Scandalo Telecom, così l’Inter spiò la Juventus e Moggi

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Luciano Moggi
L'ex Direttore Generale della Juventus Luciano Moggi ©GIULIO NAPOLITANO/AFP/Getty Images

Nuovo episodio ieri nell’aula bunker del carcere milanese di San Vittore dello scandalo Telecom e delle intercettazioni con cui Giuliano Tavaroli ed Emanuele Cipriani avrebbero “spiato” la Juventus e Luciano Moggi per conto dell’Inter.

Un controinterrogatorio a dir poco scoppiettante quello andato in scena nell’aula bunker del carcere milanese, Emanuele Cipriani è stato a lungo messo alle strette dell’avvocato Paolo Gallinelli, legale dell’arbitro De Santis, anche quest’ultimo coinvolto nella vicenda.

Ecco cosa ha risposto Cipriani alla domanda dell’ avvocato Gallinelli su come venissero trattati i dossier di livello 1 da Tavaroli: «I dossier di livello 1 venivano informatizzati da Tavaroli e il dossier “Operazione Ladroni” era un dossier di livello 1». Insomma, sul computer di Tavaroli c’erano tutte le indagini su De Santis, sui dirigenti della Juventus, su Foti e anche sul traffico di alcuni numeri telefonici della Figc(probabilmente quelli dei due designatori arbitrali).

Luciano Moggi
L’ex Direttore Generale della Juventus Luciano Moggi ©GIULIO NAPOLITANO/AFP/Getty Images

Ma che fine ha fatto il pc di Tavaroli con il suo contenuto tanto prezioso? Il portatile venne spedito allora, alla caserma dei carabinieri di via Inselci a Roma, la famosa seconda sezione dove l’allora maggiore Auricchio conduceva le indagini su Calciopoli. Una circostanza questa molto grave considerato che ci potrebbe essere il fondato sospetto che il contenuto di quel pc, illegalmente raccolto in quanto frutto di un vero e proprio spionaggio industriale, possa essere stato usato nelle indagini di Calciopoli che portarono in seguito alla condanna di Luciano Moggi e della Juventus per responsabilità diretta per la violazione dell’art.1 del codice sportivo.

Infatti, sempre nell’udienza di ieri, Cipriani ha rivelato che l’Inter è stata «assidua cliente della Polis d’Istinto dal 2000 al 2006, quando si interruppe il rapporto dopo lo scoppio dello scandalo Telecom». E ha specificato che le indagini sulla Gea, da cui era partita l’inchiesta illegale, aveva «come obiettivi i signori Moggi».

Si arricchisce sempre più di elementi inquietanti questa triste vicenda che molti tifosi juventini e crediamo anche tanti tifosi interisti, vorrebbero veder conclusa in un modo tale che per una volta la giustizia e la verità possano essere le principali protagoniste.

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