Calciopoli: Moggi al contrattacco. Le intercettazioni inguaiano Moratti, Facchetti e Galliani

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Da quanto rivela la Stampa gli avvocati di Luciano Moggi tolgono l’asso della manica ribaltando praticamente il quadro accusatorio che vedono l’ex direttore generale principale indagato del processo a Calciopoli nel tribunale di Napoli.

Dopo i “non ricordo” di Auricchio e le incongruenze sul modo di taroccare il sorteggio arbitrale sembra che gli avvocati di Big Luciano siano riusciti a scovare le intercettazione tra Moratti e Facchetti con l’ex designatore arbitrale Bergamo e di Galliani con Pairetto.

Il contenuto delle intercettazioni ancora non è di dominio pubblico ma fa specie che nel faldone dell’inchiesta non ve ne sia traccia e per questo si può ipotizzare a qualcosa di scabroso e interessante al fine del Processo.

26 COMMENTI

  1. Ogni udienza di Napoli, processo calciopoli, porta nuove novità rispetto all’aborto giuridico e al pressapochismo e mediocrità giornalistica del 2006. Ma oggi la stampa è muta, ma la verità e la realtà da Napoli sta venedo fuori, un altro pò di pazienza. Viva il calcio, quello del rettangolo verde

  2. Il giorno in cui sarai riabilitato e assolto da ogni ignominia, tutti dovranno chiederti scusa.In primis la proprietà e gli pseudo dirigenti della Juve.

  3. ancora ke parlate ladri ke nn siete altro … gli avvocati di moggi (gli unici)hanno trovato delle intercettazioni di moratti ke adesso sono al vaglio degli inquirenti e nel caso remoto in cui riescano ad ammettere ke anke moratti è invischiato voi avreste il barbaro coraggio di dichiararvi innocenti?!?!

  4. luca da vero perdente neghi ‘levidenza… io sono tifoso del toro ma ho capito il gioco interista… nessuno vi riconoscera’ mai le vostre vittorie perche figlie di una giustizia manovrata da rossi guido…

  5. Moggi presidente della Juventus. L’Inter venga condannata in B, come ingiustamente fu condananta la Juventus. Che stile …. accusare la Juventus quando si chiamava Bergamo come e più degli altri
    Inter serie B a vita

  6. Luciano ti stimo e ti ho sempre stimato, contro tutto e tutti la tua rivincita si sta perpetrando

  7. tutto era evidente da anni e volevano farci credere che l’inter era cosi pulita????? ahahahahahahahahaahahahahahahahahah ma la verita’ sta’ venendo fuori! brutte m**** nerazzurre guarda te x vincere cosa hanno dovuto fare!

  8. ma vergognati Moggi ma come si fa a dire c***** del genere, basta guardare le partite della juve e quelle dell’inter dal 95 al 2005( SPERO CHE SI RIAPRA TUTTO E CONTROLLANO LE PARTITE DELLA JUVE in quel periodo in modo che le tolgano anche quegli scudetti e spero che ti condannino a 4-5 anni di carcere che li meriti tutti solo per aver comperato all’estero dei telefonini da dare ai tuoi amichetti arbitri

  9. Moggi è nell’angolo e cerca di uscirvi, tenta l’ultima carta, ma già gli inquirenti di Napoli si sono espressi in merito:trattasi di disinformazione!
    Procura di Napoli, avanti così, avanti tutta!!!!!!

  10. farsopoli
    quali sono gli illeciti di Moggi?…………..quale è la differenza delle telefonate di Moggi e Moratti e ecc.?………….perche fino ad oggi le telefonate di Moratti e ecc. non esistevano?……….

    La procura di Napoli ha reagito dopo la pubblicazione delle telefonate tra Moratti e Bergamo parlando di un tentativo di “fare disinformazione” e sottolineando che l’esistenza di una telefonata non rappresenti necessariamente un reato. La cosa che però lascia molto perplessi arrivati a questo punto, è che il Pm Giuseppe Narducci in data 27 Ottobre 2008, nella sua requisitoria di apertura del processo celebrato con rito abbreviato nei confronti di 11 imputati, tra i quali Antonio Giraudo, aveva smentito categoricamente l’esistenza di altre telefonate che riguardassero altri dirigenti; ”balle smentite dai fatti” per usare le sue parole.
    Lo scopo era quello di liquidare la tesi sostenuta da diversi imputati, tra i quali Moggi e Giraudo, seconda la quale ad intrattenere rapporti con i designatori erano tutti i dirigenti di tutte le squadre e che la cosa fosse normale e risaputa. Queste le parole del Pm Narducci nella sua requisitoria:
    ”Piaccia o non piaccia agli imputati non ci sono mai telefonate tra Bergamo o Pairetto con il signor Moratti, o con il signor Sensi o con il signor Campedelli, presidente del Chievo. Ci sono solo quelle persone (gli attuali imputati, ndr), perché solo quelle colloquiavano con i poteri del calcio. I cellulari erano intercettati 24 ore su 24: le evidenze dei fatti dicono che non e’ vero che ogni dirigente telefonava a Bergamo, a Pairetto, a Mazzino o a Lanese: le persone che hanno stabilito un rapporto con questi si chiamano Moggi, Giraudo, Foti, Lotito, Andrea Della Valle e Diego Della Valle”
    Adesso il Pm Narducci dovrà spiegare il perché di queste sue affermazioni, e chiarire se la sua negligenza fu di natura colposa o dolosa. Un velo sempre più torbido avvolge dunque la vicenda che adesso merita chiarezza nel più breve tempo possibile vista la grossolanità delle contraddizioni emerse che non lasciano margini ad interpretazioni di sorta.

