Berlusconi: lo scudetto del Milan come strumento elettorale

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Silvio Berlusconi, ospite nel salotto di “Porta a Porta” di Bruno Vespa, che andrà in onda questa sera in versione integrale, oltre ad altre tematiche prettamente politiche e legate all’attualità, alle prossime elezioni amministrative considerate un vero e proprio “test politico”, ed al suo più probabile successore in caso di sua mancata ricandidatura alle prossime elezioni politiche, che sarà l’attuale Ministro dell’Economia Giulio Tremonti, ha avuto modo di parlare anche del suo Milan, sfruttando l’onda lunga dei successi calcistici della squadra di Massimiliano Allegri anche se con una punta di scaramanzia affermando che “si parla di scudetto solo quando sarà cucito sulla maglia”.

Per i rossoneri è un momento assolutamente roseo, avendo conquistato quasi matematicamente il tricolore e coronando, così, un percorso lungo una stagione, quasi sempre in testa alla classifica. Ecco, dunque, che il Premier trova il modo di sottolineare come per la squadra rossonera si tratti del 27 esimo trofeo vinto sotto la sua Presidenza, dal 1986, precisando come ciò lo renda il presidente più titolato al mondo nell’intera storia del calcio. In linea con la sua abilità comunicativa, ancor più considerevole nel momento di sciorinare successi ed aspetti positivi, Silvio Berlusconi azzarda un paragone importante: dopo di lui, il presidente che ha vinto più trofei nella storia del calcio è Santiago Bernabeu, del Real Madrid, al quale è stato intitolato uno stadio, uno dei templi del calcio mondiale.

Ecco, dunque, che il Premier non vuole essere da meno, lanciando – fra le righe – la richiesta di ottenere il medesimo riconoscimento: nel caso dello Stadio Giuseppe Meazza, però, la procedura potrebbe essere impossibile da attuare. Il Bernabeu, infatti, – come noto – è di proprietà del club delle merengues, mentre lo stadio di San Siro viene adoperato anche dall’altra squadra di Milano, ossia l’ Inter: in tal caso, i nerazzuri non accetterebbero sicuramente di buon grado tale iniziativa.

Per Silvio Berlusconi, comunque, ogni dichiarazione è sempre mirata alla politica del consenso, in particolar modo in un periodo di campagna elettorale in vista delle prossime elezioni Amministrative del 15 e 16 Maggio, che il Premier pronostica come molto favorevoli alla sua fazione politica. Ecco, dunque, che la probabile vincita dello scudetto viene vista anche come un incentivo per gli elettori di fede Milanista incerti sul voto per sostenere la fazione politica del Premier.

Un binomio molto stretto, quello fra calcio e politica, che ha già mostrato in passato i suoi risvolti positivi o negativi a seconda delle circostanze e dei risultati sul campo della squadra: basti pensare alla cessione di Kakà al Real Madrid, idolo dei tifosi rossoneri, che lo stesso Berlusconi ha riconosciuto essere stata intempestiva e che, a suo tempo, portò una diminuzione di consensi per il Popolo della Libertà, strettamente connessa e causata proprio dall’operazione di calciomercato svoltasi nel Giugno del 2009.

D’altronde è anche da considerare che la grande visibilità di Berlusconi sulla scena nazionale in termini imprenditoriali, oltre alle Televisioni Mediaset, fa riferimento proprio alla squadra rossonera ed in parte il suo successo politico della prima ora, nel 1994, è stato condizionato positivamente dalla grande stagione calcistica, italiana europea e mondiale, della squadra allora guidata da Arrigo Sacchi, scelto personalmente da Berlusconi.

Oggi, quindi, l’operazione consenso elettorale connessa al calcio è legata alla vittoria del tricolore nell’immediato presente e nella stagione estiva al calciomercato, con il probabile acquisto del brasiliano Ganso del Santos, anche a costo di sborsare quasi 50 milioni di euro, il prezzo fissato dal club brasiliano per la cessione del calciatore sul mercato europeo.

Gli assi nella manica del Premier, si sa, sono sempre moltepici, e vengono sempre sfruttati nel momento opportuno. Chissà se anche stavolta il binomio calcio – politica porterà buone notizie in termini di consenso elettorale o se, dopo le non onorevoli vicende legate all’ambiente di Arcore, dopo le note vicende di politica estera e di politica interna, l’elettorato preferirà basare la sua valutazione su altri aspetti.

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