Mastour show al Vismara, Inzaghi strapazza Lucarelli

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AC Milan v Bologna FC - Juvenile Match
Filippo Inzaghi studia per diventare grande | ©Marco Luzzani/Getty Images

Alla luce di quanto visto nelle prime settimane della nuova stagione, il Milan può definirsi come bello dentro ma sporco fuori. Una ragione a questo concetto c’è e va letta sotto la voce settore giovanile. Perché se è vero che la squadra di Allegri è lontana parente di quella che trionfava due anni fa all’Olimpico, è anche vero che i giovani ragazzi rossoneri attraversano un momento felice. Di questa mattina la notizia del debutto con i Giovanissimi Nazionali del gioiellino Hachim Mastour, acquistato dalla Reggiana per una cifra “record” di 500 mila euro e finalmente in campo a deliziare quelli che sono i suoi nuovi tifosi. Nel match contro l’Albinoleffe Mastour ha realizzato una doppietta, dando il là alla goleada dei ragazzi di Vecchi (7-0) contro i malcapitati avversari. Il talentuoso fantasista classe ’98 è ora pronto alla convocazione da parte degli Allievi di Pippo Inzaghi fin dalla prossima domenica.

Ed è proprio l’ex bomber rossonero la nota più lieta per il settore giovanile del Milan. Galliani e il responsabile Filippo Galli lo hanno scelto da subito come tecnico degli Allievi Nazionali, una panchina molto importante perché ponte per l’arrivo in Primavera, l’anticamera del calcio professionistico. Nelle cinque partite fin qui disputate Inzaghi ha collezionato quattro vittorie ed una sconfitta (sul campo dell’Atalanta), dimostrando di avere la stoffa necessaria per proseguire questo lavoro. Ad avvalorare questa tesi è venuta in soccorso l’amichevole di ieri pomeriggio contro i pari età del Parma, capolista del Girone A e guidata da Cristiano Lucarelli. Il Milan di Inzaghi ha travolto nettamente i gialloblu dell’ex goleador di Livorno con un secco 4-1.

AC Milan v Bologna FC - Juvenile Match
Filippo Inzaghi studia per diventare grande | ©Marco Luzzani/Getty Images

Il problema è che più ci si avvicina alla Prima squadra, più i problemi vengono al pettine. Parliamo della Primavera del Milan, che di per sé non ha nemmeno un organico inferiore rispetto alla media generale del campionato, ma che fatica ad emergere nel proprio Gruppo di appartenenza. Un ruolino in trasferta fin qui disastroso per gli uomini di Dolcetti, che hanno collezionato sempre sconfitte lontano dal centro Vismara (fuori-casa non vincono da 6 mesi ndr). In molti danno la colpa proprio all’allenatore, mister Dolcetti, incapace secondo i critici di dare un gioco alla propria squadra, che fra gli altri può contare su giocatori di talento come Cristante, Valoti, Di Molfetta, Petagna, Ganz. Le analogie con Allegri sono curiosamente numerose. Entrambi infatti sono ex centrocampisti, sfruttano un sorriso tirato, postura casual, ed ultimamente non riescono a vincerne una.

LA PRESENTAZIONE DI MASTOUR AL MILAN
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2 COMMENTI

  1. Buongiorno, scusate volevo fare una precisazione riguardo a quanto scritto sulla primavera del Milan che credo di conoscere bene. La squadra non vince fuori da 3 partite (Cesena, Bologna, Atalanta). L’ultima del campionato scorso fu vinta proprio a Cittadella. Dire 6 mesi che non vince deforma la realtà a meno che non si intenda che a maggio, giugno, luglio e agosto avrebbe dovuto vincere fuori quando non ci sono state partite. Potrebbe anche essere detto che il rullino in casa per ora è perfetto e con ottime prestazioni. Potrebbe essere anche detto che la rosa al momento non è stata esattamente della stessa qualità della media almeno nella disponibilità dei suoi effettivi. SI basa quasi interamente sui 95 a differenza delle squadre piu’ importanti del girone. Valoti ha fatto una sola partita, l’utima a Bergamo, dopo 6 mesi che non giocava e veniva da un infortunio; Ganz stessa cosa (aveva giocato un tempo contro il Verona in precarie condizioni fisiche); A Bergamo si è fatto male il 5! terzino destro, che era un centrocampista adattato. Di Molfetta è classe 1996, spesso non ha giocato perchè è in nazionale e gioca anche negli Allievi Nazionali. Ci sono 2 giocatori Nigeriani della rosa in attesa di essere tesserati e dei tempi burocratici, cosa che dovrebbe succedere presto. A parte una serie di infortuni ai difensori centrali, avuti nelle nazionali o in altre situazioni. Dolcetti è uno degli allenatori che cerca di far giocare la squadra e di insegnare calcio, grazie a conoscenze enormi, cosa che con rose cosi’ giovani all’inizio risulta piu’ complesso. Quest’anno la rosa della primavera non è mai stata al completo. Inoltre, se uno va a leggere il percorso della Primavera dello scorso anno vedrà che la storia al momento è uguale. La semifinale dello scorso campionato con l’inter, grande squadrone, se vista bene, ne emergeva il classico gioco speculativo dell’inter contro un Milan che davvero cercava di fare gioco e partita. Altra cosa sempre per la precisione riguardo alla frase “ed ultimamente non riescono a vincerne una.”: nelle ultime 3 partite la primavera del Milan ne ha vinte 2. Cordiali saluti.

  2. Buongiorno, l’ultimo paragrafo vive del confronto “atipico” tra Allegri e Dolcetti. I sei mesi (vittoria con il Cittadella il 21 aprile) vogliono essere diciamo da stimolo per una squadra che in trasferta quest’anno sta palesando gravi difficoltà (esemplificativa la trasferta di Bologna). Paradossalmente la partita contro l’Atalanta non è stata poi così malvagia, sopratutto il primo tempo. A mio avviso i due campionati non si possono paragonare, dal momento che lo scorso anno dopo 3 partite la squadra di Dolcetti era già a 9 punti, salvo poi cadere nella trasferta di Verona (Chievo) alla quarta e perdere il derby alla sesta. C’è poi da sottolineare come non corrisponda alla realtà il fatto che il gruppo sia composto quasi interamente da ’95, perché in difesa e a centrocampo (escluso Cristante) i ’95 sono praticamente assenti. Se poi consideriamo i rientri di Ganz, Valoti e Lora (fra 5-6 settimane) allora la media si alza notevolmente. A Gubbio contro l’Inter sinceramente il Milan ha giocato più con le ripartenze, sulle quali non ho nulla al contrario, ma dire che abbiamo imposto il nostro gioco contro i cugini mi pare forzato. Il vero capolavoro è stato ai quarti contro la Juve, sebbene su quella panchina c’è un altro tecnico qualitativamente discutibile. Io spero che con il rientro dei ’93 Dolcetti possa trovare nuova linfa, altrimenti la vedo dura trovare un posto nelle prime due (a parte l’Inter che fa un campionato a sé, quest’anno l’Atalanta di Bonacina mi sta impressionando).

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