Scontri Genoa Samp, arrestato un tifoso del Grifone

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Tifoseria Genoa | © Marco Luzzani / Getty Images

Si è presentato alla Questura di Genova insieme ai suoi avvocati il giovane tifoso rossoblu 19enne che ora dovrà rispondere delle pesanti accuse di tentato omicidio e di lesioni gravissime ai danni di tre tifosi della Sampdoria appartenenti al club “Irish Clan“. L’aggressione è avvenuta Sabato notte nei pressi del locale in via Geirato dove si trova il club di tifosi doriani che stavano festeggiando il ritorno in serie A dei blucerchiati.  Un super testimone ha raccontato nei minimi particolari le fasi dell’aggressione che è sfociata poi in una vera e propria rissa. Alle origini della rissa ci sarebbe una frase “insulsa” detta con provocazione “Cosa avete da festeggiare?“.  Da lì il via alla follia del gruppo di tifosi che, armati di coltelli e con bottiglie di vetro rotte hanno dato vita ad una guerriglia. Alla fine sono rimasti a terra in cinque, tutti doriani: tre feriti gravi di cui due riportano ferite al polmone e al fegato e l’altro all’addome, altri due con lievi lesioni.

Tifoseria Genoa | © Marco Luzzani / Getty Images

Il giovane tifoso genoano fermato con l’accusa di tentato omicidio è stato interrogato per tre ore e quindi rilasciato per un cavillo burocratico, ma la sua posizione potrebbe aggravarsi. Infatti in Questura il ragazzo avrebbe confessato di appartenere alla frangia degli “Ideale Ultras“, gruppo di sostenitori rossoblu che ieri aveva diffuso una nota per dissociarsi dall’episodio di sabato scorso, definendolo “un gesto folle“.

Nel corso dell’interrogatorio il tifoso avrebbe più volte raccontato la stessa versione, ovvero quella di essere ubriaco la sera dell’aggressione e di essere stato raggiunto da un raptus di follia. Inoltre, il ragazzo avrebbe dichiarato di non essersi accorto se durante la rissa altri tifosi del Genoa si siano uniti a lui anzi, a tal proposito, uno dei suoi avvocati si è limitato di dire che “il suo assistito ha ammesso le sue responsabilità”. Il racconto non ha del tutto convinto gli inquirenti secondo i quali, invece,  il giovane non può aver portato a termine l’aggressione di Sabato da solo, per tale motivo sperano che il ragazzo possa dare loro indicazioni utili a rintracciare i suoi complici.

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