Roma – Unicredit, il braccio di ferro continua. Si rischia l’Arbitrato

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Era previsto per ieri il tanto atteso annuncio che avrebbe visto l’uscita di scena dei Sensi alla guida societaria della Roma e invece si è assistito all’ennesimo rinvio della trattativa con Unicredit a giovedì. L’incontro tra il presidente Rosella Sensi e i banchieri tenutosi presso lo studio del professor Cesare Ruperto, presidente del Collegio Arbitrale, è stato interrotto intorno alle 14 per poi riprendere alle 18:30. Al termine l’annuncio della sospensione e non del rinvio perchè se così fosse stato si sarebbe dovuti andare di fronte l’Arbitrato che avrebbe comportato maggiori rischi per il club capitolino.
All’uscita del summit, una Sensi provata non ha rilasciato dichiarazioni in merito mentre Ruperto ha rassicurato che non si tratta di un rinvio bensì di una sospensione e che si potrebbe chiudere tutto giovedì:

  • Ci aggiorniamo a giovedì perché fino a quel momento abbiamo altri impegni. Pensavamo di finire, invece non è stato così. Non ci sono dissensi, si sta solo puntualizzando tutto. Credevamo di chiudere in mezz’ora, e invece non è stato così. Ho fiducia che giovedì si possa concludere tutto. L’Arbitrato? Speriamo di no….Finché io non firmo non escludo nulla, ma c’è comunque una piena collaborazione tra le parti“.

La cessione del pacchetto societario della AS Roma è inevitabile: il debito che possiede la Italpetroli, la holding dei Sensi che controlla la societa giallorossa, con Unicredit ammonta a circa 325 milioni di euro; la stessa banca ha tutto l’interesse di portare avanti la trattativa perchè la Roma è una delle poche società sane della holding e che ha reale interesse di mercato, la Sensi, viste le difficoltà economiche ha intenzione di cedere per il bene del club. E allora perchè non si chiude? Unicredit non ha nessuna intenzione di gestire il club e vorrebbe dare mandato alla stessa Rosella Sensi di traghettare la Roma fino a quando non si venda al nuovo compratore, il problema è legato al desiderio di Rosella di avere determinate garanzie che la banca è sembrata restia a concedere. La presidentessa vuole che non si smantelli la squadra cosa che consentirebbe a Unicredit di rientrare dal debito attraverso la cessione dei pezzi pregiati della rosa, che la sua presidenza da “traghettatrice” sia effettiva e non di facciata che le darebbe ancora poteri decisionali importanti e la nomina di un advisor internazionale che dia garanzie e conduca la cessione della società verso altri proprietari senza intoppi peraltro già trovato da Unicredit, la Rothschild Bank.

Intanto sempre ieri la Consob ha preteso dalla società giallorossa un comunicato ufficiale per evitare sbalzi del titolo Roma in Borsa; a Piazza Affari infatti si è assistito ad un rialzo delle quote con un’impennata di 7 punti percentuali in più. In mattinata è arrivato il comunicato:

  • Con riferimento al procedimento arbitrale promosso da Compagnia Italpetroli S.p.A. nei confronti di Unicredit, Compagnia Italpetroli, su espressa richiesta della CONSOB, comunica che l’udienza tenutasi in data 5 luglio 2010 è stata sospesa per l’ora tarda ed aggiornata alle ore 18.00 dell’8 luglio 2010 al fine della prosecuzione del tentativo di conciliazione“.

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