  11. La fine del nostro calcio è ormai un fatto assodato! Siamo in mano di aziende sportive che privilegiano esclusivamente i loro interessi alimentati dalle ipocrisie colpevoli di tutto il mondo sportivo italiano che vive solo grazie al calcio.Le rivoltanti manovre della “squadra degli onesti” per ricominciare a vincere sono risultate davvero pietose.Le intercettazioni sono imbarazzanti e le allusioni non lasciano dubbi. Considerare innocenti le frasi di Moratti e Facchetti significa infangare sempre più questo sport.

  12. che pena che siete… ancora siete rimasti legati a Moggi ed alla triade ed al loro modo di intendere il calcio..ed è per questo che oggi siete la squadra che sapete. Io sono certo che le “nuove”intercettazioni confermeranno l’Inter come squadra onesta. Evviva lo sport, evviva il calcio, evviva l’onestà, evviva l’Inter!

  13. Nico mi associo a te, evviva lo sport, evviva il calcio, evviva l’onestà, evviva l’Inter, evviva Moratti e dulcis in fundo evviva TOTO’ RIINA……senti la nuova intercettazione in cui un presidente di una squadra di calcio (Facchetti?) chiama un designatore arbitrale (Bergamo?) e gli dice di passare da casa dell’azionista di maggioranza della società (Moratti?) per un regalino (?????????????????)…..lascio a te la risposta se sei in grado di darmene una……siete la banda dei viscidi altro che onesti……con ogni probabilità la farete franca (per i giudici) ma agli occhi dell’Italia avete dimostrato la vostra vera essenza!!!!!!! Meritate la radiazione dal calcio altro che Serie B FARABUTTI

  14. Che tristezza i ladri juventini!
    La triade minacciava gli arbitri, comprava le partite avvalendosi di sim straniere e della compiacenza della G.d.F., SEQUESTRAVA gli arbitri negli stanzini…non mi pare che Inter e Milan abbiano fatto queste cose.
    Parlare al telefono non e’ reato.
    Utilizzare il telefono per configurare reati diventa illecito sportivo e questo hanno fatto Moggi e la juventus.

  15. Gianni documentati ben benino perchè moggi non ha mai chiuso nessuno in spogliatoio, come ha detto più e più volte Paparesta!!!!!quindi non parlare a vanvera, anche perchè dalle nuove intercettazioni si vede che era abitudine di Moratti “andare a salutare i ragazzi(arbitri) dopo la partita nello spogliatoio” (ho citato testualmente le parole delle nuove intercettazioni!!). le partite comprate fino ad ora, nella storia del calcio italiano, sono solo ed esclusivamente quelle che papà angelo moratti ha comprato in campo internazionale (e a sto punto perchè non anche in Italia????)grazie ad uno scaltro “FACCENDIERE” ungherese!!!!questa è storia appurata dopo che un arbitro denunciò il tentativo di corruzione alla vigilia di UNA SEMIFINALE DI COPPA DEI CAMPIONI!!!!!!!!quindi a questo punto chiediti come ha fatto la tua GRANDE INTER a vincere le coppe campioni che ha, negli anni sessanta e mi raccomando, quando parli della Juve sciacquati la bocca con ACIDO MURIATICO……!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!ormai siete solo ridicoli…ma quali scudetti dell’onestà, eravate e siete tuttora peggio di chiunque altro…..e nemmeno riuscivate a vincere visto che altre squadre erano superiori IN CAMPO!!!!!!!!!!

  16. LUCIANONE TI VOGLIAMO BENE…SEI GRANDE!!…FINALMENTE GRAZIE A TE IL MONDO SAPRà LA VERITà SU QUEL PEZZO DI ****** DI MORATTI E LA SUA SQUADRA DI LADRI!

  17. siete proprio juventini, il che significa che se un giorno dovessi darvi la mano mi devo controllare quante dita mi sono rimaste.
    avtete tutti la stessa faccia, quella di Moggi.

  18. Perche’, voi interisti, continuate a rispondere con frasi fatte e non vi attenete ai fatti. Mi sembra evidente che il sig. (per modo di dire) Moratti e i suoi dirigenti (in primis Facchetti) avessero colloqui telefonici con i designatori chi piu’ chi meno di Moggi. Indicare al designatore il modo con cui imbrogliare nelle griglie per avere un determinato arbitro (collina che l’anno precedente aveva fatto pareggiare l’Inter al 94′ con fallo nettissimo su Buffon di almeno 3 giocatori, ecco perche’ lo voleva) non e’ grave?. Se la telefonata l’avesse fatta Moggi, apriti cielo. Sta di fatto che dalle squalifiche di calciopoli una sola squadra ne ha beneficiato e sappiamo bene quale. Ma nessuno all’epoca ha voluto mettersi contro questa. Compresi tutti gli altri presidenti che “parlavano” con i designatori e che hanno fatto finta di niente durante il processo farsa. Adesso che incominciano a venir fuori anche le telefonate dei presidenti “innocenti” allora tutti a cercare scuse. Che si vergognini. Hanno assitito alla distruzione della Juve senza muovere un dito. Che ora paghino.

