Blatter e Bin Hammam, corsa alla poltrona fra accuse reciproche

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L’elezione del numero uno della Fifa del prossimo 1 Giugno nella sua immediata vigilia sta mostrando al mondo intero una faccia tutt’altro che pulita della massima istituzione calcistica mondiale, con accuse molto pesanti che piovono sulla testa dei due unici candidati, il presidente uscente Joseph Blatter e lo sfidante, del Qatar, Bin Hammam.

Entrambi, infatti, sono accusati di corruzione finalizzata ad accaparrarsi preziosi voti per la giornata decisiva dell’elezione: Hammam si difende gridando al complotto, architettato dal diabolico Sep Blatter per screditarlo e metterlo fuori causa nella corsa alla presidenza, e contrattacca coinvolgendo Blatter in accuse analoghe a quelle ricevute: Sep Blatter, infatti, sarebbe stato a conoscenza di tangenti versate nel corso di una riunione della Federcalcio Caraibica lo scorso 10 Maggio, ma non avrebbe fatto luce sull’accaduto violando i principi etici della Fifa stessa.

Al di là delle decisioni che il comitato etico della Fifa potrà prendere sulle vicende che coinvolgono entrambi i candidati, resta ferma la sensazione di non trasparenza e di scarso senso morale al vertice di un’istituzione che, invece, negli ultimi anni ha fatto dei valori etici e morali, riferiti soprattutto ai comportamenti dei calciatori in campo, alle iniziative contro il razzismo, al Fair Play finanziario, ed alle iniziative volte alla promozione del calcio nelle aree disagiate del mondo, la sua bandiera principale.

La decisione del Comitato etico circa la risoluzione della questione sarà, dunque, molto importante e delicata ma lo sarà ancor di più la condotta del presidente che verrà eletto il 1 Giugno, chiunque esso sia.

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