Italia senza Barzagli. Criscito si ricandida, Astori in preallarme

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Andrea Barzagli | © Claudio Villa/Getty Images

La profezia Maya circa la fine del mondo non si è avverata e, dunque, la Nazionale di Cesare Prandelli partirà quest’oggi alla volta della Polonia, e giungerà nel pomeriggio a Cracovia, dove risiederà almeno fino al prossimo 19 Giugno: poi, il destino Azzurro dipenderà dai risultati ottenuti nel girone eliminatorio che determineranno l’eventuale continuazione della permanenza nella città polacca.

L’approdo nel ritiro polacco, dunque, si preannuncia come un punto importante da considerare, perchè determinerà l’allontanamento della truppa di Prandelli dall’Italia, da Coverciano, dai veleni e dalle tensioni connesse alla vicenda scommesse, che hanno portato con sè malumori, blitz e la pessima serata di Zurigo nell’amichevole persa contro la Russia. Ci si augura, dunque, che il cambio di “location” porti con sè qualche beneficio, se non altro a livello psicologico, anche perchè per quanto riguarda il capitolo infortuni la situazione non è delle migliori.

La situazione più preoccupante, sia per l’entità dell’infortunio che per il peso specifico di una sua assenza, è quella relativa al difensore bianconero Andrea Barzagli, che nel corso dell’amichevole contro la Russia ha subito uno stiramento di primo grado al polpaccio sinistro: sulla carta, lo stop previsto alla luce degli esami effettuati, dovrebbe essere di circa venti giorni. Un’eternità, in queste circostanze, considerando che l’esordio Azzurro – nella difficilissima gara con i campioni d’Europa e del Mondo Spagnoli – è prevista per domenica prossima. Il punto cruciale in merito alla questione-Barzagli è il seguente: sostituirlo oppure trattenerlo in ritiro sperando in un suo recupero per la seconda fase, sempre che si superi il girone? L’interrogativo non è di facile risoluzione, soprattutto perchè la presenza di un centrale esperto come Barzagli, che ha garantito alla Juventus di Antonio Conte un’ottima solidità difensiva in coppia con Chiellini, era uno dei cardini dello schieramento Azzurro.

Ad oggi sembra che l’intenzione di Prandelli e del suo staff sia quello di aggregare Andrea Barzagli e di attendere almeno fino a Venerdì prima di prendere una decisione definitiva sulla sua permanenza in Polonia, avvalendosi della possibilità di sostituirlo fino a 24 ore prima della gara d’esordio. E’ questa la versione confermata anche dal medico della Nazionale, il dottor Enrico Castellacciche si è dichiarato fiducioso in merito al recupero di Barzagli, nella speranza che possa essere celere come quello di Giorgio Chiellini, per il quale era stato originariamente previsto uno stop di venti giorni e che, invece, ha bruciato le tappe: il difensore livornese è pronto per scendere in campo già contro la Spagna poichè si sta già allenando in gruppo da diversi giorni.

Andrea Barzagli | © Claudio Villa/Getty Images

Dopo la pesante sconfitta contro la Russia, Cesare Prandelli aveva lasciato trapelare la sua intenzione di provare l’assetto difensivo a tre, proponendo il pacchetto arretrato della Juventus, affidandosi ai suoi meccanismi già collaudati durante un’intera stagione: la tegola-Barzagli, almeno per le prime tre gare non permetterà questo, e il ct dovrà studiare in fretta una soluzione alternativa.

Nell’ ipotesi in cui gli accertamenti strumentali di venerdì daranno segali incoraggianti circa la permanenza di Barzagli, una possibile soluzione nelle gare del girone potrebbe essere lo schieramento a tre con la soluzione De Rossi arretrato in difesa, come già provato nell’allenamento di ieri.

Oppure, nel caso di un’Italia senza Barzagli le alternative sarebbero due: la chiamata di Astori del Cagliari – che era nella rosa dei 30 convocati – che comporrebbe la linea a tre con Chiellini e Bonucci. Assai meno probabile, invece, la chiamata di Domenico Criscito, rimasto a casa dopo la perquisizione ricevuta a Coverciano in merito all’inchiesta calcio-scommesse in cui è indagato, e dopo un colloquio con Prandelli ed Albertini in cui – secondo quanto raccontato dal difensore – il cittì gli promise di tenerlo in considerazione in caso di infortuni. Il vicepresidente Albertini, però, smentisce tale versione, sottolineando che al momento “non avrebbe senso cambiare una decisione già presa e motivata”.

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