    P.s. Moggi all’epoca ammise i contatti con i designatori dicendo che lo faceva per difendersi dai poteri forti. Bene, oggi, quelle parole, che tanti snobbarono, incominciano ad avere un significato.

  19. Riportato:
    Il procuratore ha messo insieme la squadra che dovrà portare avanti l’indagine: già coinvolti due uomini di fiducia come Trovatore e Avagliano, oltre a Barone. Ma il gruppo aumenterà fino ad arrivare a 7 unità a pieno regime Ieri lunga giornata di ricerca tra dvd e cd sulle 171 mila telefonate. Senza esitoGalliani si arrabbia TUTTI GLI AUDIO De Santis cerca biglietti Foschi-Pairetto Galliani-Bergamo Foti-Bergamo TORINO, 16 aprile – Il Palazzi federale s’è mosso. Non ancora nella direzione di rompere definitivamente gli indugi – che a via Allegri sono tantissimi – e chiamare a spiegare Moratti e gli altri quello che appare ogni ora più chiaro e cioè che tutti parlavano con tutti, che Calciopoli 2006 è stata una clamorosa occasione persa. S’è mosso, anzi, ha smosso l’intera Procura federale – impiegati e collaboratori – perché anche da Napoli arrivavano le voci sul fatto che proprio la parte civile (e responsabile civile) Figc al processo Calciopoli avesse disponibilità di tutti gli atti che ora hanno consentito alla difesa di Moggi di contrattaccare sul mozartiano “così fan tutti”. Ebbene una lunga giornata di ricerca di dvd e cd che costituiscono il corpus delle 171 mila telefonate: in serata proprio dalla Figc si allargano le braccia. «Palazzi non ha trovato quei cd da decrittare nel materiale consegnato dai carabinieri a fine 2007». Giusto: a dire il vero con una maggiore sollecitudine e curiosità si sarebbe potuto fare di più, senza scomodare la Nazionale cantanti. Perché chi è parte del processo come richiedente danni e richiesto di eventuali danni dovrebbe avere la disponibilità e fruibilità dell’intero materiale, ma di solito nei processi la parte civile si accoda ai pm (ma i responsabili civili dovrebbero accodarsi a chi si difende?).

    LA SQUADRA – In ogni caso ieri Palazzi ha chiesto agli uffici di recuperare tutto il materiale della mai defunta Calciopoli: chi capitava, come chi scrive, ieri mattina all’incrocio tra via Allegri e via Po (sede della Procura) poteva osservare lo spostamento di faldoni. Nelle stanze di Palazzi, poi la verifica dei cd di cui parlano i vertici federali. Ma l’azione, ieri, non si è concretizzata soltanto nello spostamento del materiale d’archivio che potrà essere utile nelle prossime settimane, una volta acquisito le trascrizioni delle nuove intercettazioni presentate come prove da Moggi. Palazzi ha già coinvolto prima due uomini di massima fiducia, il viceprocuratore Gioacchino Trovatore e il sostituto Avagliano. Quindi l’altro sostituto Barone, ma il pool che ben presto sarà impegnato nello spulcio di atti già presenti crescerà: saranno almeno sette a pieno regime. E con uomini della vecchia procura di Palazzi, arriverà anche qualcuno degli uomini del pool del 2006.

  20. Nessun obiettivo raggiunto da Facchetti, Moggi: 100% di obiettivi criminosi raggiunti.

    Non c’è nessun paragone possibile, il resto è mirrorclimbing.

    Lunedì 20 settembre 2004, alla vigilia della cena a casa Giraudo (martedì 21), vengono designati gli arbitri per la terza di campionato, in programma mercoledì 22. La Juve sarà a Genova contro la Sampdoria. Il 20 mattina Moggi chiede notizie a Pairetto: “Ma che fate oggi i sorteggi?”. Pairetto: “Sì, adesso… comunque abbiamo impostato bene, stiamo definendo, è tutto ok… tutto avanti… a dopo”. Un’ora dopo un’impiegata dalla Figc chiama Moggi: “Sono usciti gli arbitri per mercoledì”. E lui: “Sì, sì, ma li conosco già: abbiamo Dondarini”. La donna è stupita: “Ah, li conosce già? Sì, Dondarini, esatto”. L’indomani un Dondarini emozionatissimo chiama Pairetto per ringraziarlo (l’arbitro era stato pure candidato da Pairetto ad internazionale). Pairetto: “Mi raccomando, Donda… Fai una bella partita, che sai che lì sono sempre…”. Dondarini: “… particolari…”. Pairetto: “Infatti, quindi con cinquanta occhi bene aperti… per vedere anche quello che non c’è, a volte… So che arbitrerai benissimo”. La Juve vince 3-0, a mani basse. Il primo gol è su rigore, generosamente concesso dal Donda fra le proteste. All’ultimo minuto il guardalinee segnala un rigore anche per la Samp: fallo in area su Pagano. Il Donda indica il dischetto, ma poi, quando Flachi sta per calciare, cambia idea e trasforma il penalty in corner. Finisce in rissa.

    IMMENSO MOGGI.

