Conte e l’accusa di Carobbio “Vogliono destabilizzarci ma non ci riusciranno”

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Antonio Conte | © AFP/Getty Images

La vittoria di ieri contro la Roma per 4 a 0 è stata la risposta più bella ed importante per Antonio Conte: i suoi ragazzi hanno talmente tanta fame di vittoria e di riscatto che non si lasciano scalfire da nulla. Non si lasciano “destabilizzare” come ha detto lui nel dopo partita, in maniera netta, senza giri di parole, guardando dritto alla telecamera. Un modo per ribadire che la sua Juventus è più forte di tutto, e che le difficoltà tendono a cementare ancora di più un gruppo già granitico, che si esalta di fronte ai tentativi di turbamento: “vinciamo sempre quando mi criticano, una volta per 3 a 0, oggi per 4 a 0, quindi va bene così”.

I riferimenti agli eventuali turbamenti sono, naturalmente, alle accuse dell’ex calciatore Filippo Carobbio che ha citato il tecnico salentino nell’ambito dell’inchiesta sul calcioscommesse, precisando che – ai tempi in cui sedeva sulla panchina del Siena – Conte era venuto a conoscenza delle combine di Novara-Siena del 1 Maggio 2011, perchè sarebbe stato lo stesso Carobbio a raccontare l’accordo fra le due squadre per far terminare la gara in parità per 2-2: in tal caso, il “reato” contestato a Conte sarebbe l’omessa denuncia alla quale è connesso il rischio di un anno di squalifica. Nonostante le accuse, però, Antonio Conte sembra tranquillo, cercando di rimanere concentrato sul suo presente e sul sogno scudetto: “Ho poco da dire, c’è un indagine in corso, sono sereno e fiducioso nelle istituzioni. Non sono stato chiamato da nessuno, quando mi chiamano avrò il piacere di rispondere”. 

Antonio Conte | © AFP/Getty Images

Il punto focale della questione è proprio il fatto che il mister Antonio Conte non sia mai stato ascoltato dalla procura che indaga sul calcioscommesse, pur considerando che le pesanti accuse di Carobbio risalgono al lontano 29 febbraio, quasi due mesi fa. In particolare tale “impostazione di indagine” non sarebbe coerente con la linea adottata dal procuratore Stefano Palazzi che, finora, ha fatto in modo da ascoltare anche persone non direttamente coinvolte sui fatti, citate in maniera marginale.

E’ ragionevole considerare che la Figc nei confronti della Juventus e dei suoi esponenti agisca “con i piedi di piombo” dopo i fortissimi attriti relativi al 2006, ossia allo scandalo calciopoli? Potrebbe essere, soprattutto alla luce della cospicua richiesta di risarcimento danni avanzata dal Presidente bianconero Andrea Agnelli, pari a 444 milioni di euro, anche considerando il momento topico della stagione, in cui Conte è l’artefice principale della scalata Juventina ai vertici della classifica, con il sorpasso ai danni del Milan compiuto nel sabato pre pasquale e la legittimazione del primo posto con le pesantissime vittorie contro Lazio e Roma. Quel che mister Conte vuole ribadire con assoluta fermezza è che “Non ci faremo destabilizzare. Queste situazioni aumentano la cattiveria agonistica, la voglia, la determinazione. Ci sta che dall’esterno arrivi di tutto e di più, già l’avevo detto tempo fa”.

In quell’occasione, era già successo che Antonio Conte venisse coinvolto nel filone dell’inchiesta di Bari, in cui veniva definito “contattabile” dall’ex barese Antonio Bellavista, in merito alla possibilità di un suo coinvolgimento sulle combine, ma, poi, tutto si risolse in una bolla di sapone. La Juventus si augura che sarà così anche stavolta.

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