La Lazio domina, la Juve colpisce con Pepe

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Con una fiammata di Pepe a due minuti dal termine la Juventus, al sesto risultato utile consecutivo (4 vittorie e 2 pareggi), espugna l’Olimpico di Roma vincendo un importantissimo scontro diretto contro un’ottima Lazio per la corsa al quarto posto portandosi a -4 proprio dai biancocelesti e dalla zona Champions League che solo fino a qualche giornata fa per i bianconeri sembrava un obiettivo irraggiungibile. Una gara dominata in lungo e in largo dalla squadra di Reja che però ha pagato a caro prezzo l’espulsione di Ledesma a 10 minuti dal fischio finale che ha dato coraggio alla Vecchia Signora permettendole di portare a casa l’intera posta in palio proprio quando aveva dato l’impressione di aver mollato.

Parte subito forte la Lazio con la giusta dose di aggressività e ben equilibrata tra i reparti completamente l’opposto della Juventus che appare sfilacciata in mezzo al campo e con un Aquilani stordito, da cosa non si capisce bene, che sembra passeggi in mezzo al campo e che sbaglia una miriade di passaggi.
Hernanes e Zarate mettono a dura prova la difesa bianconera con le loro continue accelerazioni, soprattutto l’attaccante è in serata e dimostra di avere la gamba giusta per far male alla Juve. I vari tentativi verso la porta di Buffon però non sono di particolare pericolosità, la Lazio infatti gioca un buon calcio ma non riesce a concretizzare quanto costruito negli ultimi metri di campo.
Per vedere la Juve, unica volta, dalle parti di Muslera bisogna attendere il 36′ con Matri coincidente anche la migliore palla gol di tutto il primo tempo: Del Piero vede con la coda dell’occhio Pepe sulla sinistra e lo cerca con un colpo da maestro, Lichtsteiner però anticipa di testa l’esterno bianconero servendo involontariamente Matri tutto solo in area ma l’attaccante bianconero calcia addosso all’estremo difensore biancoceleste in uscita.

Nella ripresa la Juve da l’impressione di aver cambiato marcia rendendosi subito pericolosa con un cross tagliato rasoterra di Grosso per Matri che però viene anticipato da Muslera ma è solo un fuoco di paglia perchè i padroni di casa guadagnano campo e schiacciano l’avversario nella propria trequarti rispondendo prontamente con un missile di Brocchi di controbalzo di sinistro che sfiora la traversa.
Del Piero è ingabbiato dal pressing asfissiante della mediana biancoceleste, Krasic è assente ingiustificato e così Del Neri prova a mescolare le carte togliendo Matri e Motta inserendo Toni e Salihamidzic. La squadra di Reja reclama un penalty per un tocco, leggero, sul piede di Chiellini su Floccari che accentua di molto la caduta ed è proprio questo che induce Mazzoleni a non fischiare la massima punizione.
L’azione di spinta della Lazio però perde d’intensità al calare della prestazione di Zarate che si eclissa e durante un contropiede bianconero condotto da Felipe Melo, Ledesma è costretto al fallo tattico beccandosi il doppio giallo e la conseguente espulsione. In questi 10 minuti di superiorità numerica la Juve si affaccia in avanti non troppo convinta ma nonostante ciò pesca al minuto 88 il jolly con Pepe che su un cross di Salihamidzic batte Muslera di sinistro. E’ il gol vittoria che rimette la Juve in corsa per un piazzamento Champions, giunto immeritatamente per come ha affrontato la partita, in maniera troppo rinunciataria (era la Juve a dover cercare la vittoria e la Lazio a potersi accontentare anche del pari e non il contrario), e fortunatamente per come è arrivato che riscatta in parte la sfortuna che ha perseguitato la squadra di Del Neri in questo campionato. La Champions, nonostante tutto, è ancora lì a portata di mano.

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