  21. Adesso che dopo 5 anni AURICCHIO e DI LARONI e NARDUCCI…e i pennivendoli GALDi e PALOMBO e CUCCI-ITALO e LIGUORI e SEVERGNINI e …TRAVAGIO e ANDREA MONTI il direttore del piccolo giornale rosa di milano….che si è fatto scappare una frase VERGOGNOSA(mentre premiava FACCHETTI junior).”i giornalisti orientano i lettori….”
    Ma bravo A.MOTI orfano di CANNAVO’ che senza vergogna ha massacrato il povero PANTANi epoi MOGGi e GIRAUDo e la JUVETUS…sapendo che le TELEFONAtE-PIACCIA-O-NON-PIACCIA erano state nascoste bene e i brogliacci …imbrogliacciati bene.
    Pe deviare…forse…le difese…nelle TELEFONATE dove parlava COLLINA…mettevano solo una U=uomo che parla…magari coc MEANi e GALLIANI….!!??

    Vedrete che alla fine del PROCESSO di NAPOLI..altri PROCESSI si apriranno contro…Ex-telefonisti;presidenti ONESTI-per facciata;giornalisti che indirizzavano…provoloni e assistenti di provoloni(già denunciati per falsa testimonianza!)…e ADDETTIagliARBITRI che indirizzavano arbitri e le bandierine dei GUARDALINEE…
    Vedrete che anche investigatori…poco attenti e pm smemorati avranno di che rispondere con ABETE e PALAZZi e PETRUCCI…che lo stesso BORELLI aveva …cercato di illuminare ma che si sono lacsiati…guidare solo da GUIDO ROSSI…che non pèoteva fare tutto lo scempio che ha fatto e non poteva occupare l’incarico che ABETE e PETRUCCI gli hanno assegnato!!!
    E LA ASSOCIAZIONI DI AZIONISTI JUVENTINI E DI TIFOSI…NON SI FERMERANNO FINO A CHE I VERI COLPEVOLI E I LORO MANDANTI E I LORO ESECUTORI…VERRANNO PUNITI!!!
    E LA JUVENTUS E MOGGI E GIRAUDO E ….RIAVRANNO ONORE …SCUDETTI E SOLDI DI RISARCIMENTO!!!

  22. Caro DES,
    stai attento a quello che scrivi…deve essere tutto vero e documentabile perchè…adesso la QUERELA non te la leva nessuno se non dici cose vere.
    Io ho intenzione di fare come l’Avvocato Prioreschi che ha BECCATO PISTOCCI a fere ciò che stai facendo tu: dire balle e diffamare MOGGI e DONDARINIe PAIRETTO????
    Se le cose che scrivi…sono vere ti segnalo agli agli avvocati di Moggi che magari ti chiamano a dire quello che sai in TRIBUNALE a NAPOLI!
    Perchè SOLO TU hai delle prove e delle informazioni che in 5 ANNI e 2 Processi(uno finito con ASSOLUZIONE e arbitri tutti assoltu…anche da GUIDO ROSSI)nessuno ha mai avuto!
    Ho girato la tua DICHIARAZIONE a chi di dovere!!!
    Se non sono vere …magari ti becchi una QUERELA!
    DIRE SEMPRE COSE PROVATE e NON INVENTATE o ALTERATE o PARZIALI
    DES DES DES…stai attento che i tempi sono cambiati e gli JUVENTINI stanno all’erta!!!

  23. ARTICOLI DI GLMDJ

    Farsopoli di G. FIORITO del 08/01/2011 16.32.05
    Adriano Galliani. Illecitamente vostro…

    A quali conclusioni ci porterà l’iniziativa del superprocuratore Palazzi
    di riascoltare alcuni testimoni e imputati del processo della giustizia
    sportiva celebrato nell’estate del 2006, non è dato al momento saperlo.
    Certo è che molti protagonisti sfuggirono allora alle indagini e alle
    condanne, che più volte abbiamo osservato essere state frettolose e
    incompiute. L’Inter più di tutte le società sembra rischiare di
    rimetterci qualcosa. Il Milan poco o niente, in virtù del fatto che sia
    come società , sia nelle persone dei suoi dirigenti e presunti tali è
    stato già oggetto di condanne specifiche.
    Si discute però di revisione del processo e anche la posizione del Milan
    potrebbe rivelare nuovi spunti di riflessione. C’è la possibilità che la
    FIGC decida, in virtù del tante volte citato art. 39, di rivisitare
    quanto passato in giudicato alla luce di nuovi fatti, nuove prove e
    prove che si sono dimostrate essere false. E c’è il suggerimento
    prezioso dell’avvocato Prioreschi, che ha affermato che chi si è reso
    responsabile di comportamenti sanzionabili come antisportivi o illeciti
    e senza farne parola, è incorso nella reiterazione del comportamento
    stesso, annullando i tempi della prescrizione. Insomma, non è detto che
    chi a suo tempo non volle o non fu in grado di parlare, potrà tacere per
    sempre.

    Durante l’interrogatorio presso l’ufficio indagini della FIGC, Galliani
    aveva fatto delle affermazioni importanti. E’ ragionevole fare un
    raffronto con quanto è andato emergendo dal giugno del 2006? Forse
    provarci può rappresentare una semplice speculazione dell’intelletto,
    forse può aiutarci a capire e a trovare qualche altro tassello del
    complesso puzzle dei fatti e delle responsabilità di calciopoli.

