Cambiamenti? No, grazie! Nella Federcalcio rieletto Abete

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Abete, rielette presidente della Federcalcio © Claudio Villa/Getty Images

Tanti proclami, tante idee di rinnovamento nella Federcalcio ma alla fine il risultato qual’è? Sempre le stesse facce presenti a capo della Figc. Naturalmente, se non fosse chiaro, stiamo parlando di Giancarlo Abete. Il dirigente italiano è stato rieletto a capo della Federazione Italiana con il 94,34% dei voti, trovando l’unanimità di Lega A, Associazione Italiana Arbitri e Associazione Italiana Allenatori. Un risultato clamoroso (vista la voglia, solo a parole, di cambiamenti) ma scontato, visto che è stato l’unico candidato. Durante le votazioni al Marriott Park Hotel di Roma, è stata assegnata un nuova prestigiosa “poltrona” con l’assegnazione a Simone Perrotta come Componente Atleti. Prima volta assoluta l’elezione di un giocatore ancora in attività. Un modo per avvicinare la Federazione alle problematiche dei calciatori.

Certo, pare strano sentire Lotito parlare di “continuità nell’ottica del rinnovamento” subito dopo l’elezione di Abete. Quale rinnovamento verrebbe da chiedere…

Abete, rielette presidente della Federcalcio © Claudio Villa/Getty Images
Abete, rielette presidente della Federcalcio © Claudio Villa/Getty Images

Siamo sempre alle solite, si parla tanto di visi nuovi, personaggi diversi che possano permettere di dare una svolta e invece siamo punto e a capo. Il “nuovo” presidente Abete rimarrà in carica per altri 4 anni, terminando il suo mandato nel 2017 e dovrà affrontare un quadriennio ricco di insidie. Si partirà dalla legge sugli stadi, diventata ormai indispensabile per poter dare un futuro al calcio italiano e alle squadre del nostro paese impegnate in Europa. Poi l’impegno andrà spostato sul cambiamento della giustizia sportiva, che va riscritto da capo, viste le tante pecche riscontrate nell’ultimo periodo, grazie ai processi sul calcioscommesse, soprattutto sul fronte ‘responsabilità oggettiva’.

Ed infine, ultimo problema, ma non meno importante, la situazione che si sta creando in Lega A. Con i presidenti che non trovano l’accordo per l’elezione del nuovo presidente con il rischio commissariamento alle porte.

E ci ritroviamo qui, a parlare nuovamente di vecchi problemi del calcio italiano come gli stadi e di un presidente che non è stato capace di risolvere la situazione ma è stato rieletto, anche a causa della sua unica candidatura. Il calcio italiano ha mancato l’ennesima occasione per voltar pagina, lasciar cadere i vecchi pezzi che in parte hanno rovinato il nostro movimento e ripartire con altri personaggi. Ma in Italia questo non è certamente una novità…

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