rapporti fra Luciano Moggi, esponenti della classe arbitrale e i dirigenti di alcune società. Appunti che, secondo quanto ricostruito fino a questo momento, risalirebbero a un periodo compreso fra il 2003 e il 2004 e dai quali emergono molti degli elementi destinati a finire due anni più tardi nell’inchiesta Calciopoli. Compresa l’esistenza di un giro di schede telefoniche, all’epoca non ancora straniere, utilizzate per comunicazioni riservate.

Nei fogli di Facchetti c’erano frasi del tipo “Arbitri nel giro di M.”, dove M. starebbe per Moggi; mentre De Santis è definito “la lunga mano nella Can”. Facchetti aveva annotato le modalità con le quali, ai raduni arbitrali di Coverciano, i giudizi sugli arbitri cambiavano a seconda della loro vicinanza al gruppo Moggi. Circostanza anche questa che, nella interpretazione fornita ai pm dal figlio di Facchetti, sarebbe stata ricostruita all’allora presidente dell’Inter da Danilo Nucini.

Facchetti nei suoi appunti contestava le designazioni arbitrali pro Juventus degli anni 2001-02 “ad arbitrare la Juventus mandano sempre giovani e quindi condizionabili”, il famoso scudetto del 5 maggio.

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