    Riguardo a Meani.

    Sul dirigente milanista delegato ad occuparsi degli arbitri, Galliani
    dice: “Meani è un consulente dell’AC Milan e occupa il ruolo di addetto
    agli arbitri. Non è mai stato un dirigente del Milan, ma dal 2001 è
    legato al Milan da un contratto di collaborazione coordinata e
    continuativa (un co. co. co fu l’espressione usata in maniera ironica).
    Tutte le società hanno questa figura. Meani non è un tesserato della
    Figc. Meani non frequenta la sede del Milan, con lui ho solo rapporti
    occasionali”.
    Il 4 luglio il procuratore Palazzi si esprime così: “Meani risulta
    essere dirigente addetto agli arbitri ed era a pieno titolo tesserato
    della società Milan. Del tutto irrilevanti pertanto le circostanze
    addotte per ridurre la portata del suo ruolo”. Prosegue dicendo che
    “Meani intratteneva rapporti telefonici con gli assistenti degli
    arbitri”. Ma di Adriano Galliani afferma che “approvava la condotta di
    Meani”.
    Sappiamo che gli esiti del processo del 2006 hanno visto per il solo
    Meani confermata l’accusa di illecito, art. 6. Nessuna corresponsabilitÃ
    per il Milan e Galliani. Forse conviene allora non soffermarci troppo
    sulla definizione di “dirigente a termine” che si potrebbe coniare nei
    confronti dell’ex arbitro, quanto piuttosto sulla controversa qualifica.
    Il Regolamento del Giuoco del calcio compendia la figura di “addetto
    agli arbitri” , nella regola n. 5, dal titolo “L’arbitro” . In merito
    alle decisioni ufficiali della FIGC è espresso quanto segue:
    Persone ammesse nel recinto di gioco.
    Per le gare organizzate dalla Lega Nazionale Professionisti e dalla Lega
    Professionisti serie C e Dalla Lega Nazionale Dilettanti in ambito
    nazionale sono ammessi nel recinto di giuoco, per ciascuna delle squadre
    interessate, purché di tessera valida per la stagione in corso:
    a) Un dirigente accompagnatore ufficiale;
    b) Un medico sociale;
    c) Il tecnico responsabile e, se la società lo ritiene, anche un
    allenatore in seconda;
    d) Un operatore sanitario ausiliario designato dal medico responsabile
    sanitario della societÃ
    e) I calciatori di riserva;
    f) Un dirigente addetto agli ufficiali di gara, solo per la societÃ
    ospitante. La presenza nel recinto di giuoco del medico sociale della
    squadra ospitante è obbligatoria. La violazione di tale obbligo deve
    essere segnalata nel rapporto di gara ai fini della irrogazione di
    sanzioni disciplinari a carico delle società .
    Quando Galliani dice che ogni squadra ha un addetto agli arbitri si
    riferisce a un altro tipo di figura rispetto al ruolo di Meani, che come
    è confermato dalla difesa del suo avvocato Edda Gandossi, nel corso
    della quarta giornata del processo CAF, intratteneva invece rapporti di
    “confidenza” e “amicizia” , tra gli altri, “con ex colleghi come Collina
    e Racalbuto” fuori dal recinto di gioco.
    Riguardo poi a rapporti occasionali con Meani, che Galliani dichiara non
    frequentare nemmeno la sede del Milan, vedremo dalle successive
    osservazioni che emerge un quadro diverso.

    Riguardo alle designazioni degli ufficiali di Gara, in particolare
    Pisacreta.

    Sempre nel corso dell’interrogatorio presso l’ufficio indagini della
    FIGC, Galliani afferma: “L’addetto all’arbitro viene vissuto quasi come
    un parafulmine, perché gli addetti all’arbitro sono stati solitamente ex
    arbitri. E, quindi, spesso con gli addetti ci si sfoga sul comportamento
    degli arbitri. Non ho mai dato input a Meani per intervenire sulle
    designazioni degli ufficiali di gara. Non ricordo di aver mai parlato
    con il Meani dell’assistente Pisacreta”.
    Il 18 aprile 2005 Meani telefona a Collina. L’intercettazione viene resa
    nota dai legali e consulenti della difesa di Moggi nella prima settimana
    di aprile del 2006. I due parlano divertiti, con tono estremamente
    confidenziale, della designazione dei guardalinee Babini e Puglisi per
    Milan Chievo (finita 1-0 per i rossoneri) del 20 Aprile 2005, una delle
    partite che hanno interessato gli inquirenti di calciopoli. Collina, in
    quel momento arbitro in attività , si complimenta con Meani per la sua
    potenza, per la designazione dei due, notoriamente “amici” dei
    rossoneri. Meani risponde che è bastato “tirargli le orecchie come
    quelle dell’asino” per ottenerla. Poi allude alla futura nomina di
    Collina a designatore arbitrale e l’arbitro risponde: “non penserai mica
    di poter fare una cosa del genere”. E ancora : “Ho aperto il computer,
    ho visto la coppia e dico ‘Non ci posso credere’. Da morire dal ridere”
    . Meani: “Telefonagli a Brontolo (chiama così Galliani, uno che pretende
    il massimo ed è sempre arrabbiato), gli dici ‘Dio bono, non hai schifo’,
    digli..” . Dopo un taglio nel file audio dell’intercettazione, Meani
    allude al “veto” a Pisacreta, che sarebbe stato ordinato da Galliani:
    “Perché io mi ricorderò sempre che quando avevamo posto il famoso veto,
    perché Galliani si è incazzato con Pisacreta, l’unico che mi ha
    telefonato per dirmi che (Pisacreta, ndr) è un bravo guardalinee e una
    bella persona, per garantirmi, per dirmi di non fare queste cose, è
    stato lui. Un altro conoscendo il vostro mondo avrebbe detto lascialo
    là …”. Collina annuisce: “… che ne fa di meno”. Meani: “Bravo,
    bravo”. Nell’intercettazione Collina afferma di avere provato a
    contattare telefonicamente “il capo” (Meani lo definisce “il grande
    capo”), cioè Galliani.
    Galliani non solo avrebbe parlato con Meani di Pisacreta, ma viene
    riconosciuto sia dall’addetto agli arbitri del Milan, che dal n. 1 degli
    arbitri italiani come “il capo” . Di chi? Di cosa? Ma non era Moggi? Che
    con gli arbitri nemmeno ci parlava.

