Inter, Moratti rivede i fantasmi ma Gasp e tifosi lo mettono sotto accusa

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Massimo Moratti | ©Valerio Pennicino/Getty Images

La classifica parla chiaro, l’Inter nonostante il cambio di panchina annaspa in fondo alla classifica acutizzando i segnali della fine di un ciclo. Il capitombolo di Catania ha fatto ancora più male di quello contro il Napoli giustificato, erroneamente, con le nefandezze di Rocchi. Massimo Moratti dopo aver fatto stemperare la delusione questa mattina attraverso le pagine della Gazzetta dello Sport ha cercato di spiegare il suo punto di vista ma chi pensava a un segnale di consapevolezza e l’annuncio di un nuovo ritorno sul mercato a dicembre è rimasto deluso.

Massimo Moratti | ©Valerio Pennicino/Getty Images
Il patron nerazzurro infatti si scaglia, come nel periodo precalciopoli, contro gli arbitri accusati a suo dire di aver condizionato il cammino in campionato della sua squadra “Se devo pensare solo male mi viene in mente che abbiamo avuto contro quattro rigori e tre erano inventati. Due su tre tra l’altro sono stati decisivi. Speriamo che si abbia la coscienza di capire che finora è stato fatto qualcosa che non stento a definire esagerato”. I rigori contro Bologna, Napoli e Catania sotto accusa episodi che secondo Moratti hanno condizionato l’atteggiamento dei suoi facendo affiorare una insolita paura di perdere. Ma se in passato i tifosi sono sempre stati dalla parte del presidente adesso sui forum e social network i tifosi nerazzurri prendono consapevolezza degli errori di programmazione societaria mettendo all’indice proprio le scelte di Moratti. Sotto accusa l’organico troppo vecchio, (a Catania in campo solo due under 30), e gli innesti di questa stagione rivelatasi ancora una volta seconde scelte. La doppia sconfitta poi ha rivalutato la gestione Gasperini e proprio l’ex tecnico le usa per toglersi qualche sassolino dalle scarpe accusando la società di non aver avuto voglia di innovarsi. La classifica è obiettivamente corta e i nerazzurri hanno la possibilità di rientrare ma anche il tempo è poco e il ritmo forsennato non aiuta Ranieri.

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