L’ultima volta allo Juventus Stadium di fronte ai suoi tifosi indossando la maglia bianconera, la maglia che per 19 anni ha onorato amandola più di ogni aspettativa. Di dimostrazioni d’affetto Alessandro Del Piero ne ha regalati tantissimi dalla decisione, per un neo campione del mondo, di scendere nella serie cadetta del calcio italiano, a quella di firmare un contratto in bianco pur di rimanere legato ancora un anno ai suoi colori. Celebrare il campione che Del Piero rappresenta non solo per la società bianconera ma per il calcio italiano, è cosa che abbiamo più volte fatto e i complimenti per lui non si sprecano mai. Ieri, nel giorno dell’addio alla sua “Signora“, lo stesso giorno dell’addio di Pippo Inzaghi, un velo di tristezza misto a orgoglio ha pervaso tutti gli amanti del gioco calcio. Si perchè Del Piero è patrimonio nazionale e al 57′ di gioco tra Juventus e Atalanta l’ha dimostrato non solo nelle lacrime dei tifosi bianconeri allo Juventus Stadium e di tutti coloro che da casa, indipendentemente dai colori delle proprie squadre, seguivano le immagini di un tributo unico nel suo genere, ma anche nella voce rotta dalla commozione di chi si trovava a commentare quel momento storico.
Alessandro Del Piero di smettere non ne vuole sapere, la Juventus di rinnovare neanche e allora sembra addirittura l’unica logica possibile quella dell’addio in grande stile, come merita un personaggio del suo calibro: Del Piero è entrato nella storia bianconera da vincente ed è uscito da Campione d’Italia regalando l’ultima rete nel suo nuovo Stadio. Ha scritto una favola nella storia bianconera ma questa volta a chiudere la favola non sarà la parole fine, perchè il binomio Juventus Del Piero è destinato a restare per sempre come scolpito in una roccia. Diciannove anni fa Boniperti ed Agnelli gli offrirono una tela bianca e lui su quella tela ha dipinto il suo quadro più bello.
Alessandro Del Piero: 1993 l’arrivo alla Juventus, il debutto e l’exploit con Marcello Lippi
La prima incisione è datata 1992 quando Alex debutta nel calcio professionistico grazie a Mauro Sandreani che decide di farlo debuttare in serie B all’età di 16 anni. Le sue prestazioni e il talento furono evidenti a tutti tanto che i maggiori club rivolsero subito il loro interesse verso quel giovane dal fisico minuto ma dalla classe innata. Il Milan lo rifiutò ma per Ale presto si sarebbe avverato un sogno, quello di vestire la maglia del club bianconero.
Nell’estate del 1993 fu Giampiero Boniperti il primo a credere in lui, voluto fortemente anche da Giovanni Trapattoni, allora allenatore, che lo fece debuttare il 12 Settembre 1993 subentrando a Fabrizio Ravanelli. Per accendere gli animi dei tifosi per la prima rete con la maglia della Juve bisognerà attendere una settimana più tardi, quando siglò il 4-0 definitivo nella sfida contro la Reggiana. Il 20 Marzo invece mise a segno una tripletta nel 4-0 con cui la Juventus batté il Parma.
Nel ’94 la svolta: cambiano i vertici della società con l’arrivo di Bettega, Giraudo e Moggi e Trapattoni lascia il posto a Marcello Lippi. Alessandro Del Piero viene inserito stabilmente in prima squadra come quarto attaccante dopo Baggio, Ravanelli e Gianluca Vialli. Proprio l’infortunio del codino più famoso del campionato italiano offre un’ottima chance al giocatore che in quella stagione segna 29 presenze e 8 gol in campionato. Sarà il primo trofeo per Alex, la conquista dello scudetto e la Coppa Italia contro il Parma. Nella stagione ’95-’96 Roberto Baggio abbandona la Juventus che a sua volta decide di puntare tutto su quel giovane che ancora aveva tutto da dimostrare. Alex non perde tempo ad entrare nel cuore dei tifosi e a conquistare la stima del tecnico e il 13 settembre, giorno del suo debutto in Champions League, sigla la sua prima rete nella competizione al Borussia Dortmund con un tiro a girare sul secondo palo. Quello diventerà il suo marchio di fabbrica “Il tiro alla Del Piero“. In quella stagione la Juve conquista anche la Champions League il 22 maggio 1996 a Roma. Il 26 novembre 1996 un suo gol contro il River Plate regala la Coppa Intercontinentale alla società bianconera. L’anno dopo la Juve non riesce a confermarsi nuovamente campione d’Europa perdendo la finale con il Borussia Dortmund ma sale sul gradino più alto d’Italia e Alex Del Piero sarà il capocannoniere in rosa. In quegli anni arriva anche il debutto con la maglia azzurra.
Nel 1998 diventa campione d’Italia per la terza volta in quattro anni, ma ancora una volta la Juventus viene sconfitta in finale di Champions stavolta dal Real Madrid. Quell’anno Alex Del Piero segna 29 gol in tutto siglando il suo record personale.
8 Novembre 1998, l’infortunio e il ritorno alla vittoria
L’8 novembre 1998, sul finire della gara Udinese-Juventus, Pinturicchio, come ribattezzato da Gianni Agnelli, si infortunò gravemente al ginocchio sinistro riportando la lesione del legamento crociato anteriore e posteriore che lo costrinse a rimanere fermo per 9 mesi. Al suo rientro in campo è Carlo Ancelotti il nuovo allenatore il quale continua a puntare sul suo grande talento anche se le condizioni fisiche post infortunio influiranno negativamente sulla sua annata: saranno 9 i centri in campionato, di cui 8 però su rigore. Il 2000 fu un anno ancora negativo per “Godot“, come aveva preferito rinominarlo l’Avvocato in attesa del suo ritorno ai massimi livelli, il Capitano trova la svolta per tornare il gioiello di un tempo solo dopo il gol contro il Bari, rete liberatoria di dolore dovuta alla perdita del padre avvenuta 5 giorni prima.
