Criscito a Chiambrettopoli: “Bonucci all’Europeo, io a casa”

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Piero Chiambretti

Piero Chiambretti ama i programmi non convenzionali, fuori dal coro, poco inclini al perbenismo: ecco perchè la prima puntata del suo programma radiofonico su Radio 2 dedicato agli Europei di Polonia ed Ucraina, dal titolo emblematico “Chiambrettopoli” (in onda fino al 2 Luglio), ha avuto come ospite “il grande escluso” dalla competizione calcistica continentale, ossia Domenico Criscito.

Il suo nome in questi giorni è stato uno dei più pronunciati, in bilico fra la cronaca sportiva e la cronaca giudiziaria, a partire dall’ormai tristemente celebre blitz della Polizia nel ritiro della Nazionale a Coverciano, con annesso avviso di garanzia e perquisizione della sua camera alle 5 del mattino. Un risveglio brusco e traumatico per il difensore campano che, da allora, ha vissuto giorni realmente difficili: i sospetti su di lui, sul suo coinvolgimento nelle combine, sulla sua partecipazione ad una riunione in un ristorante di Genova insieme agli ultras rossoblu, e poi l’esclusione dai ventitrè convocati di Cesare Prandelli, dopo un breve colloquio con il cittì ed il vicepresidente federale Demetrio Albertini. L’intervista radiofonica di Criscito si apre, così, sulle note di “la Lontananza”, a voler sottolineare proprio la distanza fra il difensore dello Zenith San Pietroburgo ed il ritiro di Cracovia, dove si trovano attualmente gli Azzurri: Mimmo Criscito conferma di avvertire proprio tale “distanza”, oltre che “La nostalgia da questa competizione a cui tenevo moltissimo”.

Piero Chiambretti

La nostalgia però non è l’unico sentimento che pervade l’animo di Criscito in questi giorni delicati: c’è posto anche per una punta di risentimento nei confronti dei vertici della Federcalcio, Albertini e Abete, che non hanno fatto scudo per proteggerlo dalla vicenda che lo stava coinvolgendo, al contrario di quanto hanno fatto per Leonardo Bonucci, difensore della Juventus, regolarmente convocato dal cittì nonostante gli siano stati ascritti gli stessi reati di Criscito, anche se nel suo caso non gli è stato consegnato l’avviso di garanzia. Piero Chiambretti provoca Criscito chiedendogli (con un gioco di parole rispetto al cognome del presidente Figc, ndr) “se a Natale farà l’Abete”, sottolineando, poi, senza peli sulla lingua la netta differenza di trattamento tra lui e Bonucci: “tu sei a Forte dei Marmi in vacanza mentre lui è all’Europeo”. Dopo la “provocazione” la risposta di Criscito non tarda ad arrivare, anche se con toni sempre moderati, all’insegna della diplomazia: “Avviso di garanzia non vuol dire essere colpevoli, sia io che Bonucci meritavamo la nazionale”. 

Sulla questione-Nazionale, poi, è d’obbligo affrontare l’argomento-Prandelli, per approfondire quale sia stato il reale comportamento del cittì nei confronti di Criscito e, soprattutto, per comprendere meglio cosa si siano detti nel colloquio che ha poi preceduto la sua esclusione dai convocati per Euro 2012. In tal senso, Criscito adopera parole di gratitudine nei confronti del mister: “mi aveva promesso che se la mia situazione fosse migliorata, mi avrebbe portato all’Europeo, ma in 8 giorni la situazione non poteva cambiare, sono stato condannato per una foto, ma io ero lì per spiegare una partita giocata male”.

Una promessa che era stata “resa nota” in occasione dell’infortunio di Barzagli che aveva imposto la necessità di individuare un sostituto (anche se in queste ore si è deciso di non sostituirlo, ndr): il nome di Criscito, però, non venne preso in considerazione, preferendo l’opzione Astori, probabilmente a causa della contrarietà dello stesso Albertini. La risposta di Mimmo Criscito, in tal caso, appare molto più decisa:  “sono felice che il mister creda in me, nella persona che sono. Per il resto, se è vero, mi dispiace”. 

1 COMMENTO

  1. Dite a Chiambretti di riferire a quell’imbecille, qualunquista, populista, calciatore ospite telefonico della prima puntata, che per fortuna in Italia ci sono tante persone come me alle quali non importa un fico secco della nazionale e di loro imbecilli, spesso nemmeno buoni a rincorrere un pallone. Tifo anche per la Papuasia se necessario, basta che non vinca lItalia…IN MINIERA!!! Pensiamo a cose più serie, o ci riduciamo come gli antichi romani. W GLI ANIMALI!!! Linda

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