Brabham, progetto Crowdfunding per tornare in F1

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Un team che ha fatto la storia della Formula Uno per circa trent’anni dal 1962 al 1992 con oltre 400 gran premi disputati, 35 vinti,  2 titoli costruttori conquistati nel 1966 e nel 1967, e quattro mondiali piloti nel 1966 con Jack Brabham, nel 1967 con Danny Hulme e due volte con Nelson Piquet nel 1981 e nel 1983, insomma una grande squadra che tutti gli appassionati del motorsport non possono non ricordare, potrebbe tornare sui circuiti del mondiale di F1.

Il “Project Brabham” è un progetto decisamente ambizioso basato sull’idea del Crowdfunding, ovvero il finanziamento collettivo, ed è stato presentato da David Brabham ex pilota nonché figlio di Jack Brabham fondatore dell’omonima scuderia nel 1962 e scomparso all’età di 88 anni lo scorso maggio.

Ho sempre sognato di vedere il team Brabham di nuovo in pista, tornando a vincere e a correre ad alto livello prendendo l’eredità di mio padre stabilita quando ha creato la squadra negli anni Sessanta.

Brabham

In cosa consiste in sostanza il Progetto Brabham? In pratica  tutti coloro che vorranno aderire potranno versare un contributo con il primo obiettivo da raggiungere di 250mila dollari entro il primo novembre e necessari per porre le basi del team.

Gli steps successivi prevedono raggiungimenti di obiettivi sempre più alti, ai quali ovviamente dovranno contribuire gli sponsor sino al raggiungimento della cifra di 8 milioni di dollari che è quella necessaria per poter iscrivere la squadra al Mondiale Endurance e partecipare alla 24 ore di Le Mans. Sarebbe il primo passo per poi continuare a sognare il ritorno in Formula Uno.

David Brabham ha poi proseguito nella spiegazione del progetto, dei vantaggi dei contribuenti e della trasparenza, punto fondamentale in questo progetto:

Guardando il normale modello delle corse, non lo ritenevo eccitante o abbastanza sostenibile per me per cercare di ricostruire la squadra da zero. Dopo un attento esame e ricerche, abbiamo trovato un modello di corsa che porterà i fans più vicini all’azione, ispirando piloti ed ingegneri di tutto il mondo offrendo la rara possibilità di far parte di questo nuovo ma storico team.

Come già anticipato, sarà fondamentale il concetto di trasparenza e di possibilità di esser parte attiva del progetto e della costruzione del team:

I membri della Brabham-Fan potranno interagire e contribuire a decisioni collaborative in un modo in cui nessuna squadra corse ha tentato prima, a sua volta attingendo al potere del pensiero collettivo. Brabham condividerà tutto, dalla sua ricerca di investitori al processo di selezione dei piloti, alla costruzione dei suoi locali, sino alla prima costruzione della macchina, compreso di test e corsa. Nei fine settimana di gara il Brabham-Fan avrà la porta d’ingresso per la telemetria in diretta, i dietro le quinte, le comunicazioni radio e persino la strategia di gara.

Sogno realizzabile? David Brabham ci crede e manda un messaggio diretto a chi come lui voglia credere in questo progetto:

Il Progetto Brabham darà alle persone la possibilità di essere parte del team fin dall’inizio. Una volta che avremo costruito una grande comunità inizieremo a vedere la potenza di una forza collettiva in grado di attrarre i fondi e partner per rendere questo viaggio un successo. Vieni e unisciti a noi e creare un altro pezzo di storia.

 

2 COMMENTI

  1. Mi sembra un progetto faraonico…finanziarlo con il crowdfunding non penso sia loro vera intenzione ma solo una trovata di marketing…Preferisco la concretezza di progetti più piccoli ma stimolanti, made in Italy come Eppela, che magari non puntano così in alto ma spesso raggiungono il traguardo!

  2. @Federicco

    Ciao Federicco, verissimo ciò che dici! La somma da raccogliere per la F1, ma anche per il progetto Le Mans è altissima, diciamo che il Crowdfunding, come ha spiegato Brabham, ha l’obiettivo di raggiungere il primo step dei 250mila dollari per porre le basi del team. A quel punto serviranno gli sponsor.

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