Fabio Capello è il nuovo ct della Russia

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Fabio Capello © Michael Regan/Getty Images)

Ora è ufficiale, Fabio Capello è il nuovo ct della Russia. Negli ultimi giorni disponibili per decidere a chi affidare la propria Nazionale, la Rfu è riuscita a chiudere la trattativa con l’ex ct dell’Inghilterra, il quale è sempre stato il primo della lista per il vice presidente Simonyan, seguito da Roberto Mancini, Luciano Spalletti ed altri allenatori di minor calibro. Subito dopo l’eliminazione a sorpresa della Russia dagli Europei 2012 di Polonia e Ucraina, il ct Dick Advocaat è stato infatti tagliato fuori dalla guida della Nazionale, ed ha deciso di approdare al Psv Eindhoven.

I primi contatti con Fabio Capello sono arrivati in quei giorni proprio tramite il figlio dell’ex allenatore della Roma, il quale si era recato a Mosca per cercare di capire quale tipo di trattativa volevano mettere in atto i russi per suo padre. A tornare nella capitale è stato poi proprio il tecnico che ha incontrato i vertici della Rfu per delineare le ultime parti del contratto che andrà a firmare nei prossimi giorni.

Fabio Capello © Michael Regan/Getty Images)

Per Capello la Russia ha stipulato un biennale di 12 milioni di euro che vedrà il mister impegnato nella preparazione verso la qualificazione ai Mondiali del 2014 che si svolgeranno in Brasile: il vice-presidente Nikita Simonyan ha infatti chiarito che l’obiettivo principale è quello di esserci in Sudamerica tra due anni e di arrivarci come sorpresa del momento dopo il flop degli Europei. Un progetto da portare a termine dunque per il nuovo ct Fabio Capello che non vorrà di certo ripetere il disastroso insuccesso del collega Advocaat.

Il nuovo ct ha inoltre già scelto lo staff per la nuova esperienza: ad aiutare il tecnico ci saranno Igor Shalimov, giocatore ricordato per aver indossato le maglie dell’Inter, del Napoli e del Bologna, e Dmitri Alenichev, anche lui giocatore approdato in Italia per vestire la maglia del club giallorosso della Roma e del Perugia, scelti anche per evitare i primi problemi di lingua tra gli atleti e il mister.

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