Boxe, Joe Frazier è morto, addio “Smokin Joe”

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Joe Frazier ©Brad Barket/Getty Images

Uno dei pugili più grandi della storia della nobile arte ci ha lasciati per sempre, Joe Frazier è morto all’età di 67 anni per un cancro al fegato uno dei pochi avversari che è riuscito a metterlo ko, purtroppo per sempre. Indimenticabile pugile degli anni 60’ e 70’ quando ancora la boxe conservava saldi i suoi principi di sport duro e nobile prima di lasciarsi travolgere dallo show business americano, vera causa del suo declino odierno.

Joe Frazier ©Brad Barket/Getty Images
Il suo soprannome, “Smokin Joe” nacque dal suo tecnico che prima di ogni incontro invitava Frazier a far “fumare” i guantoni contro il suo avversario. Uno degli ultimi pugili c.d. Normali non dotato di un grande fisico ma che faceva comunque della potenza dei colpi, la sua arma più devastante. A piangere il grande Joe è proprio uno, se non il suo rivale più ostico, quel Muhammad Ali con cui Frazier scrisse pagine epiche della storia della boxe. Fu proprio Frazier il primo a battere Ali ai punti nel 1971 al Madison Squadre Garden di New York, per decisione unanime dopo 15 round leggendari, in quello che allora fu definito il “match del secolo”. Ali si prese la rivincita tre anni dopo, sempre ai punti ma dopo 12 round, prima di aggiudicarsi anche la “bella” a Manila nelle Filippine al termine del 14° round, in un altro match mondiale ormai entrato nella storia della boxe. Da professionista “Smokin Joe” ha sostenuto 37 incontri, vincendone 32 (27 prima del limite), perdendone 4 e pareggiandone uno. Per tre anni (1967, 1970 e 1971) è stato proclamato “pugile dell’anno” dalla rivista americana Ring Magazine. Lascia 11 figli, tre dei quali, due maschi e una femmina, hanno cercato di ripercorrere le sue orme sul ring con risultati, ovviamente, nemmeno paragonabili all’illustre padre.

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