Strage in Egitto, 74 morti per scontri tra tifosi

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Scontri Egitto | © STR/AFP/Getty Images

Una brutta pagina di cronaca nera è stata scritta ieri in Egitto, la follia e l’assurdità della mente umana hanno trovato terreno fertile a Port Said dove al termine della partita Al Masry – Al Ahly, valida per la 15esima giornata del campionato egiziano, si sono verificati degli scontri tra le tifoserie opposte, in campo e sugli spalti, provocando la morte di 74 persone e il ferimento di un migliaio.

La situazione è degenerata al fischio finale del direttore di gara, i tifosi di casa festeggiano la vittoria per 3-1 appena conquistata sulla squadra del Cairo campione uscente e si cimentano in un’invasione di campo, ad alcuni di loro dà di volta il cervello e cominciano ad inseguire inspiegabilmente i giocatori ospiti avvicinandosi al settore riservato ai supporters rivali con i quali non scorre buon sangue innescando così una reazione a catena. Il tutto sotto lo sguardo delle forze dell’ordine, in numero non sufficiente, che sono stati fatti oggetti di lanci di pietre e di bottiglie dagli spalti.

Si assiste a vere e proprie scene di guerriglia, il campo di gioco si trasforma in un campo di battaglia, i giocatori e i tifosi dell’Al Ahly cercano riparo negli spogliatoi ma la furia omicida dei tifosi di casa non conosce ostacoli, e proprio lì si consuma la tragedia. Il bilancio, come riporta il Ministero della Salute egiziano, al momento è di 74 morti (tra tifosi ospiti e forze dell’ordine) e oltre mille feriti tra cui una ventina gravi. I numeri delle vittime accertate e feriti è destinato però salire con il passare delle ore. Tra i decessi, le cui cause sono da ricondurre tutte per colpi alla testa o per soffocamento, non risulta nessun giocatore della squadra ospite tratti poi in salvo da elicotteri militari giunti allo stadio per ripristinare l’ordine e catturare i folli (al momento sono 47 le persone arrestate). “Lo spogliatoio era diventato un obitorio” la testimonianza agghiacciante di alcuni calciatori dell’Al Ahly.

Scontri Egitto | © STR/AFP/Getty Images

In seguito al dramma di Port Said la federazione calcistica egiziana ha sospeso a tempo indeterminato il campionato, inoltre le autorità egiziane hanno proclamato tre giorni di lutto nazionale.

Ora tutti si domandano del perchè di questa assurdità, possibile che la follia sia stata innescata da motivazioni calcistiche? Diversi media insinuano che la strage sia stata pianificata per motivi politici da parte dei sostenitori del vecchio regime di Mubarak per minare il nuovo governo dei Fratelli Musulmani con l’intento di gettare deliberatamente nel caos il Paese e ostacolare il processo pacifico di transizione dei poteri passato nelle mani del movimento politico con elezioni democratiche in seguito alla Primavera egiziana che ha sancito la fine del regime di Mubarak in Egitto.

IL VIDEO DEGLI SCONTRI

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