    Riguardo a Collina, Puglisi, Marano.

    Galliani afferma all’ufficio indagini della FIGC: “Non ho mai incontrato
    Pierluigi Collina. Ricordo di aver parlato con Collina telefonicamente
    soltanto negli ultimi periodi. Puglisi è l’assistente storico di
    Collina, un assistente internazionale. Non mi sono mai interessato alle
    nomine di Puglisi e di Marano”.
    Non sapremo mai se la cena presso il ristorante di Meani della quale
    parlavano Meani e Collina in un’intercettazione nota ai tempi del
    processo di calciopoli della giustizia sportiva si svolse o no. Certo è
    che più volte, sia Collina, sia Meani, sia lo stesso Galliani alludono
    quanto meno a rapporti telefonici tra Galliani e Collina. Lo stesso
    Galliani conferma di aver parlato telefonicamente con Collina negli
    ultimi periodi. Perché? Senza preservativi né parafulmini a fare da
    tramite. Si tratta di rapporti vietati con arbitri, non permessi dal
    regolamento per quanto criticabili, con designatori. Si tratta di ciò
    che non è mai stato provato a carico della Triade. Considerando pure il
    fatto che né Collina né Galliani sono mai stati intercettati, ma il solo
    Meani e per il breve periodo di tre mesi. Lo faceva da presidente di
    Lega? Non c’era conflitto d’interesse? Cosa si dicevano? Agli inquirenti
    non interessava? Come già era stato per l’Inter quando il guardalinee
    Coppola si era proposto ad Auricchio e collaboratori? Si tratta di
    mancanza di curiosità , negligenza o atteggiamento protezionistico nei
    confronti del vice Presidente della squadra del Presidente del Consiglio
    nonché allora Presidente di Lega? A distanza di 54 mesi non ci siamo
    stancati di aspettare di conoscere come stanno realmente le cose e di
    chiedere che chi si è reso responsabile di qualche omissione ci spieghi
    come e perché.
    Su Puglisi e Marano esiste la seguente intercettazione tra Meani e
    Galliani, emersa di recente al processo di Napoli, nella quale i due
    preparano forse il terreno per il futuro della “scuderia Milan”.
    Meani: “E’ possibile che io possa con Lanese spingere due persone da
    mettere nelle commissioni Dilettanti e C”.
    Galliani:”Spinga”.
    Meani: “Perché se abbiamo un po’ di controllo anche nelle categorie
    inferiori e’ meglio”.
    Galliani: ” Va bene, va bene, spinga, spinga; son gente di fiducia?”.
    Meani: “Son gente (di fiducia)…guardi, uno e’ Marano, tra l’altro e’
    siciliano e quindi non destiamo nessun sospetto, e’ quello che ha fatto
    il guardalinee in Serie A per tanti anni”.
    Galliani: “Va bene”
    Meani: “Va bene Dottore (??)”.
    Galliani: “Va bene, spinga”.
    Meani: “Spingo come un pazzo…e Puglisi..Puglisi bisogna fare tutto per
    metterlo in A e B”.
    Galliani: “Ma dove? negli assistenti peró…”.
    Meani: “Negli assistenti, certo”.
    Galliani: “Va bene”
    Meani: “Va bene Dottore (??)”.
    Galliani: “Saluti”.
    Meani: ” Saluti, tante buone cose”.
    Difficile escludere la falsa testimonianza da parte di Galliani.

    Riguardo allo slittamento del campionato in seguito alla scomparsa di
    Giovanni Paolo II, Galliani dichiara all’ufficio indagini FIGC: “Mi
    ricordo che in occasione della morte del papa venni contattato dal
    presidente del CONI e dal presidente della FIGC per decidere cosa fare
    essendo lo slittamento del campionato di competenza della LNP. La
    decisione della LNP di far slittare una giornata venne concordata con
    Petrucci e Carraro”.

