Operazione Cassano, il Codacons chiede lumi ed è polemica

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Antonio Cassano | ©Getty Images

Antonio Cassano è stato ieri mattina operato con ottimi risultati che fanno ben sperare per il proseguo della sua carriera e già domani, al massimo lunedi, lascerà il Policlinico di Milano continuando la terapia a casa. Intervento pienamente riuscito e il problema cardiaco del giocatore risolto dunque, partendo da questo risultato, il più importante però il dibattito adesso è andato oltre. In molti anche se in maniera velata ipotizzano un collegamento tra i casi Gattuso e Cassano entrambi di natura neuorologica mettendo in dubbio le terapie mediche utilizzate dall staf sanitario rossonero e perchè no, all’utilizzo del doping.

Al momento accuse strumentali e prive di fondamento ma che però meritano di esser approfondite cosi come l’esposto con cui il Codacons chiede alla Procura della Repubblica di Roma ed alla Procura federale della FIGC di far chiarezza sul problema Cassano accertandosi che siano sussistite responsabilità da parte dei medici sportivi, medici sociali responsabili delle società, della Lega Calcio e della Figc in relazione al riconoscimento dell’idoneità agonistica obbligatoria al calciatore Antonio Cassano e ad eventuali negligenze nello svolgimento delle visite prodromiche nonchè di tutti i soggetti, privati e/o istituzionali, addetti ad attività di controllo e di sicurezza.

Lo stesso Codacons ha “usato” il caso Cassano per sollevare un altro problema tutto italiano. Seconda l’Agenzia dei consumatori oramai è sempre più difficile vedere primari e luminari operare comuni mutuati “Siamo ovviamente ben felici che il calciatore sia operato da un primario, ma ci domandiamo come mai i luminari in Italia operino solitamente le persone famose e ricche, magari in cliniche private, e non i semplici mutuati, in ospedali pubblici”

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