Genoa – Juventus 0-0, il Milan scappa via

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Genoa - Juventus © Gabriele Maltinti/Getty Images

E sono quattro, quattro i pareggi conseutivi per la Juventus che a Marassi contro il Genoa non va oltre lo 0-0 pur disputando una partita tra le migliori dell’intero campionato disputato finora: tanta corsa, tante occasione create e altrettante sprecate, una traversa, due pali e un gol regolare annullato, questo il bilancio di una gara intensa che la Juventus ha nettamente vinto sul piano del gioco.

Antonio Conte, costretto a vedere la panchina da una cabina in tribuna, è stato il grande assente insieme a Chiellini, Barzagli e Bonucci. E se proprio per le assenze (coppia centrale inedita formata da Vidal e Caceres), quello difensivo era il reparto che più destava preoccupazione, anche in questa 27esima giornata il reparto che continua a meritarsi le critiche degli esperti del settore rimane sempre quello offensivo.

Ad avvio di gara è subito spavento per i bianconeri che si salvano grazie a Buffon che neutralizza un pallonetto di Palacio. Sul capovolgimento di fronte è la Juventus che si rende pericolosa con Giaccherini su invito di Pepe. Da quel momento in poi il corso della gara non cambierà: i bianconeri che danno il massimo in campo creando e sciupando diverse ghiotte occasioni e Genoa che, quasi a riconoscere la superiorità degli ospiti, si limita a difendersi ben ordinata. Artefice di questa buona prestazione è Vucinic che, come a voler dare ragione al suo mister estimatore, sale in cattedra e mostra per la prima volta la sua vera qualità. Il montenegrino inventa, prova giocate di prima, salta l’uomo e, nella seconda metà di gara, trova anche la traversa a negargli la gioia del gol.

Oltre alle occasioni sono anche numerosi i casi di moviola su cui sentiremo molto discutere nelle prossime ore. Il primo al 16′: Matri, su invito dell’ispirato Vucinic si libera in area di rigore ma viene vistosamente trattenuto da Carvalho. Per Rizzoli è tutto regolare ma i bianconeri non sembrano convinti.
Il primo tempo si chiude con il monologo della Juve che ci prova in tutti i modi ma che non vede ripagati gli sforzi con la rete.

Genoa - Juventus © Gabriele Maltinti/Getty Images

Nella ripresa la storia non cambia, l’area di rigore ligure è presa d’assedio dai vari Vucinic, Matri, Pirlo, Pepe, Marchisio senza esito positivo. Al 52′, sugli sviluppi di un calcio d’angolo, Pirlo disegna una parabola perfetta per Vucinic che di testa trova la traversa. Al 58′ è ancora protagonista Vucinic che sfiora il vantaggio: cross di Pepe e palla che si stampa sul palo alla sinistra di Frey finendo poi sul fondo. Dopo appena 2′ è Pepe che questa volta trova il palo su cross di Pirlo, ma qui, più che di sfortuna, si può parlare di gol “divorato” dal numero 7 bianconero.
Al 71’stesso protagonista ancora Pepe (e giungiamo al secondo episodio da moviola) che trova la rete del vantaggio che il guardalinee inspiegabilmente invalida per un fuorigioco inesistente. Sul finale gli altri due episodi da moviola questa volta reclamati dal Genoa, il primo è sull’intervento di Marchisio che tocca da dietro Palacio mentre si appresta a concludere; il secondo sul recupero della partita quando Pirlo interviene in area su Marco Rossi che finisce a terra, ma il centrocampista bianconero tocca prima il pallone.

Finisce 0-0 e con il 14° pareggio stagionale la Juventus vede svanire il sogno scudetto grazie anche all’allungo del Milan che superando di misura il Lecce si porta a +4 dalla inseguitrice al titolo. Per Conte e i suoi ragazzi sarà una settimana tutta di riflessione approfittando anche del silenzio stampa annunciato al termine della gara al Marassi.

Domenica si riparte con il Milan che può amministrare i 4 punti di vantaggio ma il campionato è ancora lunga e la Juventus non concederà l’onore delle armi tanto facilmente, lo ha dimostrato oggi in tutti i novanta minuti giocati con il coltello tra i denti alla ricerca dei 3 punti. Ha solo un grosso difetto: gli attaccanti hanno difficoltà a trovare la via della rete.
Ci auguriamo di non sentire le solite frasi di circostanza del signor Nicchi “gli arbitri non sono in mala fede” perché allora significa che se non sono in mala fede sono davvero arbitri poco professionali, e non ci riferiamo solo alla partita di oggi e non ci riferiamo solo alla Juventus.

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