Inter, favola del Principe Milito. Eclissi di Ranocchia

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Diego Milito | © OLIVIER MORIN/AFP/Getty Images

Luci e ombre nella rimonta nerazzurra. Non per quanto riguarda gli ultimi favori arbitrali così tanto gettati in prima pagina dalla Lazio nel post partita, considerando come solo la domenica prima nel derby, l’Inter avevesse ricevuto lo stesso trattamento con un gol valido annullato per offside, senza sollevare nessun polverone mediatico. Le luci della ribalta splendono per una rinnovata solidità in fase difensiva, con soli 3 gol subiti in 8 partite, sui punti conquistati, 27 nelle ultime dieci partite, e sul giocatore più in forma del momento: il Principe Diego Milito tornato a splendere con l’inizio del nuovo anno, capace di segnare 5 reti in 4 partite andando a segno consecutivamente da quattro turni di campionato. Le ombre? Oltre ai possibili mugugni per la panchina difficile da digerire per un giocatore di spessore come Sneijder, c’è da considerare come la rinnovata solidità difensiva associata all’accoppiata Lucio-Samuel abbia praticamente tagliato fuori dalla cavalcata nerazzurra Andrea Ranocchia. Analizziamo entrambe le situazioni, evidenziando come per Milito sia utile fare il paragone con l’Araba Fenice in grado di risorgere dalle proprie ceneri, mentre per Ranocchia si può parlare di un’involuzione che potrebbe costargli il posto in Nazionale.

Diego Milito | © OLIVIER MORIN/AFP/Getty Images
MILITO- Archiviato l’hannus horribilis 2011 con la vittoria del tanto odiato premio del Bidone d’Oro, il Principe ha aperto il nuovo anno ritrovando la via del gol con la stessa facilità che aveva nell’anno del Triplete. Proprio nell’annata dei record riuscì a segnare addirittura 30 gol in 52 presenze, realizzando reti pesantissime in qualsiasi finale, mettendo due sigilli pesantissimi nella storica partita di Madrid contro il Bayern Monaco riportando dopo quasi cinquant’anni la Champions nella Milano nerazzurra. L’anno seguente a causa di una serie infinita di infortuni, il Principe si smarrì perdendo il fiuto del gol, realizzando solo 8 gol in 34 partite. Quest’anno la storia sembrava ripetersi, in maniera quasi tragicomica, considerando l’innumerevole quantità di gol impossibili sbagliati dall’attaccante argentino, con lo stesso Ranieri che più di una volta gli indicava la via del pellegrinaggio e della benedizione per scacciare la malasorte. Sembrava dovesse tornare in quel di Genoa, con il suo ex presidente Preziosi sempre pronto ad abbracciarlo a braccia aperte, ma Milito non si è mai arreso, con Ranieri pronto a concedergli la giusta dose di fiducia in attesa di uno sblocco mentale più che fisico. Le note positive sono arrivate di lì a poco, prima contro il Lecce, poi la doppietta a Parma, il gol nel derby e l’ultimo sigillo contro la Lazio sono più che un segnale di un ritorno eccellente. Moratti se lo coccola, e il Principe è pronto a festeggiare la quota dei 50 gol con la maglia nerazzurra (a distanza di altre tre realizzazioni), festeggiando con i suoi tifosi che l’hanno saputo aspettare come lui stesso ha sempre dichiarato.

RANOCCHIA- Discorso opposto per Ranocchia, che dopo essere arrivato a gennaio dello scorso anno all’Inter e aver giocato spesso da titolare al fianco di Lucio a causa del brutto infortunio di Samuel, si trova oggi con la strada bloccata dalla ritrovata verve della coppia di centrali. Gasperini stravedeva per lui schierandolo largo sulla fascia, con pessimi risultati. Ranieri gli ha dato fiducia, e lui l’ha ripagata con il gol partita contro il Cesena nella sua ultima apparizione da titolare in campionato, ma poi sono seguite solo panchine ad eccezione della sfida di coppa contro il Genoa, dove tra l’altro ha giocato una partita da sette in pagella. I problemi sorgono in visto delle convocazioni per i prossimi europei, considerando come Prandelli abbia più volte ribadito di dare priorità a chi gioca con continuità nel proprio club, Ranocchia continuando con questo minutaggio potrebbe perdere il treno per Euro 2012. La palla passa in mano a Ranieri.

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