Mazzarri al Chiambretti Night “Marotta sa cosa voglio”

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Dopo esser stato eletto da Prandelli come il “Maradona del Napoli” Walter Mazzarri riceve una nuova incoronazione mediatica con la chiamata di Piero Chiambretti per la puntata di questa sera del Chiambretti Night, palcoscenico dove si alternano i numeri uno dello sport.

Il contottiero del Napoli da alcuni spunti importanti toccando diversi argomenti spinosi quali il suo futuro in panchina, il rapporto con i colleghi da Mourinho ad Allegri, per chiudere con Cassano. Di seguito riportiamo parti dell’intervista tratti da Sportmediaset.it

“Io alla Juve? Con l’attuale dg bianconero Marotta ci sono state discussioni ai tempi della Sampdoria perché non era abituato ad allenatori che giocano con difesa a tre. Ora però sa benissimo cosa vuole Mazzarri se dovessimo ritrovarci insieme, ma questo non vuol dire che andrò alla Juve”

Mazzarri l’antipatico ?
“C’è poca abitudine a sentire uno che dice quello che pensa. Ci sono molte persone non troppo lineari, c’è ipocrisia, ma va bene così, in fondo quelli troppo simpatici non li teme nessuno. Non sono capace di fare il finto umile. Io sono simpatico con chi è simpatico. Quello che faccio viene valutato diversamente. Io per esempio sono stato espulso solo una volta, a differenza di altri miei colleghi che vengono espulsi almeno due volte in un campionato. Eppure dicono che aizzo il pubblico quando mi lamento per un rigore che secondo me c’era”.

Lo scudetto? “Faccio spesso gli scongiuri. Stiamo andando oltre ogni prospettiva, ci sono ancora 21 punti in palio e può succedere di tutto, cercheremo di andare più in alto possibile. Faremo corsa su di noi e alla fine tireremo le somme. Quando ci sono annate così imprevedibili vuol dire che tutte le componenti hanno funzionato al meglio, non solo l’allenatore. Quando le cose vanno bene tutti si danno meriti. Ma quando le cose vanno male un allenatore può solo contare sul suo staff”.

Il suo diverbio con Mourinho
: “La frase che un asino non diventerà mai un cavallo di razza? Non la disse Mourinho ma un suo galoppino. Quando c’è stato da discutere della prestazione dell’Inter a Napoli, lui non volle riconoscere che il Napoli giocò meglio dell’Inter. Lui disse che non ho mai vinto la coppa Toscana? Bisogna vedere il valore delle squadre che abbiamo allenato e fare il calcolo degli investimenti fatti dalle società”.
Anche con Allegri non ci sono stati problemi particolari: “Mi sono fatto la fama che ho problemi con colleghi, ma molte volte non si vede che le battute vengono da altri e io rispondo. Se foste stati attenti prima della partita col Milan io ho risposto a battute di altro. Ognuno di noi ha fatto percorsi diversi, come uomo non lo conosco, come allenatore conosco i suoi trascorsi”.

Su Buffon: “Nessuno può discuterlo poi se ha dei problemi fisici è un altro discorso, ma resta il primo portiere al mondo”. Su Quagliarella: “Dispiace si sia fatto male. Se lo riprenderei? Nessuno l’ha cacciato”. Infine, una battuta sul suo rapporto con i calciatori di grande personalità: “Non ho mai avuto problemi con i giocatori cosiddetti difficili anzi ho creato un bel rapporto per esempio con Lucarelli. Di Cassano ho un buon ricordo, due anni senza che sia successo nulla”.

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