    Citiamo l’intercettazione Meani Ramaccioni, nella quale Ramaccioni passa
    subito al telefono lo stesso Galliani, riportata da Tuttosport il 16
    novembre 2010.
    Meani: Ciao Silvano (Ramaccioni) sono Leonardo. Allora cosa han fatto?
    Hanno fatto slittare il campionato, allora, praticamente…
    Ramaccioni: Sì, sì. Se vuoi ti passo il presidente, te lo passo. E’
    slittato.
    Galliani: Leonardo?
    Meani: Dottore?
    Galliani: Allora abbiamo slittato, giochiamo sabato alle 20.30, anzi
    alle 18 col Brescia, poi domenica andiamo Siena.
    Meani: Senza Kakà , senza l’altro.
    Galliani: Ma secondo lei io dormo?
    Meani: No
    Galliani: Lei pensa che io dormo, ma porca troia. Anche perché quel
    figlio di puttana di Moggi, le racconto: Moggi, che è un figlio di
    puttana, faccio sentire anche a Costacurta così si carica. Ha pure
    chiamato Preziosi (e gli ha detto) Adriano l’ha fatto apposta così
    recupera i sudamericani, c’hanno Shevchenko che sta meglio, hanno
    spostato di una settimana. Con l’Inter ce l’abbiamo già . Dopo pensiamo a
    quelli di Torino. L’abbiamo già sistemata perché l’accoppiata
    Moggi-Capello è?
    Meani: E’ micidiale?
    Galliani: Come Capello-Sensi, via Capello, Sensi è tornato amico.
    L’abbiamo purgato già l’anno scorso, lo purghiamo anche quest’anno. Fa
    niente (ride). Capito Leonardo. E’ pieno di uccelli paduli, se non tiri
    le corde, non capiscono.
    Meani: Anche se ho visto che nel sorteggio gli è saltato fuori Collina:
    e ciò è positivo.
    Galliani: Tranquillo, vigilare su tutto.

    Galliani non dormiva, provvedeva a far slittare il campionato e se ne
    compiaceva con Meani. Testimone Costacurta.

    Riguardo ai rapporti di Galliani con Bergamo e Pairetto, designatori
    arbitrali.

    Così Galliani all’ufficio indagini della FIGC: “Mi sentivo
    telefonicamente sia con Bergamo che con Pairetto, ma molto raramente.
    Non escludo qualche volta di essermi lamentato sugli arbitri né sugli
    assistenti. Preciso di non averli mai incontrati se non in occasioni
    ufficiali”.
    Citiamo l’intercettazione Bergamo Galliani dell’aprile 2005.
    Bergamo: “Dottore buonasera”.
    Galliani: “Eccomi buonasera”.
    Bergamo: “Volevo farla partecipe di una guerra di cui il solo
    responsabile sono io, Paolo Bergamo, perché Griselli (un assistente) è
    di Livorno, se avesse visto salvava capra e cavoli, ma siccome non è
    andata così… è uno sfogo tra me e lei…”.
    Galliani: “Questi signori hanno perso la testa mi creda, perché ci sono
    comportamenti nei confronti dell’universo, in Lega in Federazione…”.
    Bergamo: “Io glielo voglio dire perché si sappia, tra me e lei
    naturalmente…”.
    Galliani: “Non si preoccupi, tale rimane…”.
    Bergamo: “Io posso sbagliare magari una griglia, penso che un arbitro
    sia in forma e magari non è in forma, oppure l’arbitro è in forma e
    sbaglia, però a priori voler sbagliare è tutta un’altra cosa, mi
    taglierei le mani, mi creda… Ecco questo filo che ho con lei vorrei
    tenerlo fino a giugno Dottore…”.
    Galliani: “No, no, no, ma poi si vedrà … adesso vediamo la fine del
    campionato… con i giusti equilibri…”.
    Bergamo: “Mi faccia sentire un po’ il suo calore, il suo calore in
    questo momento perché…».
    Galliani: “Assolutamente…”.
    Bergamo: “Sono solo, non solo, meno che solo…”.
    Galliani: “Ma no, no ci sono io…”.
    Premuroso Galliani, soprattutto alla vigilia della sfida scudetto Milan
    Juventus. Senza contare le 50 telefonate scoperte dalla difesa di Moggi
    tra Galliani e Pairetto tra il novembre 2004 e il maggio 2005.
    Quanto alle cene a casa di Bergamo con i principali dirigenti del calcio
    italiano, tra i temi più discussi nel corso del controesame della difesa
    di Moggi al colonnello Attilio Auricchio, nell’aprile 2010, lo stesso
    Bergamo ha chiesto e ottenuto di rendere dichiarazioni spontanee: “Sono
    diventato quello che faceva le cene e poi si trasformava nel maghetto
    del sorteggio. Nel 2004/05 avevo già deciso che sarebbe stato l’ultimo
    anno e che avrei dato le dimissioni, cosa che poi ho fatto non senza
    scalpore. Fu così che decisi con mia moglie che quando fossero venute a
    giocare a Livorno Inter, Juve e Milan, avremmo potuto organizzare delle
    cene con Facchetti, Galliani e Moggi, amici che conosco da 35 anni. Così
    a gennaio telefonai a Facchetti che stette a cena da me. Lo stesso feci
    con Galliani, ma lui il giorno prima della partita mi spiegò che essendo
    candidato alla presidenza della Lega la cosa poteva essere mal
    interpretata e declinò. A fine campionato, con la Juve già campione,
    chiamai Giraudo chiedendo se fosse un problema per lui la presenza di
    Innocenzo Mazzini. La cena ci fu, con la mia casa circondata dai
    carabinieri ma i regolamenti non vietavano questo tipo di cene… I
    regolamenti non impedivano di avere rapporti con le società . C’era
    l’esigenza di tenere contatti con le società di calcio per capirne gli
    umori e per sapere dettagli che gli arbitri non dicono”.
    A parte che i carabinieri si attivavano solo quando erano presenti i
    rappresentanti della Juventus, fa pensare il guizzo di Galliani, che si
    ricorda dell’eventuale conflitto d’interesse legato al fatto di essere
    candidato alla presidenza della Lega.

