Grecia Germania, il servo sfida il padrone

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Esultanza Grecia | © Shaun Botterill/Getty Images

Il bello del calcio, in particolare nelle competizioni fra Nazioni, è che, talvolta, riesce a riproporre sul terreno di gioco sfide che assumono significati ben più profondi di quelli sportivi, più ampi del semplice risultato del campo. Curiosi intrecci del destino, che proiettano nei fatidici novanta minuti confronti fra Nazionali rappresentative di Paesi spesso rivali perchè in contrasto per questioni economiche, politiche, sociali.

Ecco, dunque, che alla vigilia del giorno in cui la Grecia era chiamata al delicato voto per eleggere il nuovo capo del Governo, la Nazionale ellenica ha conquistato l’accesso ai quarti di finale di Euro 2012 battendo la Russia dei petrolieri, nei “nuovi ricchi”, con un gol del suo uomo più rappresentativo, Karagounis, trentacinquenne protagonista della sorprendente Grecia che vinse gli Europei nel 2004. Un modo per ricordare ad un popolo afflitto  ed impoverito dalla crisi, i suoi periodi migliori, dando un segnale di speranza, almeno dal punto di vista calcistico.

Nella giornata di ieri, il popolo greco ha espresso il suo voto eleggendo Antonis Samaras, decidendo di restare nell’Euro, di guardare al futuro continuando a remare nella direzione europeista, anche a costo di altri sacrifici ed ulteriori tagli, rimanendo ancora sotto il giogo di Berlino e dell’intransigenza della cancelliera Angela Merkel che, giornalmente, afferma come non sia tempo di “far sconti ad Atene” riferendosi all’ impossibilità di concedere alla Grecia tempi più lunghi per rispettare gli impegni assunti.

Esultanza Grecia | © Shaun Botterill/Getty Images

Dalle questioni politico-economiche alle vicende del calcio il parallelo potrebbe apparire un azzardo, ma – come detto – spesso la cronaca sportiva si intreccia con vicende ben più importanti e, dunque, il campionato Europeo riserverà proprio lo scontro fra la Regina e la Cenerentola d’Europa: Grecia Germania, in programma il 22 Giugno a Danzica sarà il secondo quarto di finale di Polonia e Ucraina 2012.

Un match che potrebbe fornire alla Grecia l’occasione del riscatto con un significato che andrebbe ben aldilà della metafora di Davide contro Golia. Sarà la sfida del padrone ricco ed in piena crescita, tutore e guardiano del rispetto dei conti Europei, contro il “servo” greco, obbligato al rispetto delle direttive di Berlino, sempre più fermo e deciso a ritenere necessarie le manovre lacrime e sangue.

La partita della Grecia sarà la chance per invertire sul campo il divario abissale che la separa dalla grande Germania, unica occasione che consenta di colmare quel gap ed, addirittura, di invertire le gerarchie. Senza dubbio, la Grecia giocherà rappresentando la volontà di rivincita di tutto il suo popolo, affamato e bistrattato, senza lesinare energie ed impegno, per provare a scalfire le sicurezze granitiche di chi si sente forte, solido, inattaccabile, dall’alto del suo gradino privilegiato.

Tutta l’Europa, probabilmente, tiferà per la Cenerentola-Grecia, che si presenterà al gran ballo vestita di stracci ma che spera in un miracolo che trasformi la sua zucca in carrozza, per risollevare la sua immagine ed il suo orgoglio troppo spesso calpestato, in virtù delle prioritarie esigenze di risanamento della finanza pubblica. Il sostegno verso la Grecia, dunque, risulterà come una naturale simpatia verso i più deboli, sperando che il calcio possa regalare loro una piccola ma significativa soddisfazione, restituendo alla Germania un dolore (sportivo) che possa scalfire quella superbia tipica dei più forti, e possa riscattare la dignità greca per mezzo della stessa arma che l’ha indotta a chinare il capo, il rigore, inteso – in tal caso – come penalty dagli undici metri e non come impostazione di politica economica.

Forza Grecia!

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