Nel 2001-2002 torna Marcello Lippi in panchina e con lui le vittorie. La Juventus infatti si laurea Campione d’Italia strappando il titolo all’odiata Inter proprio all’ultima giornata: è il 5 Maggio 2002 quello sarà il primo scudetto da Capitano per Alex che in quell’annata, in coppia con Trezeguet, registrerà 40 reti (in due). L’anno successivo, il 2003, sono ancora i bianconeri a conquistare il tricolore, sarà l’ultimo dell’era Lippi che lascerà la guida della panchina a Fabio Capello.
Dal 2004 al 2006, l’era Capello. Dal Tetto del Mondo all’inferno della Serie B
Il passaggio di testimone tra Lippi e Capello non porta grossi cambiamenti e la Juventus continua a dominare in Italia trascinata dai gol del capitano e dai suoi assist per i compagni di squadra. In due anni saranno due gli scudetti conquistati ma quei due scudetti saranno destinati a dividere gli animi ancora oggi. Alessandro batte un importante record, quello dei gol segnati in bianconero e per lui, infrangere quel record che fu del suo presidente Boniperti, voleva dire entrare nella storia. Il il 14 maggio 2006 arriva la vittoria del 28° scudetto, una vittoria che lo stesso campione definirà “la più strana, contraddittoria, sofferta e rabbiosa della mia carriera“. Per una sentenza legata al caso Calciopoli alla Juventus verranno revocati i due scudetti dell’era Capello con conseguente retrocessione in serie B. Una scelta quella di Del Piero di seguire la squadra anche nell’abisso della serie cadetta come solo un vero capitano può fare per amore dei colori che indossa.
Dopo le pene per la retrocessione per Del Piero c’è spazio per un’altra grande soddisfazione, quella di salire sul Tetto del Mondo a Berlino, il 9 Luglio 2006. Una finale conquistata anche grazie alla sua rete in semifinale e, una Coppa alzata anche grazie alla trasformazione del suo calcio di rigore.
Il ritorno in Serie A, la standing ovation del Bernabeu, l’ottavo scudetto e il saluto alla Juventus
Il ritorno dalla Serie B lo consacra nuovamente capocannoniere della stagione con 21 gol all’attivo. in quell’anno la Juventus riconquista l’accesso alla Champions League. Il 5 Novembre 2008 al Bernabéu Alex realizza le due reti della vittoria dei bianconeri sul Real, diventando il primo giocatore di una squadra italiana a segnare una doppietta nello stadio spagnolo. Quella giornata rimarrà memorabile per il tributo che il pubblico spagnolo gli regalò: una standing ovation al momento dell’uscita dal campo.
Gli anni a seguire non furono memorabili dal punto di vista dei risultati infatti i bianconeri chiuderanno con un’imbarazzante settima posizione entrambi i campionati dell’era Ferrara/Zaccheroni e Del Neri.
Nel 2011 Andrea Agnelli, accantonati i fallimenti delle precedenti stagioni, ingaggia Antonio Conte per la svolta, per tornare a vincere nel nuovo Stadio che sarà inaugurato a Settembre proprio dalla coppia Boniperti-Del Piero. Per Alex inizia il count down per il rinnovo del contratto che tarda ad arrivare. Il popolo bianconero non vuole perdere l’ultima bandiera, il capitano di mille battaglie, il simbolo della Juventus vincente e Alex, che di abbandonare la sua squadra non ne ha mai avuto desiderio, lancia l’ennesimo gesto d’amore verso il club: firma un contratto d’amore in bianco che lo legherà ancora per un altro anno, l’ultimo, ai colori bianconeri. Passerà una stagione relegato in panchina ma il suo contributo alla fine si rivelerà fondamentale per la conquista del tricolore, soprattutto con la rete del vantaggio contro la Lazio in un momento delicatissimo per il Campionato. Il resto della storia è cosa recente, Alessandro Del Piero si laurea, per l’ultima volta in bianconero e l’ottava della sua carriera, Campione d’Italia. Ad oggi l’idolo bianconero vanta 704 presenze con la maglia della Juventus, 290 gol totali, 188 in serie A e 19 anni di totale e incondizionato amore verso il suo Club. I trofei conquistati in questa lunga avventura potrebbero crescere con la vittoria domenica 20 Maggio della Coppa Italia e quella si, che sarà l’ultima partita bianconera per Alex… Potremmo continuare a scrivere e raccontare ancora di questo uomo diventato leggenda ma cos’altro aggiungere Di più, Niente se non un infinito Grazie per averci permesso di raccontare oggi la tua Storia.
Video Alessandro Del Piero tributo Juventus Atalanta
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finito con la santificazione di un milionario? ma che palle.
si dai parliamo un po’ dei successi di maurizio il predicatore del web…. molto più interessante. ma vai a casa va’
Maurizio….il solito *********…sei fuori luogo e fuori tempo sparati
alessandro l’unico vero capitano !!! sei e resterai x sempre un grande ….<3<3<3<3
rimarrai sempre nel mio cuore ,l’unico capitano e unico campione in campo e fuori Alessandro non si tocca