    Riguardo al conflitto d’interesse.

    Galliani, quando scoppia calciopoli, abbiamo detto più volte, rivestiva
    la carica di Vice Presidente Vicario del Milan e di Presidente di Lega.
    Questo dualismo viene evidenziato già da Collina, che discutendo con
    Meani di un eventuale incontro, si chiede in quale veste incontrare
    Galliani, ritenendo alla fine comoda la soluzione del ristorante
    dell’addetto agli arbitri del Milan per i requisiti di segretezza. Ma ci
    sono dubbi più profondi, che investono non soltanto lo stesso Galliani,
    quanto più in generale lo stesso Milan.
    Auricchio, nella sua deposizione al processo di Napoli, identifica
    facilmente le testate legate alla Juventus, mentre sembra non avere
    sentore dei collegamenti tra il Milan e Mediaset. Noi che ci siamo visti
    squalificare Ibrahimovic attraverso l’utilizzo di una prova televisiva,
    qualche domanda ce la siamo posta. E ce la siamo continuata a porre per
    la verità a ogni puntata di Controcampo, ironicamente ribattezzato da
    anni Controjuve. Abbiamo visto riacutizzarsi l’attenzione recentemente,
    in occasione dell’infelice uscita di Pistocchi riguardo a Krasic.

    Sempre all’ufficio indagini della FIGC Galliani dichiara: “Non ricordo
    di essermi interessato alla nomina di D’Addato a Presidente degli
    arbitri della regione Puglia. Non escludo di aver detto comunque al
    Meani che poteva interessarsene”.
    Tra le intercettazioni conosciute al processo di Napoli, scopriamo che
    Meani, tanquillizza D’Addato: Galliani gli ha dato parere positivo per
    interpellare Tullio Lanese e vorrebbe fargli fare il presidente.
    Ancora riguardo alla raccomandazione richiesta da Paparesta, Galliani
    confessa all’ufficio indagini della FIGC: “Sì, mi sono interessato ad un
    dossier che Meani mi aveva detto essergli stato consegnato dall’arbitro
    Paparesta, non attinente al calcio ma, per quel che ricordo, ad una
    materia relativa al carburante ecologico. Ho fatto davvero da passacarte
    a favore della mia segretaria invitandola a trasmetterlo alla segreteria
    del dott. Letta. Ricordo di aver parlato con Meani e di avergli detto di
    dire a Paparesta che la documentazione era stata trasmessa. Non mi sento
    di escludere, ma non ricordo, di aver sentito, successivamente, il
    Paparesta”.
    Esercita palesemente la sua influenza e nemmeno lo nega. Paparesta era
    un arbitro in attività . Oggi è opinionista presso Mediaset.

    Riguardo alla sudditanza psicologica esercitata dalla Juventus.

    L’ultima stoccata di Galliani, anche all’ufficio indagini FIGC, è per la
    Juventus: “Pensavo che ci fosse la famosa sudditanza psicologica nei
    confronti della Juventus. D’altronde basta analizzare gli standard di
    riferimento tra quanto accade in Italia e quanto accade, alle squadre
    italiane, nelle competizioni europee. Ad esempio, il rapporto tra numero
    di falli fatti e numero di ammonizioni ed espulsioni conseguenti: ad
    esempio, Milan e Inter hanno più o meno lo stesso rapporto tra falli
    fatti, ammonizioni ed espulsioni, mentre i parametri si differenziano
    per quanto riguarda la Juventus. Negli ultimi 5 anni in Italia la
    Juventus ha vinto 4 scudetti e il Milan 1, mentre, nello stesso periodo,
    in Europa il Milan ha sempre fatto meglio della Juventus”.
    Andrebbero forse detratte dal conto le espulsioni e le ammonizioni
    inesistenti, come da copia incolla di Auricchio. Andrebbe consultata la
    classifica di wikipedia relativa ai rigori concessi in serie A nel
    periodo della Triade. Andrebbe conteggiata l’espulsione che ci costò
    l’assenza di Nedved proprio nella finale con il Milan di CL, nel 2003.
    Bisognerebbe ricordare che il Milan vinse quella competizione con tre
    pareggi, mentre la Juventus giocò contro il Real Madrid quella che fu
    definita “la partita perfetta”, la più bella forse di tutti i tempi.
    Ma se è vero che noi siamo ancora la Juve, nonostante tutto…

    “Nei momenti difficili di una partita, c’è sempre nel mio subconscio
    qualcosa a cui mi appello, a quella capacità di non arrendersi mai. E
    questo è il motivo per cui la Juventus vince anche quando non te
    l’aspetti”. Gianni Agnelli
    adr

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